capitolo 22

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Al risveglio ho una coperta sulle spalle e Thomas non c'è più, l'infermiera del turno della mattina mi saluta calorosamente

"buongiorno"

"buongiorno" rispondo mezza addormentata

"piacere io sono Val, l'infermiera che si occuperà di tua sorella. È tua sorella giusto?" sorrido a questa domanda, siamo completamente diverse eppure è tutta la vita che ci scambiano per sorelle e a noi piace giocare con questa affermazione

"piacere io sono Stephanie e non sono sua sorella"

"oh, da come le stavi accanto e il modo in cui la guardavi pensavo foste sorelle, in effetti non vi somigliate molto" risponde porgendomi un sorriso

"sa dirmi..."

"oh no, non darli del lei non sono così vecchia" mi interrompe ha l'aspetto di una tosta, è alta e robusta ed ha delle grandi labbra ma ha una voce dolce e paziente

"va bene, puoi dirmi dov'è finito il ragazzo che era qui con me?"

"credo giù al bar" dice con un'alzata di spalle

"oh grazie mille". Mi alzo dalla scomoda poltrona e mi massaggio il collo, fa malissimo. Poco dopo entra Thomas con 2 caffè in mano e me ne porge uno

"ehi"

"ehi, grazie" dico sorseggiandone un po

"saputo nulla?"

"no, non ancora. Non devi andare a lezione?" chiedo guardandolo meglio, ha un'aria stanca, gli occhi sono circondati di nero

"no oggi è sabato" dice rivolgendomi la stessa occhiata

"ah già, è quasi passata una settimana da Parigi, comunque tra poco torno a casa, mi faccio una doccia e torno. Prendo alcune cose per Marlù a te serve niente?"

"uhm..no"

"dovresti tornare a casa anche tu" suggerisco a Thomas

"n-non ce la faccio a lasciarla qui da sola.." si porta le mani al viso

"non pensi che preferirebbe averti accanto più profumato? E più attivo?" chiedo cercando di sorridere

"forse... va bene, ma poi torno qui"

"certo, andiamo. Ciao Mar non andare da nessuna parte finchè non torniamo" dico rivolgendomi a Marlù. Usciamo dall'ospedale e a quel punto ci dividiamo, io a destra lui a sinistra.

Arrivata a casa, mi faccio una doccia velocissima e prendo alcune cose tra cui libri e vestiti. Quando sono a posto torno nuovamente in ospedale e chiedo informazioni all'infermiera

"mmh... allora le condizioni sono stabili, ma non sappiamo quando si sveglierà. Sai credo che dovresti parlare con lei, dicono che aiuti. Forse devi darle la forza di tornare indietro" dice l'infermiera rivolgendomi un grande saluto, lei ha già la forza di fare tutto, deve solo volerlo...penso. Ringrazio la gentile infermiera e mi avvio verso la sua stanza, ormai so come arrivarci.

Dalla porta sento qualcuno che le parla

"... scusami davvero tanto per quello che ti ho fatto. Non volevo ferirti in alcun modo, ero infelice e volevo che qualcun altro lo fosse con me. quella sera non solo mi hai aiutato ma sono come rinato grazie a te. Ora non ci crederai ma è vero, tutto quello che ti ho detto, è tutto vero. Quella mattina quando è intervenuto Thomas , ero come impazzito, soprafatto dal dolore di averti persa. Ho fatto lo stronzo, il bugiardo, ti ho chiesto perdono tante volte. Ho fatto troppi errori, sono stato un verme, ti ho detto delle cose che non meritavi, ti ho ferito e non me lo perdonerò mai. Ora ti ho perso definitivamente e quel coso ti sta accanto, Mar ti prego devi almeno perdonarmi. Non puoi lasciarmi così, ho bisogno che tu mi perdoni..."

I Will Try To Fix YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora