~3~

533 50 50
                                    

-100-

-"Uscire prego."-

Le porte dell'ascensore si aprirono e Aqualad mi sorrise, l'agitazione era sparita ma ero comunque un po' nervosa.

Un passo dopo l'altro, entrammo insieme nell'ampia stanza salotto-soggiorno-cucina dalle pareti in vetro.

La Mains-Ops-Room. Farebbe da invidia al mondo intero.

Il centro della Tower, il cuore di essa.

Una stanza larga, ampia e non troppo luminosa.

Ricordo che appena entrati, rimasi sconvolta dalla parete in vetro davanti a noi e dal panorama che si ergeva.

Il mare azzurro e illuminato dai raggi del sole che riflettevano sull'acqua e poco più a destra si ergeva la città.
Prima un accenno di spiaggia e poi grandi palazzi giallo ocre, grattacieli che al pari della torre sembravano scatolette di cereali.

Tutti in fila in una vista mozzafiato.

Le pareti sinistra e destra della grande stanza non erano come mi aspettavo, pensavo che si potesse vedere la città da tutti e quattro i lati, invece le due pareti erano rivestite da parti metalliche con dei strani cerchi rossi che pendevano dall'alto.

Alla mia destra, vi era un semplice angolo cucina, con un piano da lavoro distaccato dal muro, con tanto di fornelli e cassetti, e attaccato al muro un'enorme scatola che Aqualad aveva chiamato "frigorifero".

Alla mia sinistra invece, una strana griglia situata in aria, senza appoggio, che vibrava emettendo dei strani rumori.

Quando mi avvicinai, strani cerchi concentrici si allargarono al mio tocco rivelando una strana sensazione di sollievo.

Sembrava di toccare del cotone bagnato, tanto era soffice.

Una sensazione di stupore mi pervase quando immersi la mano in quel mare virtuale, come per afferrare qualcosa, e ne estrassi un antico libro dalle rifiniture color bronzo.

-"Vedo che hai apprezzato la nostra libreria multimediale. Ѐ un'invenzione del nostro amico Cyborg, in questo modo ottimizziamo meglio lo spazio classificando tutti i libri in nostro possesso. C'è anche una barra di ricerca dove puoi inserire il titolo che cerchi e avere in un lampo il libro fra le mani."-

Mi voltai verso il mio interlocutore svelando una ragazzo dal costume colorato, alto circa quanto me, con i capelli nerissimi ed una maschera anch'essa nera sugli occhi. Aveva i tratti di un ragazzino, il viso chiaro e le labbra sottili. Non poteva avere più di 17 anni.

-"Robin, quanto tempo!"-

Aqualad diede il cinque al ragazzo e poi lo abbracciò.

Mentre lo faceva, osservai quest'ultimo accennare un sorriso.

Il suo costume aderente e dai colori sgargianti, mi lasciò perplessa: portava una mantella gialla sulle spalle, con una t-shirt rossa a maniche
gialle e dei calzoncini verdi.

Sul petto una spilla a cerchio anch'essa gialla con l'effigie di un "R" nera.

Robin, pettirosso.

Interessante soprannome ... che ci fosse un motivo per cui si faceva chiamare così?

-"Aqualad sono felice che tu sia qui."- disse il ragazzo, per poi osservarmi e sorridermi gentile. -"E immagino che invece tu sia la nostra nuova ospite."-

-"Sì è lei ..."- rispose Aqualad al posto mio, per poi sfoggiare uno strano sorriso. -"Carina, vero?"-

Lo guardai malissimo assottigliando gli occhi.

I Colori Del BuioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora