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  Ero appena arrivata a Gotham City. Ero appena sbarcata in una nuova realtà tuffando mici dentro a capofitto. Tecnologica, nuova, moderna, vivace, caotica. Ci sono tanti aggettivi per descrivere Gotham ma quando la vidi per la prima volta tutto sembrò un immenso insieme di rumori. Si affacciava alla costa limpida dell'Oceano Atlantico, ed era impossibile pensare che quella città così luminosa, nascondeva in realtà tanto dolore.
Non a caso lì viveva da qualche parte il famoso quanto pericoloso Joker. Ad ovest della costa si trovava Jump City, la mia ultima tappa, quasi attaccata a Manhattan.

Quasi mi dispiaceva lasciare Gotham City ma anche lì ero in pericolo, senza protezione e poi, per quanto avessi studiato gli usi terrestri, ero inesperta in quella immensa città.

Rido ancora se penso che mi stavo facendo investire da un camion. Ma è tutto diverso da Azarath.
È un'insieme di colori freddi e bui e sembra di essere in un inverno terrestre.
Azarath ... il satellite naturale di Giove. Quando Aqualad mi accolse, mi aiutò ad ambientarmi perché Zatanna si era rifiutata, non esitando un attimo ad aiutarmi.
Il bello è che ora Zatanna non fa più parte dei Titans East!
È molto dolce Aqualad, mi piacciono i suoi capelli lunghi ed i suoi occhi corvini, ed inoltre sa fare magie stupende con l'acqua. Mi portò in luoghi bellissimi, parlandomi dei Titans East, di come ereditò i super poteri e che aspettava il mio arrivo.

Io, ovviamente volevo sapere che gravi danni che aveva arrecato mio padre e lui,senza scomporsi, mi disse che solo io potevo aiutarli, che ero stata una "salvezza" per loro.

Ho sempre odiato le cose dolci come i complimenti, ma Aqualad riusciva a farmi sentire bene.
Con lui non avevo problemi e sapeva farmi ridere.

Calma Rachel, non puoi mostrare sentimenti.

-"E quindi sei scappata."- mi disse guardandomi, fermandosi sul marciapiede accanto a me.

-"Sì, ma non è una novità, e poi non lascio nulla d'importante lì."- mi strinsi nelle spalle. –"Non c'era più niente per me ad Azarath. Certo, mi mancheranno mia madre ed Azar, ma sento che comunque venire qui sia stata la scelta giusta."-

-"Ne sono sicuro"- sorrise lui.

Guardai l'orizzonte di fronte a me.

-"E dimmi, cosa pensi di fare questa notte? Intendi già partire per Jump?"-
Con quella domanda, Aqualad mi colse alla sprovvista. Fino a quel momento ero rimasta così distratta dalla città che non mi ero nemmeno preoccupata di dove dormire odi come arrivare alla mia ultima destinazione.
-"Veramente pensavo, sì ecco, di partire stanotte per arrivare alla'alba, e magari chiedere."- la mia voce era così falsa ma al momento le idee scarseggiavano.
-"Si vede proprio che non hai mai vissuto qui."- replicò lui, ridacchiando. –"Punto Uno, da qui a Jump ci vogliono due ore e non cinque.
Punto Due, la notte è pericoloso uscire soprattutto per una ragazza inesperta e che non ha il controllo dei suoi poteri. Punto Tre, non vorrai mica volare fino a Jump City, di notte e con una mappa poco visibile! Scusa se te lo dico ma stavi per essere investita da un camion... mentre sarai lì, alla ricerca di edificio che non hai mai visto ne sai esattamente dove si trova, cosa succederà? Finirai direttamente ricoverata in un ospedale?"-

Mi ricordava un padre severo.

Peccato che io non avevo mai avuto un vero padre.
-"Io avrei un'idea migliore, per una notte Zatanna non potrà farti nulla, perciò stanotte rimani alla TE Tower e domani ti accompagnerò io dai Titans."- mi guardava con quegli occhi penetranti e autoritari.

Era davvero la rappresentazione di un uomo maturo e non di un ragazzo adolescente.

-"Grazie."-, mi viene così difficile sorridere perciò abbassai semplicemente il viso.

I Colori Del BuioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora