Il Cassiere

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-"Quello li? Come fai a non sapere chi è?! Tu gli dai qualcosa da vendere, non importa cosa, potresti dargli anche dieci chili di merda, e lui te la vende. Sarebbe capace di vendere un Samsung a Steve Jobs se fosse ancora vivo. È un mago delle truffe, è per lui che siamo qui."

Due tizi parlavano appoggiati al bancone di un bar, uno fumava una sigaretta, l'altro stava bevendo un White Russian. Gli occhi dei due erano puntati verso un ragazzo poco più che maggiorenne, aveva un completo blu scuro, con sotto una camicia azzurra e una cravatta stravagante in fantasia.
Stava scrivendo su una agenda e vicino a questa aveva una calcolatrice ed un malloppo di fogli.
I due tizi erano ispettori dell'antifrode, erano lì per lui, aveva solo venticinque anni ed era già riuscito a rubare più di centomila testoni con di traffici tra borsa e assicurazioni.
La coppia si staccò dal bancone e si diresse verso il giovane, la suola dei loro mocassini in pelle colpiva il pavimento in parquet come un martello l'incudine, ogni passo era una botta secca e rumorosa al legno. Il bar era di un tipo chiamato Cinghiale, non perché fosse eccessivamente grasso, ce n'era di più in carne al giro, ma perché parlava a grugniti ed era molto peloso. Leggende narrava che avesse la schiena e il petto talmente ricoperti che quasi non si riusciva a vedere la pelle. Il bar rifletteva le caratteristiche del padrone. Era completamente in legno, molto cupo, animali imbalsamati e cartelloni pubblicitari di birre appesi al muro e luci soffuse e giallognole. L'aria era abbastanza pesante, era come respirare l'alito di un ubriaco. I due erano arrivati al tavolino in cui era seduto il loro obbiettivo.

-"possiamo sederci?" Chiese uno dei due, quello che doveva essere il capo e che aveva in mano il White Russian.

Il ragazzo nemmeno alzò il capo, continuava a scrivere e a fare i conti, quasi come non si fosse accorto della presenza dei due.

-"Va bene, prendiamolo per un si." Continuò il capo. I due si misero a sedere davanti al giovane.

-"allora tu saresti il Cassiere? È così che ti chiamano giusto?! Saresti il Warren Buffet degli stronzi vero?" Il tipo con la sigaretta rise a
sguaiatamente alla battuta del suo superiore. Il ragazzo dopo un momento di silenzio, decise di considerare i due.

-"ma lo porti in giro per fare dei lavori socialmente utili oppure è normale il tuo amico?"

-"come scusa?!" Chiese il capo.

-"era solo una domanda, perché non mi sembra molto loquace. Non ha ancora aperto bocca, ti segue come un cagnolino e ride alle tue stupide battute. Quindi o è ritardato o è straniero, ma non mi pare abbia lineamenti esteri, dunque il cerchio si restringe."

Il partner che era stato sempre in silenzio provò a tirare un cazzotto al Cassiere, il capo lo fermò in tempo, ma non riuscì a chiudergli la bocca.

-"figlio di puttana! Ridammi ancora una volta del ritardato e ti tolgo quel cazzo di sorriso dalla faccia."

-"cerchiamo di rimanere calmi ok?" Disse il capo. "Allora, parliamo di te amico, parliamo dei tuoi traffici. Dalle informazioni che abbiamo in possesso ci risulta che nel giro di qualche mese hai versato nel tuo conto in banca circa centomila dollari. Ora noi che siamo dell'antifrode ci siamo insospettiti, come può un ragazzi di soli venticinque anni fare tutti questi soldi?" Chiese l'ufficiale.

-"Direi che.. sono stato fortunato. Ho vinto alla lotteria, incredibile vero?" Sorrise il Cassiere.

-"ma davvero? Hai vinto alla lotteria? Ma guarda, che strano. Jim non trovi sia strano? "

-"si capo, è proprio una bella botta di culo." Rispose il sottoposto.

-"Cristo santo con tutti i biglietti che hanno venduto e con i pochi premi in palio tu ne hai vinto uno? Un bel colpo di fortuna ragazzo, non c'è che dire!"

-"Già sono sempre stato fortunato. Che ci volete fare, oggi a me, domani magari a uno di voi." Disse il Cassiere.

-"a uno di noi.. ma senti quanto sei stronzo eh?! Ascolta ragazzo te lo dico con le buone: sputa il rospo. Vedi, noi ci teniamo ai giovani della nazione, siete una risorsa per noi. Quindi non vogliamo mettervi dentro una galera, soprattutto a quelli come te, quelli svegli e intelligenti, ma che sfruttano il loro potenziale in malo modo. Noi ti stiamo dando un consiglio ragazzo, dicci quello che sai, facci qualche nome grosso, e a te non succede niente. Magari se hai bisogno ti mettiamo da qualche parte, ti troviamo un lavoro e ti sistemiamo, vogliamo aiutarti capisci?" Concluse il capo.

-"no, non capisco. Ora, correggetemi se sbaglio: voi, tu e il tuo amico loquace, venite qua ad accusarmi senza nessuna prova, solo per il fatto che ho versato centomila dollari nel mio conto in banca qualche mese. Mi date dello stronzo, tra le righe mi dite che sono un truffatore, e ora, vorreste aiutarmi?! Cristo santo ma cosa c'era in quel White Russian?! Credete sia stupido? Li conosco i vostri metodi da sbirri del cazzo. Venite qua, buttate la tre o quattro accuse, poi dite che mi volete aiutare e quando parlo mi infilate un dito nel culo. Vedete, capitemi bene, solo uno stupido può pensare che se voi aveste davvero qualche prova non sareste venuti con la cavalleria in pompa magna ad arrestarmi. Io non sono stupido. Voi invece come siete messi?"

-"questo stronzo mi ha rotto il cazzo capo, fammici parlare a quattro occhi sul vicolo qui dietro, dai." Disse Jim.

"Hey hey hey, calma stronzetto." Il Cassiere aveva una mano sotto al tavolo."non ti scaldare troppo e non fare troppi movimenti bruschi. Ho notato che avete entrambi le fedi, siete sposati. Che direbbe la vostra mogliettina se tornaste senza gioielli di famiglia? Perché vedete? Qui sotto al tavolo c'è una pistola ed è proprio in mano mia. Ora io non lo faccio di lavoro, parlo sparare ovviamente. Mi piacciono più i numeri e il rumore dei soldi che quello delle pallottole. Però capite, se mi vedo costretto, devo per forza premere il grilletto. Sono come un istrice, è un meccanismo di autodifesa. Quindi se voi volete vivere e soprattutto continuare a sbattervi la vostra moglie del cazzo, dovreste alzare il culo da quelle sedie e non farvi rivedere mai più. Se invece vi piace giocare alla lotteria rimanete seduti, ma lo sfortunato vincitore si becca un piombo in mezzo alle palle. Capite cosa volevo dire quando prima parlavo di fortuna e mi ritenevo fortunato?! Io una pallottola sui coglioni non l'ho mai presa. Dicono però che faccia molto male, quindi il mio consiglio è di alzarvi, prendere la macchina, tornare al vostro lavoro di merda che vi fa guadagnare mille e duecento al mese e non rompermi più le palle. Magari non diventerete ricchi, ma potrete ancora procreare. Che dite? Vi sembra una buona proposta?" Il Cassiere rideva, mentre stava finendo la frase.

I due si alzarono dalle sedie molto lentamente e si allontanarono camminando all'indietro. Mentre camminavano offendeva il ragazzo.

-"bastardo figlio di puttana, non finisce qui, ci rivedremo."

Ovviamente non riuscirono mai ad incolparlo di qualche reato, era troppo furbo per farsi trovare con le mani nella marmellata. Era troppo legato ai soldi per finire in prigione e separarsene.
Soldi. Soldi. Soldi.
Tutto quello di cui aveva bisogno erano i soldi. Era cresciuto in una famiglia povera e si era convinto che l'unica cosa che poteva rendere felice un uomo erano i soldi. Con i soldi si poteva avere tutti: donne, macchine, case, tutto quanto.
Fin a bambino aveva dimostrato una certa propensione agli affari. Il suo idolo? Jordan Belfort.
A diciotto anni aveva addirittura pagato l'anagrafe per sostituire il suo nome con il cognome del Lupo di Wall Street. Da quel momento in poi e soprattutto da quando era entrato nel giro delle frodi e delle truffe veniva chiamato da tutti Cassiere o, per l'appunto, Belfort.

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