Dal momento in cui spalanco le porte, il tempo sembra rallentare. Guardo la strada di fronte a me: noto una Jeep verdognola e sporca parcheggiata da un lato, ma è ciò che vedo al suo fianco che mi sconvolge. Un uomo alto, atletico e con il mio stesso colore di capelli, un biondo delicato, che si abbina alla perfezione a quegli enormi occhi verdi. Ma non un verde comune, no, senza ombra di dubbio il verde più bello del mondo.
Quegli occhi che ho guardato molte volte, trovandovi sicurezza ed affetto, di quel colore che ho sempre desiderato ereditare da lui, invece di dover guardare il mondo con degli occhi che mi ricordano costantemente mia madre.
Corro, corro come se non ci fosse un domani, dimenticandomi delle guardie che mi stanno chiamando.
Poi, sentendo le voci dei due soldati, l'uomo smette di litigare con una donna dietro di sé e si volta. Mi vede, e il suo sguardo dapprima serio e corrucciato, si riempie di amore.
Rido, felice come non lo sono mai stata in tutta la mia vita, e continuo a correre, mentre lui cammina velocemente, venendomi incontro. Apre le braccia, con il sorriso più dolce che gli abbia mai visto in viso sulle labbra e lo sguardo velato dalle lacrime che è troppo orgoglioso per versare.
Mi tuffo in quell'abbraccio forte e potente, stringendogli la vita con tutta la forza che ho in corpo, temendo che quello sia solo un altro dei miei sogni, e che possa svanire come fumo.
Nascondo il viso nel suo petto, lasciandomi andare, piangendo per la prima volta davanti a lui da quando non avevo dodici anni. "Sei qui" sussurro, tra un singhiozzo e l'altro. Lui mi bacia dolcemente la testa, stringendomi ancora un po' più forte. "Sì, Sam. Sono qui" mormora, con la voce rotta dall'emozione. Sorrido gustando il suono di quel soprannome che permetto solo a lui di usare. "E ti prometto che non ti lascerò più" aggiunge con quel tono basso e potente che risuona in tutto il petto, cullandomi tra le braccia.Quando sciolgo l'abbraccio, non posso fare a meno di guardarlo dritto negli occhi, per imprimere nella mente l'immagine di quel volto che dopo tanto tempo, stava lentamente diventando sempre meno nitido.
"Sei cresciuta, Sam" dice lui, accarezzandomi il viso con la mano. "La mia bambina è un'adulta a tutti gli effetti"
"Papà." Gli prendendo la mano tra le mie. "Dove sei stato?"
"A evitare che la metà della popolazione mondiale sparisse dalla faccia della terra, Samantha. Non so cosa stia succedendo, ma qualcuno doveva fermarli" Fa un sorrisetto vanitoso. "E chi poteva farlo se non il migliore cacciatore del mondo?"
Sbuffo, sapendo di non poter controbattere. Ho sofferto, ho sofferto come un cane senza sapere dove fosse, se stesse bene.
Ma Dean è fatto così, non è fatto per i sentimenti e le complicazioni. Ci sono degli zombie che rischiano di mangiarsi la gente? Bene, è assolutamente ed esclusivamente dovere di Dean Winchester salvare il culo a tutti.
"Okay ma... non farlo mai più" lo avviso, guardandolo in quegli enormi occhi verdi. Lui mi fissa per un attimo, poi mi tira verso di sé per abbracciarmi di nuovo. Appoggia il mento sulla mia testa, stringendomi e cullandomi tra le braccia.
"Certo che no. Te l'ho promesso: non ti lascerò più. Siamo una famiglia, e sai quanto sia importante questo per me. Non credere che sia stato facile, Sam. Non crederlo, perché ha fatto schifo stare così a lungo senza mia figlia, uno schifo totale. Sei la cosa più importante al mondo per me. Ma ora sono qui, e giuro su Dio che non ti lascerò più. Perché ti voglio un bene dell'anima e sono il padre più orgoglioso che esista" dice, separa si per un attimo dal l'abbraccio per potermi guardare dritto negli occhi. "Hai trovato la cura! Sei una vera Donna di Lettere. Anche zio Sam sarebbe fiero di te, Samantha, te lo assicuro."
Gli sorrido, godendomi quelle parole confortanti. "Grazie, Dean. Ora scusa, ma devo assolutamente chiedertelo: dove diavolo è l'Impala?" esclamo mentre rido, guardando dietro di lui e notando solo la brutta Jeep verdognola di prima.
Lui ride, voltandosi con me a guardare l'auto. "Tranquilla, è parcheggiata da un'altra parte, nella base. Non potrei mai viaggiare con questo catorcio" chiarisce, dando in piccolo calcio al paraurti arrugginito.
"E di chi è questa allora?" domando.Vorrei non averlo mai chiesto. Vorrei davvero tornare indietro nel tempo e annullare la conversazione degli ultimi dieci secondi, voltarmi ed andarmene con mio papà. Ma purtroppo non è possibile.
In quel momento Dean stringe le labbra e fa un grosso respiro. "A proposito di questo..." comincia, ma la sua frase viene interrotta dall'entrata in scena di una donna.
Prima nascosta dietro la Jeep, esce allo scoperto e fa qualche passo verso di noi, fino a che non è abbastanza vicina da permettermi riconoscerla.
Il cuore si ferma, le gambe si fanno molli, tanto che devo appoggiarmi a Dean, e il cervello sembra andare in tilt.
"Ciao Samantha" mi saluta innocentemente, fermandosi a debita distanza e incrociando le braccia con fare arrogante. Ecco chi era la donna con cui stava discutendo papà. Prima non le avevo dato importanza, scambiandola per una del personale della base. Ma ora riconosco quella spavalderia, quegli occhi penetranti neri come il carbone, i capelli corvini voluttuosi e lucidi e anche la sua bellezza è disarmante. Riconosco tutto questo perché è esattamente com'era diciannove anni fa.
"Mamma?"

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A Supernatural Dream
FanfictionSupernatural e Teen Wolf crossover. La perfetta combinazione tra le mie due serie TV preferite, racchiuse in un sogno. Vi chiederete: "Ma come ha fatto sta pazza a sognare una storia del genere?" Be'... Bella domanda. Me lo sto chiedendo anche io.