2003 - parte 9

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I corridoi dei Leavesden Studios erano sempre in fermento. Tutti i giorni correnti interminabili di persone che lavoravano lì passavano continuamente da un reparto all'altro senza sosta e, nonostante i ritmi lavorativi frenetici e schematici, era possibile leggere l'entusiasmo e la soddisfazione negl'occhi di tutti loro. Erano consapevoli di star contribuendo alla creazione di un qualcosa di "magico" ed estremamente prezioso e, per questo, sentivano il dovere di dare il massimo per mantenere alte le aspettative di tutti quei milioni di bambini sparsi per il mondo, in attesa di veder arrivare il prima possibile nei cinema il nuovo film della loro saga preferita.

Emma si era persa osservando quel turbinio di persone e le riempiva il cuore vedere quanto impegno mettessero nel loro lavoro quelle persone alle quali, pur non conoscendole, si sentiva legata; addirittura, quasi si sentiva in difetto con loro per aver passato tutta la mattinata a dormire nella roulotte.

-          Che cosa stai ascoltando di così interessante da non riuscire a staccarti neanche per un momento dall' Mp3? – le parole di Susan la distolsero dai suoi pensieri. Appena entrate negli studios, erano subito state sommerse da quella miriade di persone e, per tutto il tragitto dalle roulotte fino al set, Emma non aveva detto una parola. Era troppo occupata ad ascoltare, a ripetizione continua, la canzone citata dal suo amico nella lettera che aveva ricevuto il giorno prima.

-          "Creep", dei Radiohead. Li conosci? –

-          Certo che sì! Credevo ti piacesse tutt'altro tipo di musica! –

-          Già, lo pensavo anche io, invece non è niente male! Questa canzone è assolutamente magnifica! –

-          Addirittura "magnifica"? Tesoro, non è che per caso c'è lo zampino di ... una certa persona? Per caso avete chiarito? – le chiese speranzosa la donna.

-          Può darsi. Non ti dirò altro. – cercò di essere il più neutrale possibile. Voleva molto bene a Susan, la considerava come una sorella maggiore, ma sapeva bene quanto le piacesse spettegolare su tutto quello che succedeva sul set e proprio non voleva che questa cosa si diffondesse a macchia d'olio prima ancora che ci fosse un effettivo chiarimento faccia a faccia con Daniel.

-          Quindi è per lui che siamo venute anche oggi e non per parlare con tutti i tecnici e la truope riguardo la festa a sorpresa, vero? – Susan, per niente turbata dalla sua freddezza, era immediatamente arrivata alla conclusione più giusta.

-          Può darsi di si, ma può darsi anche di no. Comunque, che ore sono? – Emma stava pian piano diventando sempre più rossa in viso e cercò di non farglielo notare.

-          Manca un quarto d'ora alle quattro. Allora, dimmi cosa devo fare. –

-          Devi semplicemente avvisare tutti e invitarli a partecipare alla sorpresa. Mi raccomando, ricordati di parlare con gli addetti alle luci, d'accordo? – le rispose sbrigativa.

-          Sarà fatto! Dici che dovrei passare anche dalla mensa? –

-          No, non preoccuparti, ci sono già andata io ieri. Sono tutti felicissime di aiutarci. Beh, ora devo proprio andare. Ci vediamo dopo Su! – detto questo le diede un bacino sulla guancia per salutarla.

-          A dopo e imbocca al lupo, tesoro! – sussurrò all'orecchio lei.

Emma le sorrise dolcemente un'ultima volta prima di voltarsi definitivamente e dirigersi verso il parchetto dietro gli studios. Un'incredibile senso di felicità la pervase: finalmente ci  sarebbe tornata, ma questa volta, non da sola.





none of the others had noticed a thing #wattys2016 #firsts #justwriteitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora