capitolo 7

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Entrai nel bar, misi le mie cose nell'armadietto e andai dietro il bancone per iniziare il mio turno. Appena dietro mi accorsi di una figura famigliare seduta sul solito sgabello, vicino la mia postazione, questa volta ignorai il volto famigliare che mi sorrideva con quegli occhi celesti-marroni. Servii gli ultimi clienti del bancone e avendo tempo libero iniziai a riordinare gli alcolici, pulire i bicchieri e riporre dietro la macchina del caffè le tazzine.

"cerchi ancora di evitarmi?" chiese Steve

"certo" risposi sorridendo

"magari anziché fare la ragazza timida perché non tiri fuori le tue doti di favolosa barista e mi prepari un angelo azzurro?"

"okay". Inizio a preparare il semplice coktail e una volta finito glielo porgo, con un sorriso, dopotutto anche quello era il mio lavoro, sorridere alla gente fingendo di essere gentile.

"hai proprio un gran bel sorriso" dice in tono arrogante il mio nuovo 'amico'

"questa sarebbe la tua frase per le ragazze che vorresti rimorchiare? Wow ! o sono stupide o disperate!" ribatto io in tono acido

"no di solito per rimorchiare mi basta guardare intensamente le ragazze negli occhi- si sporge dal bancone per essermi più vicino- poi sussurro ' non ho mai voluto altri che te' questo le fa sentire importanti" .

Non riesco a staccare gli occhi da lui, ha uno sguardo magnetico, questi ragazzi e i loro occhi.... Si allontana, sono diventata rossa e mi porto le mani sulle guance per nascondere il colore

"a quanto pare funzione" dice ridendo

"certo che no, qua dentro fa un caldo, secondo te perché sono a maniche corte?!?" rispondo indicandomi la camicia a mezze maniche

"sisi, è proprio così" ribatte lui sfiorandosi il mento con le dita. Mi devo ricordare che questo tipo mi ha fatto allontanare da Federico.

Il turno passa e il mio amichetto arrogante è ancora qui, è quasi l'una comunico agli ultimi clienti di uscire e la maggior parte ubriachi e brontoli lascia la propria postazione, tutti per fino Steve si sarà stancato probabilmente. Chiacchiero un po con Ed nello spoiatoio, afferro tutte le mie cose e prima di uscire grido a George che vado via e gli auguro la buonanotte.

Uscendo prendo il telefono e controllo i messaggi , ci sono 10 messaggi tutti di Federico, mentre leggo il primo vado a sbattere su qualcosa di duro, alzo lo sguardo e non ci posso crede?!? Ancora lui, ma non ha una casa?

"scusa" mi dice timidamente afferrandomi per il gomito

"che ci fai ancora qui? Non sei stanco?" cerco di usare il tono più autoritario che posseggo

"uhm.. no. Non mi stanco a guardarti" dice sorridendo

"questo è davvero troppo, ora inizi a spaventarmi" tiro via il gomito dalla sua presa, per un attimo resta deluso poi si ricompone e ribatte guardandomi fissa negli occhi

"scusa, non volevo, davvero! Volevo solo conoscerti , tutto qui , ti vedo tiutte le sere in questo bar che lavori tantissimo" quasi in un sussuro

"quindi?"

" quindi volevo conoscere la ragazza che si nasconde dietro quel bancone, che sorride sempre anche quando ad ordinare da bere sono tipi come me!" queste parole mi colpiscono, ne resto quasi stordita,ma mi ricompongo subito

"niente, solo una ragazza che sa fingere bene. Poi ti ho anche trattato male"

"non proprio" esordisce con un sorriso sbilenco.

I Will Try To Fix YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora