"Come stai, Ios?"
"Non chiamarmi così, sembro l'aggiornamento dell'Apple, comunque bene Elizabeth."
Così iniziò la nostra conversazione quando arrivai a casa alle due di notte.
Parlammo più o meno fino alle tre facendo finta che non fosse mai successo niente. Qualcuno mi disse che la notte escono i sentimenti più profondi. Infatti avevo una voglia matta di dirgli che mi era mancato.
"Ios"
"Dimmi"
"Mi sei mancato"
Per una volta vinse il cuore e perse il cervello. Volevo ricostruire il rapporto bellissimo che avevo con lui, e a volte la determinazione batte l'orgoglio.
Prima ho detto Orgoglio>sentimenti.
Ci sono due motivi per il quale potevo aver sbagliato.
1)Non mi conosco.
2)Non sono mai stata brava nelle disequazioni.
La soluzione è palesemente la seconda.
La sua risposta non si fece aspettare
"Anche te"
Mi feci furba.
"Ma se provassimo a.. Essere amici da zero?"
Digitò per quelli che mi parvero momenti interminabili.
"Possiamo cominciare dal parlarci in pullman, cosa dici?"
"Va più che bene"
Spesi il telefono. Andai a letto.
Durante la notte avevo un groviglio di pensieri che non riuscii a sciogliere. Ho sognato di andare alla messa di Natale con Jason, e che Alex guidava un pullman.
Non ho assunto droghe.
Fatto sta che il mattino dopo ho scorso la bacheca di Instagram per controllare le novità o leggere le solite scemenze.
Ioseph ha pubblicato una nuova foto.
Era con un ragazzo dai capelli biondi e morbidi, con gli occhi castani. Uno di quelli che, se non fossi stata fidanzata, mi avrebbe provocato un "Che figo!" Involontario. Ho guardato il Tag, il suo nome era Aaron. Mia mamma mi riportò alla realtà e mi disse di chiamare i nonni per fare gli auguri di buon anno.
Ma nella mia testa non potevo fare a meno di pensare al perdono di Ioseph e al ragazzo misterioso.
Non stavo pensando a Alex.
Primo campanello d'allarme.