capitolo 21

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Stephanie

La stanno portando in sala operatoria, non mi hanno detto molto solo che ha 2 costole rotte, un polmone perforato, un polso rotto, non si sa ancora se potrà camminare, varie contusioni e una commozione celebrare ed è sul filo del rasoio tra vita e morte per la grande quantità di sangue che ha perso. Appena ho ricevuto la chiamata dal 118, non ci potevo credere lei, la mia migliore amica è in bilico per colpa mia, è tutta colpa mia... non riesco a non piangere. Devo chiamare Thomas era da lui quando l'ho chiamata, con le mani che tremano digito il numero sul telefono, al secondo squillo mi risponde

"pronto?"

"Th-Thomas.." mi si spezza la voce

"Stephanie dimmi è successo qualcosa?" inizia a preoccuparsi

"Mar-Marlù è in ospedale"

"COSA E PERCHE'?" grida

"ti spiego tutto puoi venire qui per favore?"

"arrivo subito" e riaggancia.

Non riesco a non pensare che sia colpa mia, ho ancora in mente il suo corpo inerme sulla barella mentre viene trasportata in sala operatoria, il viso sporco di sangue, i vestiti strappati e gli occhi inespressivi. Che cosa ho fatto?

Dovevo parlare con Tony, dovevo dirlo a Marlù prima e ora?

Poco dopo arriva Thomas, appena mi individua si avvicina con aria preoccupata

"che è successo?"

"un incidente... Thomas scusa, lei doveva restare con te. Avevo bisogno di lei, questi giorni era così distante, poi oggi ho litigato con Tony, quindi avevo bisogno di lei... e ora lei è lì dentro che lotta tra la vita e la morte.. scusa" gli scoppio a piangere sul petto, lui mi stringe e mi dice

"è tutto okay Step, non è colpa tua, lei è troppo forte per smettere di lottare. Ce la farà, sono sicuro che ce la farà. Non ti darebbe mai la colpa, lo sai" mi accarezza la schiena per confortarmi, forse ha ragione, ma non riesco a non pensare che sia colpa mia.

Aspettiamo per 3 ore in sala d'aspetto, poi un'infermiera ci viene in contro, subito scattiamo in piedi

"allora l'operazione è riuscita, però è in coma, dobbiamo vedere stanotte cosa succede per capire in quali condizioni è, non è del tutto fuori pericolo"

"posso vederla?" chiedo timidamente

"certo l'abbiamo portata in una stanza numero 33"

"g-grazie mille".

Inizio a cercare la sua stanza come una disperata tallonata da Thomas, numero 30,31,32...33 finalmente.

Apro la porta, mi tornano subito le lacrime agli occhi, la mia migliore amica è stesa sul quel letto con gli occhi chiusi, ha un tubo che le esce dalla bocca per farla respirare, dalla mano parte il tubo della flebo, ha un grande livido sulla fronte e dei punti su un taglio profondo lì vicino. Mi avvicino e le prendo una mano è fredda. C'è un silenzio soffocante in questa stanza, ho bisogno di aria, ma non voglio lasciarla. Anche Thomas la guarda con le lacrime agli occhi e non regge, esce dalla stanza con una mano sugli occhi. Dovrei corrergli dietro e costringerlo a restare almeno per non lasciarmi da sola, ma resto qui seduta su questa scomoda sedia con la sua mano tra le mie. Inizio di nuovo a piangere non so che farei se dovesse lasciarmi, sarei persa. Sprofondo il viso sulle nostre mani e piango. Quando mi tiro su sempre con le lacrime agli occhi le dico

"Mar spero che tu possa sentirmi, non lasciami ti prego. Perderei un pezzo di me, ti supplico lotta, resta con me. Mi dispiace per l'incidente non avrei mai dovuto chiamarti, mi mancavi. Io ho bisogno di te più di quanto mi piaccia ammettere. Thomas è corso qui da te appena l'ho avvisato, ti avevo detto che era un bravo ragazzo..." mi si incrina la voce ma riprendo

I Will Try To Fix YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora