Capodanno arrivò più velocemente del previsto e mio padre, mi comprò un fuoco d'artificio da portare a casa di Alex. Questo fu il primo capodanno festeggiato non-con-i-miei. Perciò ricevetti mille raccomandazioni "non fumare", "non bere", "non essere maleducata".
Il giorno stesso, verso la sera, dopo aver mandato 87 fotografie alle mie amiche nei contatti per chiedere se davvero stavo bene, mio padre mi portò a casa di Alex. Il programma era di stare là fino alle undici, e poi andare in città a vedere i fuochi d'artificio. C'era il migliore amico di Alex a casa con noi, Jason. Jason era molto più bello di Alex, aveva gli occhi azzurri e i capelli castani, e sorrideva sempre. Aveva un sorriso molto bello nonostante avesse alcuni denti storti. Solo che mangiava tutto quello che gli capitava a tiro, era una cosa indecente. Abbiamo passato metà del tempo in casa a mangiare, l'altra metà a raccontarci barzellette e a scherzare.
"Alex, sai qual è il colmo per un coglione?"
"Non lo so."
"Non sapere i colmi."
"Vaffanculo, Jason."
È questo il riassunto della serata.
Presto arrivò il momento di uscire di casa. Abbiamo fatto una passeggiata prima di arrivare alla piazza dove avrebbero sparato i fuochi. Quando siamo arrivati oramai mancavano cinque minuti a mezzanotte, e c'erano già molte persone nella piazza frementi per lo spettacolo imminente. A pochi secondi dall'anno nuovo, Alex si mise dietro di me prendendomi i fianchi e sussurrandomi "Ti amo" nello stesso momento in cui scoppiò il primo fuoco d'artificio. E il telefono iniziò a trillarmi di notifiche. Rimanemmo un quarto d'ora a guardare quegli scoppiettanti disegni nel cielo, poi ce ne tornammo a casa.
Controllai WhatsApp: 23 messaggi.
Scorsi velocemente in giù per vedere chi mi aveva cercato quando..
Ioseph: Buon anno Jane!
Fuori di me dalla felicità risposi con un impacciato "Grazie anche a te". Ma sapevo che non mi sarebbe bastato. Così, dopo essere tornati a casa e aver fatto esplodere il mio fuoco d'artificio (che ha rovinato il giardino di Samuel), decisi di scrivere un po' con il mio amico.