capitolo 8

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Ho appena scommesso con Ania che tenterò di far cascare quel farabutto ai miei piedi. Penso di essermi messa proprio in un guaio serio, ma questo pensiero non fa altro che farmi nascere una risata spontanea. Non so che fine abbia fatto stasera la Mary che ho avuto in me da sempre, ma mi trovo a dire alla mia amica: "sì, me la deve pagare quel viscido!"
Così mi congedo da lei, che già è tornata tra le braccia del suo Frankenstein, e approfitto della mancanza di Boschetto dato che devo passare dall'ufficio. Ho dimenticato di portare con me l'assegno per Luca che, per quanto ci sia andata di mezzo io alla fine, ha messo su una festa di assoluto successo. La sala ha cominciato a svuotarsi, qualche cliente dell'Hotel ha già deciso di ritirarsi, solo i più giovani ancora ballano in mezzo alla pista, così mi avvio a prendere l'ascensore, e una volta che sono dentro ne approfitto per darmi una controllatina allo specchio, maronn! Quel mentecatto mi ha scombinato tutta!

Arrivata al piano mi squilla il cellulare. Mi chiedo chi possa essere a quest'ora, e sono stupita nel leggere "Ania" sullo schermo. Ci siamo lasciate tre secondi fa, cosa è successo adesso?
"pronto? Ania che c'è?" le chiedo mentre apro la porta dell'ufficio e rimango sorpresa nel trovare la luce accesa
"mary ti volevo dire di non aspettarmi sveglia, perché torno tardi. Forse non torno proprio!" mi dice lei dall'altra parte del telefono
"allora hai davvero deciso di immolarti alla scienza?" le dico richiudendo la porta ed appoggiandomi ad essa con la schiena"
"sì sì Mary, io devo sapere! Senti ma Boschetto che fine ha fatto, non l'ho più visto" mi chiede
"ma che ne so, per me può essersene andato pure a fanculo guarda! Beata te Ania che ti è capitato uno garbato, a me è toccato lo stronzo" dico mentre mi avvicino alla scrivania e mi sfilo gli orecchini e poi le ali che cominciano a darmi fastidio

"sarà pure stronzo, però ti è piaciuto prima o no?" mi rimbecca lei
"cazzo se mi è piaciuto Ania! Canaglia che non è altro! Sexy e imbroglione, mi ha proprio fregata quel ragazzino! Oh Ania non te lo nego, è stato da brivido! Avrà pure poco più di vent'anni, ma con le donne ci sa fare come un trentenne!" le confesso.
"dai tesoro, non ci pensare, goditi solo quello che di buono puoi trarne"
"è 'na parola! Quel coglione lo picchierei a sangue Ania, te lo giuro! Poi quello che mi fa girare le scatole, è proprio il fatto che mi sia piaciuto così tanto! Bamboccio! Mi sembra ancora di sentirmi le sue mani addosso, credo di dovermi fare una doccia gelata" le dico infine ridendo
"Mary, ora devo andare, ci sentiamo domani ok?"

"Ok, amica mia. Ciao". chiudo la conversazione ed appoggio anche il cellulare sulla scrivania, quando la poltroncina sulla quale mi siedo abitualmente io per lavorare si gira e mi ritrovo Boschetto lì a sedere che mi guarda divertito. Io tiro un grido di paura facendo un salto indietro per la sorpresa, come cazzo ci è entrato qui? Avrà pure tolto il costume, ma continua ad essere diabolico...
Lui si alza di scatto, gira intorno alla scrivania e si avvicina a me per sussurrarmi sensuale all'orecchio: "a quanto pare a te è capitato lo stronzo eh? E dimmi un po' invece quanto sono sexy? Dimmelo che ti ho fatta quasi impazzire in quella stanza!"
d'istinto lo spingo lontano da me con tutte le mie forze, un po' perché è terribilmente indisponente con la sua arroganza e l'eccessiva sicurezza di sé, un po' perché in fondo ha ragione, mi ha quasi fatto perdere il controllo prima, e forse ci sta riuscendo anche adesso.
Ora lo guardo negli occhi, due iridi scuri che sembrano bruciare.

"tu sei solo un bambino, che crede che tutto gli sia dovuto, che crede di poter ottenere tutto quello che vuole con il semplice schioccare delle proprie dita!" dico infervorata
"Sono abituato ad ottenere sempre quello che voglio!" dice lui sostenendo il mio sguardo
Ora ha veramente esagerato, mi dirigo verso la porta, la spalanco e quasi urlo "esci immediatamente dal mio ufficio!"
lui sembra accusare il colpo e rimane immobile così io gli ripeto a voce alta: "ESCI!". Ignazio decide finalmente di muoversi ed uscire, io gli sbatto la porta subito dietro la schiena, ma mi balena in testa il ricordo della scommessa appena fatta con Ania e la voglia di non fargliela correre liscia, inoltre il suo profumo e lo sguardo che mi ha rivolto quando mi è passato vicino mi hanno assalito e mandato in tilt il cervello, così riapro di scatto la porta, mi allungo per afferrarlo per un braccio, tirarlo nuovamente dentro la stanza e chiudere la serratura per lasciare tutto e tutti, eccetto noi, fuori da qui

"Scommettiamo Che Mi Ami?"{IB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora