Capitolo 4

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Erano passati tre giorni e tutta la scuola seppe del mio tumore,chi  aveva diffuso la voce? solo Sofia,Antonio e Filippo sapevano tutto. Mille domande mi frullavano nella mente.

Avevo bisogno di aria,così andai in cortile sotto un albero di ciliegio che avevo piantato due anni fa con la mia classe,quando ad un tratto si sedette vicino a me Federico

"Ciao Rebecca" disse prendendo una sigaretta

"Ciao,come mai qui,non dovresti essere a lezione? dissi incrociando le gambe

"Non avevo voglia e tu invece?

"Avevo bisogno d'aria"

"Prendi" disse porgendomi una sigaretta

Ero un po' titubante se sapeva del mio tumore visto che la voce era girata perché me la stava offrendo? alla fine la presi,non mi importava del tumore;me la misi in bocca e lui me l'accese

"Sai ho saputo del tuo tumore," disse dispiaciuto

"A quanto pare le  voci corrono,ma sai dandomi una sigaretta non migliorano le cose" dissi un po irritata mentre buttavo fuori il fumo e tossendo visto che non avevo mai fumato ,

"oddio,scusami non so nemmeno perché te l'ho data" disse molto  imbarazzato

"non ti preoccupare,non è colpa tua" risposi buttando la sigaretta e trattenndo le lacrime

"mi dispiace tanto rebecca"

Ma quel mi dispiace mi fece lo stesso scoppiare,Federico mi alzò in piedi,  e mi abbracciò forte,come mi sentivo al sicuro tra le sue braccia,sarei rimasta così per ore.

A casa il clima non era dei migliori,mia madre era diventata molto apprensiva e mio fratello molto aggressivo nei confronti suoi e anche miei,l'aveva presa davvero male la notizia del tumore,ma come dargli torto.

Durante l'ora di cena mia madre andò  da una sua amica e io e mio fratello ci mangiammo la pizza sul divano a guardare la nostra serie tv preferita.

Io cercai di parlargli,perchè erano tre giorni che ormai mi evitava e a me non stava bene

"Secondo me lei verrà scoperta" dissi dando un morso alla fetta di pizza

"Mh" disse Gioele sbuffando

"Gio possiamo parlare per favore,sono tre giorni che mi eviti" chiesi mettendo in pausa il programma

"Non mi va ok" disse irritato

"Gio non fare così ti prego,io ho bisogno di te ora più che mai"

"E io ho bisogno che tu mi lasci in pace" rispose alzandosi dal divano e scappare in camera sua

Non avevo nemmeno più il supporto di mio fratello,lui era,è tutto per me,volevo andare in camera sua e provare a parlarci di nuovo, ma capì che era meglio lasciarlo solo.

il mattino seguente non avevo tanta voglia di alzarmi perché la sera prima ero andata a letto tardi e poi era anche domenica quindi avrei voluto dormire di più, però sentì mia madre e giole litigare di sotto,così mi alzai di scatto e mi appoggiai al muro per sentire

"Gioele te lo dico ora e non voglio ripetertelo più,sii gentile con tua sorella" disse mia madre

"E perché dovrei tanto prima o poi se ne andrà" disse gioele

Quelle parole mi avevano ferita,non era da lui parlare così di me

"Non ti permettere,non dire mai più una cosa simile soprattutto davanti a Rebecca" rispose mia madre alzando di più la voce

"Senti di quello che dici non mi importa nulla,io parlo come voglio e se mi sente tanto meglio"

Io rimasi dietro il muro della scala immobile a fissare il vuoto,quando sentì qualcuno salire le scale.

Era Giole,io lo guardai andare in camera sua e non appena lui si accorse di me me mi guardò con uno sguardo triste  ed entrò subito nella sua stanza.

Poco dopo scesi giu e vidi mia madre asciugare i piatti

"Buongiorno" le dissi stampando un grande sorriso per non farle capire che avevo sentito

"Giorno reb" disse lei con un tono molto serio

"Ah senti ha chiamato il medico,hanno trovato il donatore compatibile" continuò girandosi verso di me

"Ah bene,però tu non mi sembri molto contenta"dissi sendendomi vicino al bancone della cucina

"Rebecca è una cosa seria,non so cosa provo in questo momento,dovrei essere contenta,ma non lo sono,sono terrorizzata" Non pianse anzi,era molto seria

Io non volevo piangere volevo mostrarmi forte.

Poco dopo andai in camera mia e decisi di mandare un messaggio a Federico dicendo di vederci e poco dopo lui rispose dicendo di si e di andare a casa sua;mi misi un leggins nero con una maglia lunga molto aderente che metteva in risalto il mio fisico,delle converse  e poi un velo di mascara.

Arrivata a casa sua andammo nel suo posto segreto,mi fece bene parlare con lui,sentivo che mi capiva.Più passava il tempo più guardavo le sue labbra,e più la mia voglia di baciarlo crebbe così tanto che lui si accorse che le stavo guardando.  Non ci pensò due secondi,mi guardò e ad un tratto ci baciammo. Il bacio più bello di sempre,ma mi staccai subito perché lui era fidanzato e non volevo problemi.

"Che c'è" disse prendendomi il viso così che i nostri occhi si incrociassero

"Tu sei fidanzato" gli risposi

"Tra me e celeste non c'è più niente,a me piaci tu"

Non me ne accorsi nemmeno che sorrisi e ci baciammo di nuovo. Sapevo che stavo commettendo uno sbaglio,non era giusto nei confronti di Antonio,ma era fatta,ormai nella mia mente  c'era "SOLO LUI".






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