L'audizione

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<<Sharon Jones, è il suo turno>> Era la prima volta che mi trovavo in un vero teatro con delle vere persone ad esaminarmi, ansia a mille, gambe che mi tremavano, non avevo mai provato quella sensazione , eppure mi piaceva.
Mi trovavo lì da ben tre ore, ormai gli esami per entrare alla "Thompson" erano terminati già da un po', ed era arrivato il momento di capire se sarebbe cambiato qualcosa nella mia vita.
<<Signora jones, mi ha sentita?>>
mi ripetè una giovane donna, alta, bionda con occhi castani. Era diversa da me, io ero la tipica ragazza di media altezza, con capelli castani e occhi azzurri.
Anche il suo modo di vestire era diverso al mio: gonna aderente, top da lasciar intravedere i seni, tacco alto e capelli morbidi sulla spalla.
Poi c'ero io, tuta, scarpe da ginnastica, e capelli raccolti in uno chignon.
<< Si mi scusi, sono pronta>> dissi con ,un filo di voce.
Stavo per oltrepassare quella porta che divideva noi ballerine dall'immensa sala di danza.
E se non mi avrebbero presa? Sarei tornata a danzare, o mi sarei rassegnata che quello forse non era il mio destino?
Oltrepassai quella porta, decisa, e tre persone davanti a me discutevano tra di loro, ma appena notarono il mio arrivo, cessero di parlare.
<<Signorina jones>> disse uno di loro <<abbiamo notato in lei una voglia di danzare, che solo pochi hanno.>>
<<La sua voglia e le sue doti, ci hanno condotto ad una decisione>> continuó un altro. << Lei, a partire da questo istante, è una nuova studentessa della Thompson, congratulazioni.>>
Non riuscivo a crederci, ero davvero una nuova studentessa di una delle scuole di danza più importanti al mondo.
<< Non ho parole giuro. Non riesco a crederci, grazie, grazie mille.>>
Uscí di corsa da quell'aula, corsi per le strade di Chicago ansiosa di arrivare al chiosco di Alayna.
Io e Alayna ci siamo conosciute all'etá di 3 anni, nella scuola di danza che frequentavamo a quei tempi.
All'età di sei anni i miei genitori però , per problemi economici, decisero di togliermi da danza, fu una cosa bruttissima per me, ma nonostante questa piccola difficoltà, continuai a ballare da sola, nel piccolo seminterrato di casa mia.
Alayna dopo vari anni, capí che la danza non la rendeva felice come una volta, così lasció stare  e, con l'aiuto dei genitori, si aprí un piccolo chiosco.
<< Alayna, Alayna, mi hanno presa>>
Iniziai ad urlare mentre raggiungevo il chiosco << Alayna>>.
Correndo non mi accorsi di un ragazzo che era fermo lí , forse deciso a ordinare qualcosa.
Ci andai contro e sia io che lui, cademmo.

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