Capitolo 5

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Il martedì è un giorno che odio, non so bene quale sia il reale motivo di quest'odio ma non piace per niente. È un giorno inutile secondo me, troppo vicino al lunedì e troppo lontano dal venerdì, ma sono le 8:15 e sono già in ufficio. Sono in anticipo, sono seduta nell'ufficio di Angelo e sfoglio la mia agenda leggendo appuntamenti che conosco perfettamente e se proprio devo dirlo sono un po' agitata. Non mi piace chiedere favori, soprattutto a lavoro ma devo proprio farlo.

Angelo entra dalla porta e vedo che è stupito di vedermi lì seduta ad aspettarlo.

«Magari le mie clienti fossero tutte così penso che farei gli straordinari non retribuiti a vita» mi dice mentre si toglie il cappotto.

È sempre molto gentile con me, nonostante io non abbia mai contraccambiato.

«Devo chiederti un favore, un grande favore» meglio tagliare la testa al toro.

«Aspettavo questo momento da anni e finalmente è arrivato» dice divertito.

«No davvero, non sto scherzando».

«Neanche io, dimmi come posso esserti d'aiuto» continua ignaro di quello che sto per chiedergli.

«Il fatto è che in questo periodo sono davvero stressata e sovraccaricata, dovresti seguire un cliente al mio posto» gli dico.

«Si tratta di De Benedetti, ho già elaborato le proposte e te le passerò così non dovrai cominciare da capo» spero davvero che accetti.

«Fammi capire, mi stai chiedendo di seguire uno dei nostri potenziali migliori clienti. Tu mi stai dicendo che rinunci alla possibilità di lavorare a quello che tutti vedono come l'opportunità dell'anno ?» dice con tono interrogativo.

«Sai quanto amo il mio lavoro, e sai bene che non trascurerei mai nessuno dei miei clienti per puro masochismo. Potrei prendere qualche tuo cliente meno impegnativo magari ?» cerco di essere il più convincente possibile.

Passa qualche secondo «Ok accetto» conclude infine.

«Grazie Angelo sei un vero amico e sono in debito con te» dico alzandomi felice della vittoria.

«Farò finta di credere al tuo altruismo lavorativo ma come hai detto sei in debito con me, debito che pagherai venendo a cena con me» dice fiero.

Dovevo aspettarmelo ma è un sacrificio che posso fare.

«Ok va bene venerdì sera?» devo sacrificarmi e prima è meglio è.

«Tu non me la racconti giusta Guerra. No no ! Comunque va benissimo venerdì passo a prenderti alle 8» dice accontentandosi delle mie bugie.

«Ti passo le proposte e tutti gli altri dettagli della pratica tramite mail» dico uscendo dall'ufficio.

Era l'unica cosa saggia da fare, non sarebbe stato un semplice cliente come tutti gli altri. Quell'uomo aveva la capacità di farmi perdere l'equilibrio con uno sguardo ed io non posso e non voglio che accada, soprattutto con uno che si è fatto mezza Milano.

La giornata procede abbastanza bene dopotutto e la sera vado al cinema con Serena a vedere un film noioso che non ho neanche seguito. Guido non c'è perché ha conosciuto uno su facebook e dopo un mese hanno deciso di incontrarsi.

Racconto a Serena gli ultimi avvenimenti e lei da saggia quale è mi dice «Non hai esagerato un po'? Alla fine hai preso un caffè con lui non ci sei mica andata a letto?». Effettivamente sono stata molto decisa e non ho aspettato neanche un giorno.

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