Prologo

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Taormina, Sicilia.

I gemiti sommessi provenivano da una via laterale tra le mille stradine della suggestiva cittadella tra le colline siciliane.
L'oscurità avvolgeva i due amanti.
La ragazza sospirò, alzando il capo verso il cielo notturno, mentre un raggio argenteo le accarezzava la pelle scoperta torturata dalle labbra dell'amante. I lunghi capelli scuri le sfuggivano scompostamente da una treccia laterale, mentre le sue mani stringevano le spalle del ragazzo.
Un rumore destò il sospetto di non essere soli nel cuore della ragazza, mal grado la foga del momento cercò di allontanare l'amante.
Nella nicchia del portone il ragazzo corrugò la fronte, guardandola:
"Che succede Maya?"
"Ho sentito qualcosa..."
Il ragazzo si guardò in giro, accigliato, osservando la via nella semioscurità, dai lampioni accesi che spandevano la loro luce tutt'intorno.
"Non c'è niente qui..." sbottò scocciato, prima di tornare a baciarla "Rilassati tesoro..."
Maya scosse la testa, incerta, prima di lasciarsi andare di nuovo, convinta dalle labbra e mani esperte del ragazzo.
Tra i gemiti la luce del lampione oscillò fino a spegnersi da solo con un bizzarro rumore.
Una alla volta ogni luce si spense con un frigorio, e la ragazza fremette per un brivido.
"Dan, c'è qualcosa che non va..."
"C...cosa?" chiese titubante il moro.
Poi la ragazza si liberò finalmente dalla sua presa e fece qualche passo avanti, ma era tutto avvolto nel buio.
Un rumore la attirò verso un'altra stradine e sussultò spaventata mentre qualcuno le andava addosso.
Rise nervosa alla vista di un gatto:
"Falso allarme, era solo uno stup...Aaah!"
L'urlo della ragazza si perse nel vento frizzantino siculo, prima di terminare con un singulto.

Del sangue zampillò dal suo collo, e dalle sue labbra esangui.

Una Vacanza... SoprannaturaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora