7. La prima volta

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Un uomo stava puntando un coltello nella gola di mia madre.
Aveva una lunga cicatrice che gli sfigurava il volto, era completamente calvo e aveva gli occhi rossi.
Sembrava uscito da un film dell'orrore.

Cercando di mantenere la calma, dissi " C-chi sei? ".
Lui alzò il coltello e lo lanciò, facendolo conficcare a pochi centimetri dalla mia testa, sfiorandomi l'orecchio.
Sentii dei rivoli di sangue bagnarmi la spalla sinistra, ma non me ne curai.

" Il mio nome è Emerson e tu dovresti essere, secondo la profezia, la Completa " la sua voce era diventata un sussurro.
Un agghiacciante e flebile sussulto.

" Profezia ? Completa ? Mamma che significa tutto questo ?" ormai erano più le domande senza risposta che quelle a cui sapevo rispondere.

Mia madre mi guardò con uno sguardo triste, e proprio mentre stava per parlare, forse intenta a dirmi tutta la verità, Emerson la interruppe " Oh oh qualcuno non ha detto niente. Samantha, come credo tu abbia già scoperto, sei una sirena, quella più potente. Devi sapere che ogni sirena e tritone ha un potere che possiede dalla nascita... "

" Emerson bast- " iniziò mia mamma.
" Zitta, donna " detto ciò alzò la mano, dalla quale uscì una nebbiolina verde che circondò la bocca di mia madre, impedendole di pronunciare una sola parola.

Avrei voluto aiutarla, e l'istinto di saltare addosso a quel mostro era molto alto, ma riuscii a trattenermi e a dire " Vai avanti, ti ascolto "
" Bene allora, cosa stavo dicendo?" Continuò " Ah si, che ogni sirena e ogni tritone dalla nascita ha un potere che lo contraddistingue. Ci sono gli Ammaliatori, i Veggenti, gli Scudi e molti altri. E poi ci siamo noi, la mia specie, gli antitritoni. Semplicemente cacciamo sirene e tritoni perché sono solo un malriuscito intreccio tra un pesce e un umano. E poi ci sei tu, la presunta Completa. "
" Che sarei ... ?" Gli chiesi curiosa e impaurita allo stesso tempo.

" Semplicemente saresti quella più potente. Colei che racchiude tutti i poteri di tutte le sirene del mondo. E per ultima la profezia, quella che ti segnato ha fin dal giorno della tua nascita, che è cresciuta con te : « Due mesi dopo il compimento del sedicesimo anno d'età, al culmine dei suoi poteri, la giovane Completa dovrà fare una scelta molto importante : decidere se salvare il mondo di tutti o il suo mondo, rinunciando così a tutto. »"
Emerson si avvicinò ancora di più a me, mi scrutò e poi indietreggiò, avvicinandosi al lavandino.
Quindi accese il getto d'acqua e riempì le sue mani a scodella.

Sempre con le mani piene d'acqua si avvicinò e mi sussurrò " Hai terminato la fase di Cambiamento. Quindi puoi passare alla fase di Trasformazione. Così sarà più facile catturarti e tu non dovrai temere nessun compimento di nessuna profezia, perché essa morirà con te" e poi rise.
Una risata così crudele non l'avevo mai sentita in vita mia.

Si sentiva che era intenzionato a catturarmi, e per compiere il suo intento avrebbe giocato anche carte false.
Prima indietreggiai lentamente e poi cercai di scappare da lui.
Emerson però mi buttò l'acqua addosso, e mi chiesi perché mai l'avesse fatto.

Rimasi immobile per un paio di secondi, al termine dei quali le mie gambe cedettero. 

Era come se non riuscissi a reggermi in piedi, nonostante io lo volessi con tutte le mie forze. Ero li, distesa per terra aspettando che succedesse qualcosa.  E qualcosa successe.

Le mie gambe iniziarono a fondersi insieme, come attratte da una calamita invisibile.
Esse si ricoprirono di squame e i piedi si trasformarono in pinne.
Mi fece molto male, sentivo le ossa rompersi per poi riformarsi, la pelle ricoprirsi di tante mini-lamelle.

Alla fine mi tirovai con una coda al posto delle gambe color oro; che, al contatto con la luce, sembrava che si illuminasse.
Quando la muovevo, creavo giochi di luce e ombra mozzafiato.

Anche il cacciatore di sirene rimase basito " Spettacolare, mai visto uno spettacolo del genere " ma mi disse " Bene ora ti taglierò questa meraviglia "
Questa sua tecnica di dirmi tutto era come voler farmi impaurire, come se volesse che lo implorassi di non torcermi un capello; ma io non sarei mai caduta così in basso, ero troppo orgogliosa.

Ritornò in bagno, e io intanto stavo cercando di mettermi in piedi, invana.
Prese il coltello, e si avvicinò furtivamente a me, come se in un certo senso lo impaurissi.
Più cercavo di allontanarmi, più lui si avvicinava, tenendosi sempre però a una certa distanza di sicurezza.
Improvvisamente sentii il pavimento cedere, e rotolai letteralmente giù per le scale.

Avrei veramente voluto essere in mare in quel momento, sentire le onde solleticarmi la pelle, e sentirmi veramente parte di qualcosa.
Qualcosa a cui ero destinata a farne parte dalla nascita, che io volessi o meno.

Tutt'un momento sentii la stanza riempirsi di acqua, acqua salata.
I muri cedettero sotto la forza dell'acqua e mi ritrovai in mare.
Un altro potere da sirena, pensai.
Di Emerson, mia madre e della mia casa neanche l'ombra; ma la cosa che mi stupì in assoluto fu il fatto che riuscivo a respirare sott'acqua.
Era una sensazione stranissima, ma mi faceva sentire bene, sentire veramente che quello era il mio posto.

Andai in superficie e misi fuori gli occhi dall'acqua per vedere dove fossi finita.
Ero a circa un chilometro dalla costa.
Quei poteri mi piacevano, mi facevano sentire potente.
Ero così entusiasta che in un primo momento non pensai come sarei riuscita a  ritornare a casa senza la coda che mi ritrovavo e senza attirare molta attenzione.

Mi concentrai ancora di più e immaginai di trovarmi a casa, nella mia dolce e adorata casa.
Ma non successe niente.
Mi trovavo in alto mare, letteralmente.

Improvvisamente venni presa per la coda, da qualcosa o qualcuno, e venni trascinata giù, nei profondi fondali marini.
Lontano da tutti.

// spazio autore
Chi sarà la creatura che ha portato Sam nei fondali? Un antitritone? Una sirena come lei?
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Quelle notti di luna pienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora