capitolo25

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Il mio telefono vibra e di scatto lo afferro tirandolo su dal comodino. La mia mente già è rivolta alla speranza che sia lui. È inutile che menta a me stessa. Vorrei che questo messaggio fosse di Ignazio, ma so già che non è così. Sblocco il display, è Ania che mi avverte del fatto che sta venendo qui da me. E cazzarola, non ho proprio voglia di vedere nessuno, neanche me stessa! L'unica cosa che vorrei a questo punto è addormentarmi e svegliarmi domani rendendomi conto che si e trattato solo di un incubo. Anzi vorrei addormentarmi e svegliarmi al 28 di ottobre, così da poter evitare tutta questa storia e poter riavere indietro la mia vita. Una vita fatta di lavoro, serietà e sistema endocrino in letargo. Ma beata menopausa! Quanti problemi in meno dopo i 50...
Sento bussare alla porta. Cavoli. O Ania, quando mi ha scritto il
Messaggio era qua sotto, o sono stata immersa nei miei pensieri un po' troppo a lungo.
Mi alzo contro voglia, quasi trascinandomi e apro la porta
"Ania" le dico
"O mio Dio Mary! C'ho angoscia liquida che mi circola nelle vene... come farò senza Giovanni? E se in America trovasse un'altra che gli lucida la pelata al posto mio?
ho bisogno di distendermi..." mi dice lei mentre mi abbraccia senza avermi neanche guardata in faccia, poi si stacca, mi supera e continua: "andrà bene anche questo letto. Dovrò solo ignorare il fatto che potrei adagiarmi su qualche residuo organico di vario genere..." e si butta a peso morto sul letto. Io sono ancora vicino alla porta, che chiudo con un colpo svogliato.
"Anche tu sei triste eh?" Mi chiede ancora lei. Io non rispondo. Sono ben oltre la tristezza. Sono in uno stato di profonda prostrazione, malinconia e rabbia. Soprattutto rabbia, per come entrambi abbiamo permesso che una simile sciocchezza ci separasse. Ma che rapporto è quello a cui basta così poco per morire?
Ania si tira su e finalmente mi guarda in viso. Si alza di scatto e mi raggiunge, mi afferra per le spalle e mi dice decisa: "Mary! Mary, parlami! Che ti e successo? che ti ha fatto quel bruto? Io lo faccio in salamoia se ti ha fatto del male!"
"Ania è una fissazione la tua! Gli ho solo rivelato che ci siamo noi due all'origine della voce che a lui piacerebbero le vecchiette... diciamo soltanto che non l'ha presa benissimo..." le spiego
"Quantificami il 'non benissimo'..." mi chiede lei

Io faccio un sospiro e poi rispondo:
"lui ha cominciato a sbraitare circa reputazioni infangate e immagini irremediabilmente lese. Ma la cosa che mi ha fatto sbroccare è che finché si tratta di ragazze nel fiore degli anni, questa è la sua vita. Se ad avvicinarsi è una adulta, la sua immagine è rovinata. Sospetto che il ragazzo confonda 'immagine' con 'ego maschile'" le dico mentre mi avvicino a lei e l'abbraccio.
Ania mi stringe forte, ma non mi parla. Incredibile, sono riuscita a zittirla. Non ci ero mai riuscita. Nessuno, che io sappia, era mai riuscito nell'impresa!
"Potrai mai perdonarmi Mary?" Mi chiede lei dopo qualche minuto
"Di cosa?" Le chiedo io a mia volta
"È colpa mia se avete litigato, se ignazio se ne è andato... ma ora Mary non ti preoccupare. Lo chiamo e gli spiego che la responsabilità è solo Mia, che tu non c'entri niente! Mi deve ascoltare. Deve farlo!" Dice lei mentre mi sembra che la voce le si incrini. Afferra il cellulare dalla tasca dei suoi jeans mentre tira su con il naso, ma io la blocco.
"No Ania. Tu puoi aver inventato la storia, ma io non ho fatto niente per impedirtelo. Non sono andata subito da lui per spiegargli come stavano le cose. Ora capisco che non è stato tanto per le vecchie che si è arrabbiato. Si è sentito tradito in qualche maniera. E comunque ci siamo andati giù pesanti entrambi. Ci siamo detti di tutto. Ormai è andata così..."
"Mary, perché non lasci passare un paio di giorni, magari una volta sbollita la rabbia potreste provare a chiarirvi, no?" Mi dice allora lei
"Ania perché ti sta così a cuore la mia storia con Ignazio? Fino a qualche tempo fa avresti detto: "via
La roba vecchia e spazio alla nuova!" Le rispondo allora. Le mi lascia un bacio sulla testa e mi dice: "non ti avevo mai vista così, ecco perché. E io non potrò mai perdonarmi per essere stata la causa della tua infelicità!"
"Ma tu non c'entri niente! Ti sei ritrovata in mezzo ad una situazione strana e ti sei lasciata prendere la mano..." Le ripeto con fermezza.
"Scuse come questa le usava anche jessica Rabbit. Però sappiamo in realtà che grande zoccola fosse..."

"Scommettiamo Che Mi Ami?"{IB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora