Capitolo 10: Sei sempre il solito egoista

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POV: Alex


Dopo averle scritto quel messaggio non ricevetti nessuna risposta, mi sentivo sporco dentro e la sua reazione non aveva fatto altro che irritarmi ancora di più. La rabbia in me era immensa, sbattei a terra il cellulare, per mia fortuna andò sul tappeto e il colpo fu ben attutito. Girovagai nervoso per camera mia e trovai, in un angolo vicino alla libreria, la sua camicia e la strappai in mille pezzi,non sapevo ciò che mi stava accadendo. 

Presi un'altra sigaretta e l'accesi, involontariamente mi scese una lacrima, non avevo mai pianto per una relazione finita e non sapevo se la mia reazione era per la storia con Arielle oppure per la mia improvvisa collera suscitata dalla sua risposta. Non era la prima volta che non rispondeva a un messaggio importante.

Il giorno dopo saltai scuola e andai da Aaron, lui sapeva tutto di me edera una delle poche persone che poteva capirmi

-"Ehi Alex, che succede? Hai una faccia.."

-"Con Arielle...è tutto finito"

-"COSA?! Ma perchè?"

-"Non sono ben sicuro del perchè, ma ho come il sospetto che lei non ci tenga a me e, sinceramente, nemmeno io so se tengo a lei"

-"Alex,quando ami una persona, a volte, non sei pienamente sicuro delle tue azioni. Non ti sembra che quelli che mi hai detto siano dei sospetti molto personali e non basati su fatti reali? Io vi ho visto insieme e non ti avevo mai visto così felice come quando lo eri con lei"

-"Ma stavamo insieme da troppo poco per capire se ci amavamo veramente,solo il secondo giorno che ci conoscevamo abbiamo fatto sesso, e poi ho bisogno di capire ciò che voglio veramente"

-"Turner cazzo, non puoi scappare dai tuoi problemi lasciandoteli alle spalle senza pensare alle conseguenze. Hai la minima idea di come Arielle si sia sentita dopo la rottura? Sai cosa hai provocato in lei? No ovviamente, sei sempre il solito egoista"

-"Aaron io ero venuto da te per sfogarmi, non per farmi urlare in faccia che ho sbagliato con lei e che sono un irresponsabile"

-"Alex tu sei venuto qui solo per sentirti dire che hai ragione e che hai fatto bene a reagire così con Arielle. Da vero amico, ti consiglio di farti un esame di coscienza e magari di parlarne anche con i ragazzi della band, senza farti influenzare dalle loro idee. Devi cercare di pensare da solo ciò che è meglio fare, non puoi pendere sempre dalle labbra degli altri"

-"Senti Aaron facciamo che vado a casa, anzi vado da Matt che forse mi può aiutare senza rimproverarmi ogni singolo secondo"

-"Alex ricordati una cosa: in questo momento ti sto aiutando più di quanto tu possa pensare e sai chi può farlo ancora di più? Arielle"


Me ne andai furioso senza aggiungere parola, Aaron mi aveva confuso ancora di più le idee. Chiamai Matt e andai da lui

-"Matt oggi è una giornata di merda"

-"Ti sei lasciato con Arielle vero?"

-"Come fai a saperlo?!"

-"Ti si legge in faccia amico, sei ridotto da schifo"

-"Come è possibile che questa relazione mi abbia ridotto così male da non riuscire a mascherare la mia confusione?!"

-"Alex quella che non riesci a mascherare non è confusione, è tristezza"

-"Ma no è impossibile, non posso essere triste per una persona che non amavo"

-"Alex ma tu sai cosa vuol dire amare una persona? Da come parli sembrerebbe proprio di no. Arielle ti ha cambiato, lo dico io che ti conosco da un sacco di tempo. Io lei non l'ho mai conosciuta, ma una persona che ha avuto un impatto così profondo su di te dopo così poco tempo non credo di averla mai vista"

-"Stai diventando come Aaron, non ha fatto altro che ripetermi che ho sbagliato con lei e che sono un egoista irresponsabile"

-"Forse devo dare in parte ragione a lui. Di sicuro Arielle non sarà stata felice di questa cosa...non credi?"


Forse sia Aaron che Matt avevano ragione, io non avevo minimamente pensato a lei, mi ero preoccupato solo della sua reazione apatica. Io in realtà non sapevo come Arielle si sentiva e ogni minuto che passava me lo chiedevo sempre di più

Restai zitto e pensieroso per un po' di tempo, mentre Matt mi fissava con uno sguardo che cercava una risposta al suo quesito

-"Matt non mi sento pronto, si molto probabilmente lei non avrà reagito bene, ma ora non mi sento di parlare con lei"


POV Arielle:


La mattinata a scuola era stata devastante, i tagli facevano male, non mi ricordavo che fossero così. 

Tornai a casa e continuai quello che avevo lasciato in sospeso la sera prima, quella volta era uscito veramente tanto sangue, le coperte e il cuscino erano ormai macchiati da quel rosso così intenso e si poteva riconoscere bene il sangue più scuro che avevo versato il giorno precedente. I miei erano sempre fuori casa per lavoro e quindi mascherarlo sarebbe stato molto semplice, ma non riuscivo a smettere di pensare a lui. 

Anche se avevamo trascorso poco tempo insieme aveva lasciato qualcosa dentro di me che nessuno era mai riuscito a lasciare, il mio cuore era un misto di amore, odio e dolore e, sinceramente, era molto difficile distinguere queste tre emozioni. Ogni ricordo che avevo era collegato a lui: dalla musica, alla scuola e addirittura al modo di vestirsi.

 Vidi con la coda dell'occhio la sua lacoste sopra alla mia sedia, involontariamente qualche goccia di sangue era caduta anche li, scoppiai a piangere su quella maglia, era l'unica sua cosa che possedevo e ora era macchiata dal mio dolore...







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