capitolo 11

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Ho dormito poco e male dopo l'episodio della piscina. Dire che ho l'orgoglio ridotto ad un cumulo di macerie è voler usare un eufemismo. No anzi, questa era la situazione nel momento in cui, dopo essere stata imbambolata nell'acqua fino ad essere scossa dai brividi di freddo, mi sono issata sul bordo. Poi via via che l'acqua grondava via da me, con lei sentivo scemare anche l'umiliazione, che lasciava posto a nuove sensazioni che mi montavano dentro: un fuoco, un rancore che credo di non aver provato mai in vita mia per alcun essere umano.
Ma con chi crede di aver a che fare quel coglione? Pensa di potersi burlare di me in questa maniera? Non ha proprio capito in chi ha avuto la sfortuna di imbattersi. Se vuole il gioco sporco, il gioco sporco avrà

Sto riflettendo su tutta questa situazione mentre sono in piedi davanti alla finestra attendendo l'arrivo di Ania. Le ho proposto una colazione qui da me nel mio ufficio, così potremo parlare tranquillamente. Non devo attendere molto prima che faccia la sua comparsa, sta avanzando lungo il vialetto, alza gli occhi verso la mia finestra e mi saluta sbracciandosi appena mi vede, io le rispondo con un cenno della testa invitandola a raggiungermi
"Ciao Mary!" mi saluta lei appena varcata la soglia del mio ufficio "ma che hai fatto? Hai un'aria così stanca! C'entra qualcosa il nostro Belfagor?" mi domanda con un sorriso malizioso
"sì in effetti, ma non nel senso che intendi tu!" ribatto secca
"non vedo un altro senso possibile, tesoro!" mi chiede lei mentre comincia a versare un po' di zucchero nel suo cappuccino
io mi copro il volto con le mani tirando un sospiro, vergognandomi al sol pensiero di quello che è successo ieri sera, lei fraintende il mio gesto e quasi urla: "quel porco! Ti ha fatto del male? Dammi il tagliacarte che vado a renderlo inoffensivo!" mentre si alza di scatto dalla sedia
"no Ania, ferma lì! Hai frainteso. Non sarà necessario spingersi a tanto..." le dico scoprendomi la faccia e sorridendo per la sua reazione così eccessiva

"ah, ci hai già pensato tu?" mi domanda mentre si rimette seduta
"no, ma devo trovare il modo di fargliela pagare. Non hai idea di quello che mi ha combinato ieri sera!"
Così le racconto dello sgabuzzino, dei miei goffi tentativi di evitarlo e soprattutto della piscina. Lei ha portato una mano alla bocca nel momento in cui le ho raccontato l'episodio del bancone e del finto crampo e non l'ha più tolta. Ma io lo so che non è certo per lo shock che ha compiuto quel gesto, sta facendo di tutto per trattenersi dal ridere, lo vedo. La conosco. Ora che le racconto dei particolari della piscina sta anche strizzando gli occhi così non mi trattengo più e le dico: "ania, ridi pure se vuoi, altrimenti se continui così ti si alza la pressione e ti si gonfiano i piedi..."
lei abbassa la mano dalla bocca per portarla al petto, reclina la testa all'indietro e si lascia andare ad una grassa risata. Io attendo pazientemente che torni seria.

"O Dio Mary, scusa ma non ce l'ho fatta" mi dice mentre si asciuga le lacrime dagli occhi "mi dispiace per come ti ha trattata, davvero è un colossale stronzo, ma immagino la tua faccia quando ti ha lasciato lì a rinvenire nell'acqua!" continua a sghignazzare. Io la guardo fissa, così lei si schiarisce la voce e prosegue: "ok, mi ricompongo. Mary, ma come è possibile che tu abbia perso così il controllo di te?"
"ma che ne so Ania, pensa che gli ho tirato pure uno schiaffo!" sospiro
vedo la mia amica cambiare espressione, farsi davvero seria, tanto da farmi preoccupare
"tu gli hai tirato uno schiaffo?" mi chiede lapidaria
"sì, una cinquina in pieno volto" rispondo
"e lui cosa ha fatto?"

"si è massaggiato la guancia e mi ha detto che per essere una donna picchio forte, il tutto mentre mi guardava negli occhi, poi ci siamo praticamente saltati addosso" le racconto
lei contrae le labbra tanto che la sua bocca sembra ridotta ad una fessura, poi mi dice accoratamente: "Mary, lascia perdere questa cosa della scommessa, non ci pensare più. E non pensare più neanche a lui!"
"come? No! Me la deve pagare, perché dovrei lasciar perdere?" le domando stupita
lei mi guarda con aria preoccupata, emette un gran sospiro e si protrae verso di me per prendermi le mani nelle sue: "io credo una cosa..."
"Ania, ancora con questa tesi scientifiche da quattro soldi?"
"no mary sono seria. Se una donna tira uno schiaffo ad un uomo è perché ne è coinvolta in qualche maniera. E lo stesso credo sia per l'uomo che si lascia colpire. Credo vi stiate spingendo un po' oltre rispetto al gioco che doveva essere..." mi dice lei in tono quasi supplichevole.
"una cosa l'hai detta giusta: lui si è spinto troppo oltre ieri sera Ania, non gli permetterò di passarla liscia!"

"Scommettiamo Che Mi Ami?"{IB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora