9. Chi stabilisce la normalità?

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Dopo avermi fatto sistemare, Andy mi fece vedere minimo cento fotografie di lei ed Esteban che si baciavano, o che stavano abbracciati o ancora che si tenevano per mano con un tramonto sullo sfondo.

Esasperata, andai fuori e mi affacciai alla finestra.
Nonostante fosse sott'acqua, quel posto era veramente magnifico.
I miei occhi si erano abituati a quell'oscurità, riuscivo a raccogliere anche i più minimi particolari.
C'era un'enorme barriera corallina circondata da pesci di un sacco di colori e forme.

Sentii la finestra aprirsi alle mie spalle ma non mi girai, tanto avrei potuto scommettere la mia nuova pinna su chi ci fosse nel terrazzo in quel momento.
" Samantha ..." iniziò Esteban.
" Non voglio sapere niente di te e della tua fidanzata. Mi fai schifo, veramente " le ultime parole le sputai.
" Sam scusa... non so perché ti ho baciato, e non so nemmeno perché l'ho fatto in una maniera così passionale. Scusami. " era veramente pentito, ma io non volevo saperne, ero furiosa.
" Punto numero uno: non chiamarmi Sam. Solo i miei amici e conoscenti possono chiamarmi così, per me tu non sei nessuno. Punto numero due: io do significato anche ai baci, quindi se per te dare un bacio è come mangiare un gelato, allora no, non mi sta bene. Punto -"

Ma lui mi interruppe " Sam..antha non sono venuto qui per parlare di questo. Cioè prima o poi dobbiamo affrontare questo discorso; ma è stato solo un bacio. Sono venuto qui per dirti che tua madre è stata catturata dagli antitritoni "
In quel momento era come se mi fosse stata sottratta l'aria dai polmoni, il che in un certo senso è vero perché ero sott'acqua " Cosa?! Come fai a saperlo? "
" Ci hanno mandato un Segnale " mi rispose rimanendo serissimo.
" Un Segnale? " gli chiesi.
" È tipo una lettera, impermeabile all'acqua ovviamente. Quando la apri invece di vedere un messaggio scritto in penna, ti appare un video messaggio. Eccolo qui. " e mi porse la lettera già aperta.

La tolsi dalla busta e la aprii.
Il foglio divenne nero e comparve Emerson, l'antitritone che mi voleva uccidere circa due ore prima.
" Ciao Sam, come va? Bene? Dai andiamo al sodo, non voglio fare giri di parole. Donami i tuoi poteri e salverò la tua adorata mamma. In caso contrario, la ucciderò. " e il foglio divenne bianco.
Nuotai fino all'ingresso, ignorando completamente ciò che Esteban aveva da dirmi.

" Samantha,fermati. Sai almeno dove andare? " mi chiese.
Io lo guardai e gli occhi divennero pesanti, colmi di lacrime.
Piansi, e mi sfogai come mai prima di quel momento.
" Sai almeno dove andare? " mi chiese nuovamente.
" Esteban... no, non lo so " dissi scoraggiata.
" La base degli antitritoni è nel Mar del Nord. È molto lontano da qui. E poi vuoi veramente credere che loro si accontenteranno solo dei tuoi poteri? Hanno davanti l'unica Completa esistente, chissà che esperimenti ti faranno. " mi fece osservere.
" E anche se fosse? Adesso ti preoccupi anche di me? Oh che carino." Non potevo sopportarlo, lo conoscevo da meno di un giorno e già la sua presenza mi irritava.
" Dobbiamo avere un piano okay? "
" Okay. " il mio sguardo si poggiò accidentalmente dell'orologio a pendolo dell'entrata.
Le nove e mezza.

" Cazzo, mezz'ora fa sarei dovuta essere al molo con Jack."
" Ah jack... " sembrava ammareggiato " Comunque basta che ripeterai ' Velox ' mentre nuoti e andrai tre volte più veloce del normale"
Aprii il portone d'ingresso senza neanche ringraziarlo.
Lui si affacciò e gridò " Aspetta Sam devi sapere.. " ma io ero già lontana da lui.
Misi in pratica ciò che mi aveva detto e andavo veramente più veloce.
Ero tutt'uno con l'acqua.
Arrivata al molo, vidi Jack che camminava avanti e indietro con impazienza.

Ora però era sorto un altro problema, come avrei fatto a ritrasformarmi in umana?
Forse era questo che Esteban voleva dirmi, ma che io non avevo ascoltato.
Sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla e mi girai di scatto.
Era Esteban " Non devi dire niente a lui né farti vedere da lui in queste condizioni, te l'ho già detto, e non mi va di ripetere le cose due volte."

" Tu non mi hai mai detto e poi... aspetta un attimo " collegai tutto: com'è che ero stata così stupida da accorgermene? " Sei tu quello dello sgabuzzino. "

Abbassò lo sguardo e annuii.
" oh che bello, un altro segreto. Ce ne hai altri? Sei per caso mio padre? " dissi ironica.

" Devi ripetere 'Amor vincit omnia'"
Mi disse.
" Cosa ?"
" Si, per ritornare umana devi ripetere quello che ti ho appena detto. Non deve vederti in queste condizioni "
" Uhm ok " risposi noncurante.
" Posso farti una domanda? " fece una pausa e poi ricominciò " Come fai a non essere impaurita o per lo meno sorpresa? Per te questo mondo è tutto nuovo. "
Lo guardai dritto in quegli occhi verdi smeraldo " Non mi faccio domande perché ormai la maggior parte sarebbe senza risposta. Poi sono determinata a salvare mia madre, una volta raggiunto il mio scopo, non voglio saperne più niente di questo mondo. Per adesso mi ripeto che è una cosa normale. Anche se in realtà so che non lo è per niente, anzi "

Senza dire altro, ripetei ad alta voce quelle tre parole che Esteban mi aveva detto di dire se volevo ritornare umana .
Ma non successe niente.
Improvvisamente il ciondolo che avevo al collo, quello a forma di cavalluccio marino, lo stesso che mi aveva regalato Jack la notte prima, iniziò a pulsare velocemente ed emise un lieve sibilo.

Era fastidiosissimo, e per fermarlo, dovetti strapparlo letteralmente dal collo.
Con uno strattone, Esteban me la prese dalla mano e la scrutò.
" Chi te l'ha data? " non l'avevo mai visto così preoccupato.
" Jack " risposi.

" E un acchiappa sirene. E dietro c'è scritto il cognome della famiglia di Jack. Significa che il tuo fidanzatino è un cacciatore di sirene "
" Cosa ?"
" Hai sentito bene, il tuo ragazzo è un cacciatore di sirene. Lui viene pagato per ucciderci, non come gli antitritoni. "
" Pagato da chi? " chiesi curiosa di sapere quale mente malvagia e perversa pagherebbe una famiglia per uccidere altri esseri umani.

Perché si, anche con quella coda ero ancora un essere umano.
Certo, ero diversa dai comuni Senzapinne, così chiamavano gli umani senza nessun potere magico, ma anch'io provavo sentimenti ed emozioni.
Solo perché ero diversa non significava che fossi sbagliata.
Ecco ciò che non capivo e che non capisco tutt'ora.
Chi stabilisce la normalità?
Di certo in quel mondo diverso mi sentivo normale, a mio agio.

La sua risposta fu interrotta da un grido d'aiuto proveniente dalla riva.
Avrei riconosciuto quella voce anche a mille miglia.

Lydia.

// spazio autore
Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare. Comunque ci tengo molto alla riflessione che ho fatto in fondo pagina.
Che cosa avrà Lydia da urlare così tanto da attirare l'attenzione dei nostri Esteban e Samantha ?
Se il capitolo vi è piaciuto, lasciate un commento ed una stellina
Buon pomeriggio

[ marcovolpato_ ]

Quelle notti di luna pienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora