2003 - parte 7

204 14 2
                                    

Avete presente quel morso pungente allo stomaco, dovuto al rimorso, che non vi permette di pensare ad altro se non ai vostri sbagli facendovi sentire tanto stupidi?
Ecco, Daniel si sentiva proprio così in quel momento. Nella sua testa l'immagine di cosa era successo poco prima nel reparto trucco e costumi continuava a riemergere tra i suoi pensieri, ripetendosi tutte le volte che la sua attenzione veniva attirata da qualcos'altro. Era come se la sua testa avesse deciso di punirlo in qualche modo.
Continuava a farsi domande e ad auto commiserarsi, inoltre un forte dubbio si fece spazio in quel marasma che era la sua testa in quel momento: valeva davvero la pena continuare ad essere arrabbiato con Emma?
La risposta in cuor suo la conosceva bene, ma era anche cosciente che sarebbe stato molto difficile per lui applicarla nella "vita reale". Se Will l'avesse visto in quel momento, di sicuro gli avrebbe dato una bella strigliata e l'avrebbe costretto ad andare immediatamente da lei a parlare, anche a costo di trascinarlo con la forza. Come sua mamma amava dire, insieme diventavano una persona sola: mentre Daniel racchiudeva in sé la parte più introspettiva e razionale, Will era l'esatto opposto, era puro istinto e basava tutta la sua vita su quello che spesso viene chiamato "agire senza riflettere sulle conseguenze". Solo quando erano insieme riuscivano a colmare l'uno le carenze dell'altro e a stimolarsi a vicenda ad andare al di là dei limiti del loro carattere, era stato sempre così.
Purtroppo, la razionalità e l'istinto non vanno sempre verso la stessa direzione e quando si mettono in mezzo anche la lontananza e i tanti impegni di Daniel, la sintonia tra loro si spezzava automaticamente. Nonostante questo e tutte le cose che si erano detti durante la loro ultima telefonata, il suo amico gli mancava terribilmente e non riusciva a non sentire la necessità di parlargli.
Si spaventò al rumore della porta che si apriva all'improvviso, ma subito la voce calma e cristallina di Anne lo tranquillizzò.
- Ti disturbo ometto? – gli chiese ancora sull'uscio del camerino sporgendo leggermente la testa e le spalle nella sua direzione.
- No, assolutamente. – così dicendo, le fece posto accanto a lui sul divanetto su cui era seduto.
- Sai, ho incontrato Alfonso mentre venivo qui, mi ha detto di dirti che ha deciso di anticipare a domani le riprese delle sequenze con Gary Oldman. Pensa che con lui accanto riuscirai a concentrarti di più. –
- Davvero? Credevo che le sequenze con Gary le avremmo fatte la prossima settimana! –
- Perché parli al plurale? –
- Beh, perché ci sarà anche Emma, no? –
- Oh, ecco, forse mi sono spiegata male. Intendevo dire che domani ci sarete solo tu e Gary . – fece una breve pausa notando lo stupore sul volto del ragazzo.
- Dan, davvero non avevi capito? –
- No! Anne ma cosa succederà ad Emma? –
- Cosa succederà?! Che razza di domanda è?? Non verrà di certo licenziata né cacciata, se è questo che ti preoccupa! – non riuscì a trattenere il sorriso a davanti all'ingenuità di Dan che, invece, arrossì per l'imbarazzo.
- Beh ... non era chiaro! –
- D'accordo, comunque, a proposito di Emma ... -
- So già cosa vuoi chiedermi e la risposta è non lo so. Dico sul serio, nemmeno io so esattamente cosa mi è preso là dentro. –
- Sicuro che non ci sia stato nulla che ti abbia dato fastidio quando sei rimasto solo con lei? –
- Beh, in realtà anche Emma se n'è andata perché un ragazzo della produzione l'aveva chiamata, non ricordo esattamente come mai. Comunque mentre lei era via, il suo telefono ha iniziato a squillare e ...e mi sono lasciato convincere da Karen e Amanda a vedere il mittente ... quindi, si ecco ... vedendo che era Tom, io ... - fece un respiro profondo quasi per prendere coraggio – non credevo che una semplice telefonata avesse il potere di farmi ingelosire così tanto ... -
- Oh, quindi è per questo che te ne sei andato? Eri geloso di Tom! – un sorriso trionfale si formò sulle labbra di Anne che fino ad allora era rimasta ad ascoltare attentamente ogni particolare del racconto.
- Quindi avevo ragione! TU PROVI ANCORA QUALCOSA PER LEI!! –
- Shhhh! Parla piano, sento dei passi ... comunque, non voglio che questa cosa si sappia in giro! Non devi neanche dirlo a Susan, sai benissimo anche tu che non sa mantenere i segreti. Promesso? –
- Ok! Promesso! – la loro conversazione fu interrotta dal rumore di qualcuno che bussava alla porta.
- Dan! Sono Emma, ti prego aprimi! Lo so che sei qui! – subito Anne si alzò in piedi per andare ad aprire la porta, ma Daniel con una mano riuscì ad afferrale il braccio destro appena in tempo.
- No Anne. Ti prego, non farla entrare! – le sussurrò quasi scongiurandola.
- Cosa, perché? Non vuoi chiarire con lei? – ora anche lei aveva iniziato a sussurrare.
- Ovvio, ma non in questo momento! Per favore. –
- Certo che sei proprio strano tu! Almeno le dico che non sei qui così non le faccio perdere tempo per niente. Va' a nasconderti nel bagno, veloce! –
- Grazie! Vado subito. – intanto Anne era già davanti alla porta, pronta ad aprire ad Emma che stava ancora aspettando una risposta.
- Hei Emma! Tutto bene? –
- Ciao Anne, tutto bene. Per caso Dan è qui? L'ho cercato dappertutto, ma non lo trovo! –
- L'hai mancato per un soffio, è uscito proprio poco fa. Non so proprio dove stia andando. – neanche finì la frase che subito le fece segno con la testa in direzione del bagno. Emma capì all'istante il messaggio in codice.
- Ah! Beh, allora, se vedi Dan – disse alzando il tono di voce per farsi sentire anche da lui – potresti dirgli che sono passata a cercarlo e che avrei molta voglia di parlare un po' con lui? –
- Con piacere! Glielo farò sapere senz'altro! –
- Grazie mille Anne – disse salutandola con la mano. Solo dopo aver sentito la porta chiudersi, Daniel uscì dal bagno e, poiché non si era perso neanche una parola, chiese senza esitazione:
- Gliel'hai detto tu, vero? –
- Non è possibile, invece, che lei sia molto più intelligente di quello che pensi? – rispose Anne a sua volta con una domanda.
- Tralasciando questo, grazie comunque per il tuo aiuto. – disse uscendo dal bagno e raggiungendo la sua assistente sul divanetto.
- Di niente. Ti avviso però, questa è la prima e l'ultima volta che faccio una cosa del genere. Sei grande abbastanza per risolvere i tuoi problemi da solo, senza il mio aiuto. Ora mi farebbe tanto piacere sapere il perché di tutta questa messa in scena. –
- Semplicemente sapevo che se l'avessi vista in questo momento, dato che sono ancora arrabbiato, avrei detto cose che non penso e che l'avrebbero ferita con il solo scopo di allontanarla, ma proprio perché le voglio un mondo di bene non volevo farla soffrire ancora una volta per colpa della mia linguaccia e della mia stupidità. –
- Puoi star certo che anche così sei passato da stupido, ma capisco perché l'hai fatto e sicuramente è stato meglio così. Cerca solo di mettere a posto le cose prima che sia troppo tardi. –
Dan già era cosciente di per sé di essere dalla parte del torto e le parole di Anne non fecero altro che dargliene un'ulteriore conferma. Non poteva continuare a tenere lontano tutti quelli che tenevano a lui, tanto meno Emma, solo perché le cose con Will andavano male. Anne in quei giorni era passata sopra a tutti i suoi sfoghi e li aveva addirittura compresi, in fondo lo conosceva dai tempi di "David Copperfield" ed era pian piano entrata a far parte della sua famiglia, ma Emma non aveva l'obbligo di sopportare ogni sua giornata storta e nonostante questo stava ancora cercando di trovare un punto di incontro con lui perché teneva alla loro amicizia abbastanza da mettere anche da parte la rabbia nei suoi confronti.
Doveva assolutamente farsi perdonare e sapeva anche come, così si armò di MP3, carta e penna e iniziò a darsi da fare.   

none of the others had noticed a thing #wattys2016 #firsts #justwriteitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora