Sangue. Tanto, tantissimo sangue. Ce n'è così tanto che penso sia morto dissanguato. Mi avvicino lentamente. Ho paura, non sento rumori, è come se il tempo fosse fermo. Forse lo è veramente. Metto un dito sul libro e lo annuso: sì, è sangue vero. Prendo sia la mia cartella che quella di Draco, dopo mi avvio per la biblioteca, anche se sto morendo di paura. Letteralmente. Come mi aspettavo, non trovo niente, perciò torno il più velocemente possibile in dormitorio. Trovo Ginny in Sala Comune che mi guarda come se avessi visto un fantasma.《Che succede Herm?》Mi guarda.《Stai bene?》《Non lo so.》《Cosa è successo? Dov'eri?》Riesco a malapena a parlare.《Io..ero in..in biblioteca. Si, ero in biblioteca. Stavo aiutando D-Draco a fare una ricerca per Trasfigurazione. Sono tornata al banco ed era..tutto pieno di sangue. Non pensavo che ci fosse così tanto sangue in un essere umano.》Rabbrividisco e ho i conati. Anche Ginny non ha un'aria migliore.《Oddio..Sei sicura? Non è che magari è uno scherzo?》Scuoto la testa.《No..era sangue vero. E credo fosse suo. Devo dirlo a Silente.》Dico alzandomi di scatto.《Ehi.》La mia amica mi prende per un braccio.《Stai calma. Rifletti. Hai sentito rumori? Voci? Qualcosa?》《No. O meglio, ero troppo concentrata per accorgermene.》Sto impazzendo.《Oh mio Dio. Non posso. Se muore è colpa mia.》《Non puoi sapere che sta morendo. Vai a dormire, ci parlo io con Harry e Ron. Hai bisogno di riposarti. Vai.》E mi accompagna.
Mi svegliai di soprassalto sbattendo ripetutamente gli occhi. Non riuscii a respirare e la stanza era vuota e buia. Avevo sognato un paio di occhi rossi come il sangue di Draco, e delle mani. Anche quelle piene di sangue. Avevo sognato un paio di ali, bianche e nere. Mi guardai intorno spaesata perché non capivo come mai non ci fosse nessuno nella mia stanza.《La tua stanza non è vuota.》Disse una voce. Mi girai di scatto, terrorizzata. Vidi un lampo bianco, dei denti, e due bagliori, due occhi. Essi erano chiari, del colore del ghiaccio, magnetici.《Non sei mai stata sola qui. Ti ho osservata. Per tanto tempo.》Mi misee una mano sul viso. Ero terrorizzata.《Ti prego..lasciami stare.》Riuscii a balbettare.《Ma certo. Dopo che avrò finito sarai libera del dolore, delle emozioni, da tutto.》I miei occhi si abituarono all'oscurità e in quel momento riuscii a scorgere l'individuo: indossava un mantello nero con un cappuccio che copriva il volto, a parte gli occhi che sembravano brillare di luce propria. Sogghignò. Chiuse gli occhi e lentamente alzò il cappuccio del viso, che si rivelò essere un volto degli zigomi alti, labbra sottili e occhi lampeggianti, insieme ad un naso dritto. Pensai di conoscerlo. Io lo conoscevo.《Che cosa vuoi?》Cercai di mantenere una voce abbastanza salda e disinvolta. Ma non ci riuscii. Il suo ghigno mi distraeva.《Niente, proprio niente. Niente di materiale almeno. Perché sai, io voglio te Granger.》
Mi sveglio realmente. Sono in una stanza bianca e piena di lettini, con un forte odore di erbe.《Ehi, Herm. Tutto ok?》Harry mi guarda stranito.《Perché sono qui?》Chiedo con voce flebile e in quel momento mi rendo conto di star veramente male. Ho un'emicrania assurda, crampi allo stomaco, giramenti di testa e allucinazioni.《Ti dibattevi nel sonno. Troppo. Pensavamo fosse il caso di portarti qui. Ci ha avvertito Ginny.》《In piena notte? Ma avete dormito?》《Notte? Stai scherzando? Sono quasi due settimane che sei qui. Una settimana e quattro giorni, per essere precisi. Ah..》Dice abbassando la voce.《Di Draco nessuna notizia.》Continuiamo a parlare ma nessuno sfiora l'argomento "incubo", anche perché non credo di poterlo reggere. In che senso voleva me? Per cosa gli servivo? Probabilmente non lo saprò mai, o forse quando il sedativo comincerà a fare effetto lo scoprirò. Non che sia esattamente ansiosa. Due settimane. Ho saltato due settimane di lezione. In due settimane Draco è scomparso. Sebastian non è nemmeno venuto a trovarmi. La mia vita ha preso una piega davvero strana.
Circa una dozzina di punti di sutura dopo le riflessioni, scopro di avere una specie di buco alla testa: a quanto pare ero sonnambula, andavo in giro per i dormitori con gli occhi aperti mentre pronunciavo il nome di Draco. Fatto sta, che sono caduta a ho sbattuto la testa contro i gradini. Riesco a malapena a stare seduta che mi tremano le gambe e ho la nausea. Vomito una decina di volte nella prima ora, in una busta accanto al letto. Gli scossoni fanno riaprire altri punti sulla mano, e così scopro di aver un taglio profondo circa due cm nella mano sinistra. Sono messa molto male, ma con le pozioni e gli intrugli schifosi di Madama Chips, entro tre giorni dovrei essere nel mio banco. Senza Draco. Quel sogno era troppo reale, penso sia stata opera di qualcuno che si è intrufolato nella mia mente come era successo il primo giorno, al banchetto. Ho paura, anche se questa volta ci saranno Harry, Ron e Ginny. Ho paura perché questa volta sono io la responsabile, la vittima principale, quella maggiormente collegata. Ogni mio fallimento è direttamente proporzionale alle persone che perdo. Io non sono sicura di farcela, io non sono Harry. Qui sta succedendo qualcosa di più grande di me, lo sento. Draco scompare, io faccio incubi del genere, Sebastian..Sebastian cambia. Non era così prima, lo posso giurare. Qualcuno deve divertirsi tanto a giocare con le nostre menti e farci scontrare gli uni con gli altri. Cosa intendeva dire il sogno con la frase :"Non sai mai stata sola"? Che c'è veramente qualcuno nella mia testa che manipola ogni mia decisione? Perché se ci fosse probabilmente farebbe in modo da fermare quella che so già sarà una pessima idea.
Ogni cinque ore Madama Chips mi porta un po' di brodo e un libro da leggere. Harry mi aggiorna sui compiti, Ginny mi fa battute, Ron mi scimmiotta mentre vomito. Nonostante tutto riesco a sorridere. Nonostante abbia un buco in testa, delle gambe-non-gambe, dei polmoni che non mi fanno respirare, sorrido. Mi fa male, anche se in modo buono. Sono gli attimi che fanno la differenza. È questo il bello, in una vita fatta di momenti. Ci sono momenti si, nei quali pensi di essere abbastanza per superare quelli brutti, e quello brutti, nei quali pensi che non durerai fino a quelli belli o che essi non arriveranno mai. Mi addormento pensando di non riuscire a sopportare altri momenti brutti, no. Neanche quelli belli.