Capitolo 1

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6 mesi prima

Gennaio 2015

Ho sempre odiato i traslochi. Per un'abitudinaria come me, i traslochi sono un vero incubo. Ma questa volta è diverso, questa volta è tutto diverso. Fa davvero freddo stamattina, sono ben quattro anni che vivo a Milano e ancora riesco ad adattarmi a questo clima. Mentre sono assorta nei miei pensieri mi accorgo che sta suonando il citofono. Un rumore strano, molto diverso da quello del mio vecchio appartamento. Devo fare l'abitudine anche a questo. È figo questo citofono. Sarà meglio rispondere. «Sì, chi è ?»

«Signora Guerra Chiara c'è un pacco per lei». Un pacco? Non aspetto niente, la ditta del trasloco mi ha consegnato tutto e poi non ho ancora fatto il cambio di residenza, quasi nessuno ha il mio nuovo indirizzo. Scendo di corsa le scale per non aspettare l'ascensore e quando sono giù guardo fiera l'atrio del mio palazzo. Mi incanto per qualche secondo. Per quello che mi è costato, ma ne è valsa decisamente la pena.

Apro il maestoso portone e vedo un fattorino con un enorme scatola tra le braccia.

«Salve, guardi credo ci sia un errore non aspettavo nulla»

«Lei è Chiara Guerra, corso Como n° 126 interno 7 ?» mi dice con voce annoiata.

«Sì sono io e l'indirizzo è esatto». Mi si gonfia quasi il petto, fiera di abitare in questa zona così chic.

«Bene, allora è proprio lei» ribatte lui sempre più annoiato.

«Una firma qui per favore». Firmo velocemente la bolla di consegna e mi affretto a prendere il pacco per vedere chi è questo misterioso mittente. Dovevo immaginarlo. Mia madre. È una delle poche a conoscere il mio nuovo indirizzo. Solo che non capisco proprio cosa mi abbia mandato. Mi affretto a salire, mossa dalla curiosità, ma questa volta mi tocca aspettare l'ascensore. Caspita, quest'ascensore è bellissima. Ok, ora sto esagerando davvero, ma non riesco ancora a crederci che d'ora in poi questa sarà la mia casa. Solo mia ! Unicamente ed esclusivamente mia !

Dopo anni di convivenze forzate, con coinquiline troppo invadenti o coinquilini poco amanti dell'igiene, finalmente ho realizzato il mio sogno. Per una maniaca dell'ordine come me, convivere per quattro anni con dei perfetti estranei è stato davvero difficile.

Apro con difficoltà la porta di casa e subito prendo un coltello dalla cucina per aprire il misterioso pacco. Con mia immensa sorpresa c'è una scatola abbastanza grande a pois neri e bianchi con un fiocco in raso rosso e sotto alcuni libri e altre cose che avevo in camera mia quando abitavo con i miei. Apro la scatola, sono ansiosa di vedere cosa si è inventata questa volta mamma e con immensa sorpresa trovo una bellissima cornice di ceramica bianca traforata e al suo interno una meravigliosa foto di tutta la mia famiglia. Sono senza parole davvero. Mia madre è un mito con le sorprese e le fa sempre con un tocco di eleganza. Quella foto è meravigliosa, ricordo perfettamente quando l'abbiamo scattata. Era una vigilia di natale di un bel po' di anni fa, sei per l'esattezza. L'abbiamo fatta da soli con la Reflex e il tre piedi. Ci abbiamo impiegato circa un'ora per metterci in posa e farne una decente, ma alla fine decidemmo che la più bella era quella più imperfetta. Siamo tutti sul divano e ridiamo come matti. Non siamo proprio nelle nostre pose migliori ma quella foto è davvero fantastica. Nella scatola c'è anche un biglietto, lo apro un po' emozionata.

"Hai finalmente coronato un altro dei tuoi sogni! Siamo fieri di te! Auguri amore!

Dalla tua famiglia".

Sì, è proprio da lei. Ancora emozionata per la fantastica sorpresa, prendo la cornice più preziosa del mondo e cerco un posto degno della sua presenza. Mi giro un po' intorno e poi decido. Non c'è ombra di dubbio. Sul camino. Il camino è sempre stato un altro dei miei sogni. Beh questo non è proprio maestoso come lo immaginavo ma va benissimo.

She's mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora