Jake!
Ti scrivo questa lettera di corsa, è successa una cosa terribile!
Ho provato a chiamarti più volte ieri ma non mi hai mai risposto. Risponde sempre la segreteria, non vorrei ti fosse capitato qualcosa.
Non potendoti parlare o sentire al telefono, ho deciso di prendere carta e penna e scriverti queste righe quasi per sfogo, come se potessero arrivarti nel momento stesso in cui la penna si stacca dal foglio.Amore mio, si tratta di Lucas.
Ha litigato per l'ennesima volta con Marie e si sono lasciati in malo modo , mi ha detto lei. Solo che questa volta lui l'ha presa decisamente troppo male e una volta arrivato a casa si è...
Oh Dio non riesco nemmeno a scriverlo.
Si è tolto la vita, Jake.
Si è impiccato. In camera sua.
E come se non bastasse è stato suo fratello minore Jasper a trovarlo. È rimasto traumatizzato.Cristo, ma ti rendi conto? Un nostro amico. Non c'è più. Il problema è che io non me ne sono ancora resa conto. Cosa mi succede? Che cos'è questa sensazione di lontananza? Mi fa schifo.
Sembra come se non fosse successo niente: le ore passano, cammino per la strada normalmente, sento una lieve mancanza ma non mi preoccupa o ferisce minimamente. E mi fa schifo, Jake, mi fa veramente schifo.
Insomma, siamo cresciuti insieme per diamine! Posso essere così insensibile di fronte alla morte.Io non voglio crederci.
Forse è questo.
Non posso. Assolutamente.Cosa può portare un ragazzo di diciott'anni a fare una scelta così drastica? Insomma, Lucas aveva perso Marie, ma davanti aveva l'intera vita.
18 anni. 18 fottuitissimi anni.
Non voglio nemmeno pensare cosa possano provare i suoi genitori. Dovrebbe essere il figlio a seppellire il padre, non il contrario.
Dovrebbe essere il figlio a piangere la madre, non il contrario.
Un ragazzino di undici anni non dovrebbe rimanere traumatizzato a vita dopo aver visto il fratellone appeso al soffitto: lo stesso fratello con cui faceva i pancake e giocava alla playstation o a baseball.
Non si può. Non così.
Non puoi lasciarti alle spalle tutto in questo modo, Dio mi perdoni ma per me questo è solo un atto di estremo egoismo.
Pensare di essere al centro del mondo, pensare che la sofferenza personale debba essere risolta da se, senza l'aiuto di altri.
Se avesse chiesto, se avesse parlato con qualcuno, con me, con te, con suo padre o con un cazzo di psicologo, forse ora non sarebbe morto. Forse ora i suoi parenti e i suoi amici non sarebbero costretti a prender parte al suo funerale.A vederlo lì, come se dormisse, ma non lo sta facendo. È morto.
Hanno fissato i funerali per venerdì.
Dio.
Non posso capacitarmene, non ancora.
Penso che scoppierò nel vedere la bara con Lucas all'interno.
Non sono mai andata ad un funerale, ho sempre rifiutato di andarci. I morti mi fanno paura, ma questa volta non posso non esserci.Cavolo, ti ricordi quanti momenti passati insieme?
Quante uscite a quattro con lui e Marie?
Io resto dell'idea che loro due siano stati la coppia perfetta. Okay, forse litigavano troppo, ma lui amava lei come non avrebbe mai amato nessun'altra persona al mondo. E lei lo stesso. Lei vedeva in lui l'uomo che avrebbe sposato, l'uomo con cui avrebbe fatto dei figli, l'uomo con cui sarebbe invecchiata: l'uomo della sua vita.
Fantasticava. Come noi due.Ed ora tutti quei sogni sono ridotti in un cumulo di cenere, che verrà spazzato via, con il vento del tempo.
Sai che al primo anno di liceo, Lucas mi faceva la corte?
Era così carino, così dolce (non come te, però abbastanza dolce), ma non mi ha mai attratta. Così gli feci conoscere Marie e voillà, ecco l'amore.Ho creato qualcosa che ho visto distruggersi davanti agli occhi, all'improvviso. Come un lampo.
Marie è distrutta, non fa altro che chiamarmi. Immagino quanto possa sentirsi in colpa, quasi riesco a capirla.
Ora esco, devo andare appunto da lei. Ha bisogno di una spalla su cui piangere.
Dovresti chiamare i genitori di Lucas, i tuoi l'hanno già fatto.Vorrei che tu fossi qui, saresti in grado di alleviare questo dolore silenzioso che mi accarezza: con mani fatte di spine.
Attendo una qualsiasi forma di risposta.
Fa presto.Ti amo.
Tua, per sempre, Helen.
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Carta, penna e cuore. #Wattys2016
RomanceJake, un ragazzo follemente innamorato. Helen, totalmente persa di Jake. L'uno in Italia, a Roma, dopo aver vinto una prestigiosa borsa di studio; l'altra molto distante, in America, New York. La loro storia raccontata attraverso le lettere che i...