Capitolo 4.

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Il sole era già alto quella domenica mentre io continuavo a giacere su quel divano. Non ero riuscita a chiudere occhio per via delle lacrime, il cuscino si poteva benissimo strizzare. Il cellulare continuava a squillare, avrò ricevuto, si e no, cinque chiamate e un bel po' di messaggi su Whatsapp. Io ero ferma, guardavo il bianco panna del divano, con il dito ne accarezzavo lentamente la pelle piangendo. Feci una smorfia per far scendere le ultime lacrime e afferrai il cellulare. La luce dello schermo mi fece chiudere gli occhi per qualche secondo.
Entrai su Whatsapp e trovai i messaggi di Ilenya e da un ex gruppo di classe.
Da: Vita Mia.❤
"Ma che fine hai fatto? Mi stai facendo preoccupare idiota. Rispondi. Adesso."
Da: Rimpatriata di classe 5B.🍕
"Tindari allora tu ci sei sabato sera per la rimpatriata? Cosa porti?"
Sospirai e mi alzai dal divano mettendomi sulla sedia e rotelle, andai in cucina e mi preparai il latte nel microonde. Nell'attesa risposi a tutti i messaggi.
A: Vita Mia.❤
"Tranquilla vita.. dormivo. x"
A: Rimpatriata di classe 5B.🍕
"Rancore."
Uscii dal gruppo e misi l'apparecchio sul tavolo assieme alla tazza. Spostai la sedia e mi misi sopra comodamente, poggiai la testa sulla mano destra mentre con l'altra giravo il nesquik nel latte. Avevo così tanto bisogno di cambiare aria che dopo aver finito di fare colazione, andai sul porticato di casa, misi la braccia incrociate sulla ringhiera di legno e ci posai il mento sopra.
La domenica il mio quartiere è sempre affollato, tutti fanno festa e i bambini giocano per strada spensierati. Notai con grande interesse che la macchina di mio padre non c'era davanti al garage e mi lasci scappare un'amara risata muovendo la testa.
Cosa avrei dato per riavere, almeno per un giorno, le mie gambe. Non ricordo com'è correre o saltare.. o semplicemente camminare.
Avevo gli occhi persi quando delle braccia mi strinsero, ero come impassibile.
"Vita..che è successo?"
Scoppiai a piangere e strinsi Ilenya a me.
"P-portami via da qui..per favore."
Misi le mani in faccia piangendo e lei mi prese sulle spalle, istintivamente mi aggrappai al suo collo nascondendo il volto sulla sua schiena. Salì le scale ed entrò in camera mia mettendomi sul letto.
Afferrò il mio mento facendomi alzare anche io sguardo.
"Mi spieghi cosa è successo?"
Sospirai, ormai facevo solo questo.
"Un casino con mio padre.. ieri è venuto da me tutto dolce e poi.. se ne andato lasciandomi sola sul divano, mi ha detto anche che le ricordo troppo la mamma.."
Ilenya asciugò le mie lacrime per poi abbracciarmi forte. La strinsi anche io perdendomi nel suo profumo. Fregava sempre quelli del suo ragazzo, le piacevano un sacco.
"Hey.. adesso ti aiuto a preparati, tu lavati e io ti metto sul letto le robe che devi indossare.. su.."
Annuii silenziosamente e dal letto passai sulla sedia a rotelle, andai in bagno e socchiusi la porta per poi iniziare a lavarmi.
Giusto qualche minuto dopo chiamai Ilenya che mi aiutò a lavarmi i denti come al solito.
"Prima o poi dovrai imparare haha.."
Sputai il dentifricio e sciacquai la bocca.
"Esatto..prima o poi.. oggi non mi va, quindi poi."
Tornai in camera sbuffando e presi ciò che avrei dovuto indossare.
Infila la maglietta dell'Hard Rock e i miei bellissimi jeans blu. Senza di loro non esisterei io.. li adoro troppo.
"Ma ti avevo messo i pantaloncini.."
Incrociò le braccia al petto e alzò il sopracciglio.
"Hahahahahaha no. Scordatelo."
Infilai le vans a rose bianche e nere, poi piegandomi completamente le allacciai. Passai con la sedia davanti allo specchio e afferrai l'eyeliner e il mascara, quel giorno avevo voglia di truccarsi. Finito presi la borsa e il cellulare.
"Andiamo?"
Ile mi prese in braccio e scese le scale di casa fino alla sedia a rotelle. Girai le ruote con le mani e uscii di casa seguita da lei. Mi camminava a fianco senza dire nulla, come se avesse paura di dire qualcosa e sbagliato.
Ho sempre avuto un carattere un po' difficile e dire il vero, sono fragile quanto vuoi, ma dopo una batosta di solito divento impassibile a tutto e cambio umore in continuazione. Sono strana, forse è anche per questo che nella mia classe avevo socializzato con poche persone. Non me ne vergogno però, ho solamente capito chi era disposto ad apprezzarmi per come sono.
Per tutto il tragitto eravamo rimaste in silenzio e io continuavo a portare la sedia, non ero stanca anzi non mi interessava proprio. Arrivammo in spiaggia, quella del giorno precedente, e ritornai sulle spalle della mia migliore amica.
"Sei ingrassata rispetto a ieri vita?"
Risi leggermente guardando il mare, così tranquillo, avevo una voglia matta di tuffarmici dentro come facevano tante persone.
Ci saremmo sulla sabbia e io sistemai i miei ray ban sul naso alzando il viso al sole, cominciavo già a calmare i nervi.
"Vita.. perché non mi hai chiamata ieri? Avrei potuto aiutarti.."
Mi girai verso Ilenya e feci spallucce mordendomi le labbra.
"Perché eri con Gius e io non volevo dare fastidio, infondo uscite solo il fine settimana insieme.."
Annuì socchiudendo gli occhi per il troppo sole.
"Abbiamo deciso di comprarci una casa.."
Le diedi una pacca sulla spalla sorridendole.
"Ahh finalmente! Dopo anni avete preso la decisione giusta! E che cosa!!"
Ridemmo entrambe, poi si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia abbracciandomi. La strinsi a me e guardammo il mare.
Tutto d'un tratto mi arrivò addosso una pallina da tennis seguita da un cane che saltò per poterla prendere, caddi sulla sabbia ridendo e accarezzai quel cane.
"Ma da dove salti fuori tu?"
Ilenya di bloccò totalmente e mi sollevai per capire che guardava.
"Scusami.. ma Rhino è così tempestoso."
Alzai il viso e posai gli occhiali sui capelli e continuai ad accarezzare il cane che notandolo bene, avevo già visto.
"Ah, ma tu sei Tindari."
Tossii annuendo e sentivo Ilenya tirarmi il braccio.
"Io sono Zayn, abbiamo parlato anche ieri si Facebook."
Mi tese la mano e io la strinsi tremante, aveva il palmo leggermente ruvido e la sua pelle era calda, mi cadde l'occhio sui tatuaggi che aveva su ambi le mani e braccia.
"Si ricordo.. come potrei dimenticare."
Ilenya continuava a tirarmi il braccio, fin quando non le diedi uno schiaffo sul braccio che fece ridere Zayn.
"Scusate.. colpa mia."
Alzai un sopracciglio guardandola malissimo. Che figura di merda.
"Ehm.. posso giocare un po' con il cane? Si? Grazie."
Fece tutto da sola, prese la palla attirando l'attenzione di Rhino e lanciandola si alzò in piedi. Corse per un po' dietro il cane e io la fissavo sbattendo più volte le palpebre come per dire "che cazzo stai facendo?".
Sospirai e Zayn si sedette vicino a me portando le ginocchia al petto, ci poggiò le braccia sopra e strinse le mani.
"Perdonala, è sempre così.."
Mi morsi le labbra abbassando lo sguardo.
"Ma dai tranquilla.. sono abituato."
Eh direi, sei un ragazzo così figo che pure le vecchie ti guardano... Ah?
"Modesto direi.."
Ridemmo guardandoci, tanto che quando i nostri occhi di scontrarono io arrossii.
"Sempre, quanti anni hai? Non ho avuto il tempo di chiedertelo ieri.. e poi scusa se ti sembro un po' coglione, ma sono reduce di una serata.. movimentata."
La parola movimentata l'aveva pronunciata forzatamente, a sillabe sussurrate.
"Beh era sabato, mi sembra ovvio.. comunque venti, compiuti da poco.. tu?"
Si passò la lingua sul labbro inferiore e si aggiustò i capelli.
"Io ne ho ventitré eppure me ne danno tipo trenta con l'aspetto che ho."
Giusto Tindari, l'hai letto anche tra i suoi info di Facebook che ha ventitré anni, se è nato nel 1993 la matematica non si sbaglia mai.. peccato che in quella materia facevo schifo, assieme a chimica e fisica. Il sei con la grazia di Cesare scendeva sulla mia pagella.
Gli sorrisi semplicemente e con il dito feci dei piccoli cerchi nella sabbia.
"Non parli molto vero?"
Mi domandò con lo sguardo fisso sulla mia figura.
"In realtà parlo anche troppo.."
Una frase seguita solamente da un lungo sospiro.
"Che ne dici di fare una passeggiata? Magari riesco a metterti un po' a tuo agio."
Fece per alzarsi a gli fermai il braccio facendolo sedere di nuovo.
"No.. cioè, non è giornata, perdonami."
Mi cadde un ricciolo sul viso appena abbassai la testa e le sue dita lo portarono dietro l'orecchio lentamente.
"Facciamo così, verso le 19:00 ti va se ci prendiamo un caffè da Starbucks? Dammi il tuo cellulare."
Senza rispondergli glielo porsi, compose il suo numero e si fece uno squillo, poi mi sorrise e rimise l'apparecchio tra le mie mani.
"Allora a dopo.."
Si avvicinò alla mia guancia e ci lasciò sopra un bacio, arrossii e portai qualche ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"S-si.. a dopo.."
Si alzò dalla sabbia e afferrò il guinzaglio del suo cane, io chiamai Ilenya e lui Rhino. Una volta sistemato il cane, mi deve l'occhiolino e andò via senza dire nulla.
"Beh? Allora?! E che avete parlato? Dillo muoviti!"
Girai il viso verso di lui che lasciava la spiaggia e sorrisi con le labbra solamente, in modo timido.
"Mi ha chiesto di uscire.. a prendere un caffè intendo.."
Continuai a guardarlo stringendomi le mani mentre Ilenya saltava dalla gioia, avevo fatto bene ad accettare l'invito? Infondo lui non sa che sono disabile...

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