Capitolo 20

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NON IGNORATE

PRIMA DI TUTTO VOLEVO DIRVI UN PAIO DI COSETTE:

1 Rileggendo ho trovato parecchi errori nel capitolo precedente quindi scusatemi tanto ma per me non è un bel periodo

2 Ho riletto tutta la mia storia e mi sono accorta che la storia mi sta un po' scappando di mano e che non sia una bellissima storia ma prometto che mi impegnerò a scrivere meglio e a migliorare la storia e voi che leggete vi prego non ignorate la storia ma se non vi piace piuttosto prferirei che voi me lo diceste e che magari mi correggiate dicendo guarda questo non ci piace, la tua grammatica risulta forzata ecc...

DETTO QUESTO VI LASCIO ALLA MIA STORIA E SPERO CHE VI PIACCIA

POV'S LUCAS

Andai subito a chiamare i medici i quali si dimostrarono molto disponibili e corsero subito in camera. Non seppi più nulla dopo perchè mi fecero uscire. Andai a chiamare i suoi genitori, e gli raccontai tutto. Mi sentivo molto in colpa e il fatto che i genitori non mi avessero aggredito mi ha sorpreso. Mi dissero di andare a casa che era tardi e così feci: non volevo essere ancora di maggior disturbo. Presi il pullman e mi sedetti in un sedile ad ascoltare musica e in quel momenti mi successe una cosa stranissima. Feci un sogno un po' strano: rivivetti i momenti più belli con Amanda da quando era piccola sino al nostro primo bacio, e subito dopo anche tutti i momenti più brutti: e l'ultima era la sua immagine sul pavimento ricoperta di sangue... Mi ritengo fortunato... se lo avesse fatto nella vasca probabilmente non sarei riuscito a salvarla.
Ad un certo punto sentì un urlo e mi svegliai di scatto, mancava poco alla fermata ormai. Scesi e tornai a casa. Li trovai il suo gattino da solo senza cibo che appena mi vide mi accolse con grande gioia. Gli diedi da mangiare e notai che anche lui si comportava in modo molto strano: era come se si accorgesse della sua mancanza. Non avevo fame, ero scioccato così decisi di salire nella camera di Ami per riflettere ma quando arrivai trovai ancora la pozzanghera di sangue che era rimasta. Mi venne quasi naturale iniziare a pulire tutto e iniziai a riflettere: A quello che abbiamo passato insieme come la volta che lei aveva 6 anni e io 13 e voleva a tutti i costi giocare a racchette in spiaggia anche con le onde fin quando finì la pallina in acqua ed iniziò a rincorterla ma un onda la travolse, io mi gettai immediatamente a prenderla e la portai fuori per un piede. O il giorno che ingoiò per sbaglio una batteria e dovette fare tante ecografie per paura che si aprisse nello stomaco, ammazzandola. O la volta ancora che un cavallo le andò addosso provocandole un braccio rotto e una caviglia fratturata. Insomma è sempre stata una bambina forte perché si prendeva le sue responsabilità e agiva di conseguenza e non osava lamentarsi se stava male. Come di fatto ha sempre fatto. Quando soffriva tanto per colpa delle prese in giro perché aveva i brufoli o perché andava molto bene a scuola ed era molto intelligente, lei ha sempre incassato il colpo ma non ha osato mai lamentarsi, di fatto era lei e avrebbero dovuto accettarla per come era non per come avrebbe dovuto essere, e posso dire che ha avuto la sua rivincita morale: ora loro hanno i brufoli perché stanno attraversando quella fase mentre lei ora è ben sviluppata nei punti giusti con delle curve che mi fanno praticamente impazzire ed è la ragazza più dolce e coccolosa di tutte. È sempre stata un modello di persona per me... era forte e non osava lamentarsi ma purtroppo si sfogava in un altro modo che alla fine è la causa di come si è ridotta ora. Ma io non posso permettere che stia ancora male, quando guarisce io devo renderla la persona più felice del mondo almeno sino al ballo di fine anno... quando a proteggerla ci penserà il fratello...
Tra un pensiero e l'altro si fa tardi e decido di andare a dormire: domani sarei andato da lei.
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Io: Buongiorno piccola mia
Le lascio un umido bacio sulla fronte e lei accenna un sorriso.
Io: Sai fra un po' c'è il ballo di fine anno
A: È vero... io in queste condizioni non ci andrò mai, mi vedrebbero tutti, so che lo hai fatto per amore, ma non avresti dovuto salvarmi.
Mi dice tra le lascrime che le colano giù per il viso. Con il pollice mi avvicino e gliela asciugo.
Io: Non dirlo nemmeno, le cicatrici andranno via con il tempo e io ti aiuterò sempre quando ne avrai bisogno, non avrei poi potuto di certo lasciarti morire, senza di te la mia vita non ha assolutamente senso e ci sarà una piccola sorpresina tesoro, io ci sarò sempre te lo prometto. Qualsiasi cosa succeda io con te e tu con me promettilo.
A: Te lo prometto 

Pov's me
So che questo capitolo è molto corto e fa cagare ( permettetemi la parola) ma non mi sento bene ed ho fatto di tutto per pubblicarlo. Vi amo.

MY NEW,BEAUTIFUL LIFE .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora