Capitolo 11: L'ultimo taglio parte 1

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POV: Arielle


La situazione rimase la medesima per molto tempo, da quando ci eravamo conosciuti era stato di più il tempo speso stando male per lui rispetto a quello in cui lo amavo. Il mio braccio era ormai inciso completamente in qualsiasi punto, più lo guardavo più mi facevo schifo e rincominciavo a tagliarmi, era un circolo vizioso.

Con Alex non c'era più stato nessuno scambio di parola, niente, e ogni giorno speravo che in qualche modo lui potesse trovare il coraggio di parlarmi, coraggio che io avevo perso da tempo. Quel giorno ero particolarmente triste e incazzata, lo avevo visto abbracciato ad un'altra ragazza, non so precisamente di chi si trattasse, ma il loro rapporto mi sembrava molto intimo. Tornai a casa furiosa e senza neanche pensarci troppo presi la lametta, ormai completamente sporca del mio sangue, e feci un taglio...l'ultimo taglio....


POV: Alex


Quel giorno era venuta mia cugina Gwen a trovarmi, lei abitava in Australia ed erano 3 anni che non la vedevo. Tornai a casa insieme a lei e ricevetti una chiamata, era Erika. Sinceramente non sapevo se rispondere, ma la tentazione era troppa...


-"Pronto,Erika?"

-"ALEX È SUCCESSO UN CASINO, DEVI SUBITO VENIRE QUA"

-"Cosa?!Ma che è successo?"

-"ARIELLE, SI È TAGLIATA LE VENE E SE NON FACCIAMO IN FRETTA RISCHIA DI MORIRE DISSANGUATA"

-"Arrivo"

...

-"Alex,che succede?"

-"La ragazza di cui ti parlavo oggi si è tagliata e dobbiamo andare  assolutamente in ospedale"

-"Cazzo,vuoi che venga con te?"

-"No non ti preoccupare, se vuoi chiama qui i ragazzi della band per farti compagnia

-"Va bene, cerca di sistemare la situazione"

-"Lo farò"


Buttai lo zaino per terra, salutai Gwen, presi le chiavi della macchina e andai a casa di Arielle. Come era potuto succedere? Perchè lo aveva fatto? In meno di 5 minuti arrivai a casa sua, c'era un'ambulanza e Erika era in un mare di lacrime. Andai da lei


-"Erika dov'è Arielle?!"

-"La stanno portando via adesso"

-"Io vado in ospedale con lei, tu cerca di avvisare i suoi genitori di questa cosa"

-"I suoi sono in svizzera per lavoro, ma posso provare a contattarli"

-"Va bene, chiama Aaron, state qua a casa di Arielle e appena so qualcosa vi chiamo ok ?"

-"Alex voglio venire anche io in ospedale, sono la sua migliore amica"

-"Erika devo parlare con Arielle, devo sapere troppe cose alle quali solo lei può darmi una risposta"


Annuì e andò in casa. Vidi la barella portare il suo corpo, era così fragile e ignaro di tutto ciò che la circondava. Mi feci coraggio e andai da lei, aveva gli occhi semi chiusi, era pallida e con il braccio ricoperto di sangue. Non riuscivo a guardarla, vederla così mi faceva troppo male, ma andai in ambulanza con lei. Per tutto il viaggio rimase immobile, sentivo il cuore battermi all'impazzata, e se fosse morta? E se tutto questo non sia abbastanza per tenerla invita? Queste domande tempestavano la mia testa in continuazione, ma quella che non riuscivo a sopportare e a capire era "Perchè ha fatto tutto ciò?"


Arrivammo in ospedale poco dopo, la portarono in una camera a cui io non potevo accedere. Aspettai 1 ora, poi 2 e infine 5. Mi sembrava di aver già vissuto un momento simile, si, quando scrissi la mia dichiarazione ad Arielle per messaggio e aspettai non ricevendo nessuna risposta. E solo in quel momento mi resi conto di quanto ero stato egoista verso i suoi confronti, volevo ciò che aspettavo e se non riuscivo ad ottenerlo andavo fuori dalle righe. L'unica cosa in cui speravo era una risposta dal dottore...


-"Buongiorno signore, lei è un parente della ragazza?"

-"Ehm no, sono il suo ragazzo"

-"Nome e Cognome?"

-"Alexander David Turner"

-"Anni?"

-"19"

-"Perfetto,lasci una firma qui, ciò le consentirà di aver sotto custodia momentanea la ragazza, avendo ricevuto una chiamata che ci informava che i genitori sono via per lavoro"

-"Certo,assolutamente...posso chiederle una cosa?"

-"Si, mi dica"

-"Che cosa le avete fatto per la ferita?"

-"Beh,il taglio verticale era molto profondo, circa 4 mm, le abbiamo apportato un'operazione chirurgica d'emergenza e le abbiamo fatto una trasfusione di sangue, tra l'altro abbiamo messo altri punti dove i tagli erano altrettanto profondi, anche se per quelli non c'era pericolo di morte. Mi ascolti bene Turner, lei deve assolutamente stare al fianco di questa ragazza, non può continuare così, faccia da padre per lei, oltre che da fidanzato"

-"Farò in modo che tutto ciò non accada mai più, lo prometto"

-"Non lo deve promettere a me...ma a lei"

Annuì ed entrai nella sala dove l'avevano operata. Aveva il braccio fasciato ed era ancora sotto shock. Mi avvicinai a lei, aveva ancorala treccia che si era fatta la mattina per venire a scuola, era bellissima come al solito


-"Alex..."

POV: Arielle


Ero stordita, non ricordavo niente, era come una sbronza, mi girava la testa e non capivo dove mi trovavo. Piano piano incominciai a vedere un po' più chiaramente e diedi un'occhiata rapida a ciò che mi circondava, ero in ospedale, come ero arrivata lì? Di seguito guardai il mio braccio e compresi il perchè, e poi vidi lui, Alex,seduto sul bordo del letto che mi accarezzava i capelli.


-"Alex,cosa ci fai qui?"

-"Ti potrei fare la stessa domanda, perchè sei voluta venire qui? Perchè hai fatto una cosa del genere?"


Scoppiai a piangere, non sapevo cosa rispondere. Tutti i pensieri più oscuri invasero la mia testa, poi ebbi il coraggio di parlare


-"Per te ok? Pensavo di aver trovato uno che mi amasse veramente invece eri come tutti i ragazzi con cui sono stata, solo che io a te tenevo molto di più degli altri e ciò ha portato in me una depressione che aumentava ogni giorno che ti vedevo. Ciò mi ha costretto a farmi del male per sfogarmi, e tu sei la causa di tutto ciò"


Rimase di stucco, poi vidi scendere una lacrima sul suo viso...











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