Ci sono tante parole di quattro lettere. Noce, volo, vino, faló.
Anche 'sola' è una parola di quattro lettere.
Già, forse era così che mi sentivo alle medie. Non avevo una bella fama. Ma neanche me la meritavo. Ero nota alla scuola come "Elizabeth, la ragazza che passa da un tipo all'altro". Purtroppo si, ho fatto l'errore di lasciarmi considerare come una ragazza facile, che alla fine non sono.
Il mio primo bacio l'ho sprecato in prima media, l'ho dato ad un ragazzo che non mi piaceva neanche. So solo che mi sono sentita come un ladro che ha svaligiato in una gioielleria, con la coscienza sporca, con il pensiero fisso a "come lo dico a mamma?".
Se fossi stata davvero innamorata, avrei pensato per tutta la settimana a quei sette secondi dove le nostre lingue si erano incontrare e seguite. Ma non l'ho fatto.
Tornando a noi, ho sentito una volta in TV che le persone sole cercano di colmare il vuoto cercando altre persone. Ed è molto probabile che questa fosse la mia situazione.
L'estate della terza media, però, devo essere maturata. Non m'interessava più di colmare il vuoto con altre persone. O meglio, si, ma con la persona giusta.
E verso settembre, ho conosciuto un ragazzo. Alex. Era perfetto, giuro. Mi trattava come una principessa, era quel tipo di ragazzo che non ti fa mai mancare niente.
Amavo spettinare i suoi ribelli capelli corvini e perdermi nei suoi occhi castani.
Come ci siamo conosciuti? È iniziato tutto su un social-network, mi ha scritto per giocare, e alla fine siamo finiti in chat. Eravamo dello stesso paese. Siamo usciti e mi è piaciuto subito.
Siamo andati nel parco della gelateria e abbiamo parlato di tutto e di più. Per fortuna non mi ha proposto di prendere un cono, perché sono conosciuta per la mia fama di sporcarmi con qualsiasi cosa si mangi.
E due ore di chiacchiere, si sono concluse in bellezza con un bacio.