Capitolo 3

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La scuola era iniziata. 

All'inizio fu difficile abituarmi al fatto di svegliarmi presto e di prendere l'autobus, ma poi diventó normale. 

In autobus, sull'83 con me, c'era solo una persona che conoscevo, il suo nome era Joseph. Lo conoscevo perché quattro mesi prima stavamo per metterci insieme. 

Era un ragazzo d'oro, uno di quegli amici che vorresti avere al tuo fianco tutta la vita. Ma solo un amico. Dopo averglielo detto, abbiamo distrutto il rapporto stupendo che avevamo creato prima. 

Così, c'era solo lui, e a vederlo parlare con altre persone io sentivo la sua mancanza. 

Volevo andare da lui, abbracciarlo, dirgli quanto fosse difficile tutto senza di lui. Ma non ci riuscivo. 

In quei momenti sul pullman desideravo tanto Alex. Lui non prendeva l'autobus perché andava a scuola vicino a casa sua. Così la mattina ero abbandonata alla mia playlist sul mio cellulare. 

Il primo giorno di scuola non ero neanche entrata in classe che stavo già etichettando i miei nuovi compagni di liceo. Pensavo "tu devi essere quello sfigato", "tu te la tiri?" e "ah tu sei quello figo!". 

A dire il vero, alla mia scuola la mancanza di ragazzi si fa sentire. Entrata in classe ho subito contato gli alunni. 30. 7 ragazzi e 23 ragazze. 

"Cavoli loro, io ho Alex" mi dicevo. 

Subito ho fatto amicizia con una mia compagna, Venice, aveva proprio la faccia da brava ragazza, un po' piccola, ma già dall'inizio sapevo che era una di quelle che mi sarebbe stata vicino qualsiasi cosa sarebbe successa.    

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