Capitolo 3

140 14 0
                                    

Ci avviciniamo al gruppo e salutiamo gli amici di Theo e Kevin. Parliamo un po' e io faccio di tutto per evitare lo sguardo di Brian, che mi sento addosso. Quando però i nostri occhi si incrociano, lui non dice niente. Dopo un po' Hope chiede:

<Io e le ragazze andiamo a bere qualcosa, venite?>

<No, andate voi. Noi restiamo un po' a parlare> dicono i ragazzi. Lui rimane impassibile ma mentre li sorpassiamo, mi prende per il braccio, mi attira a se e mi dice sottovoce:

<Non accettare da bere da nessuno, capito?> Perché è così protettivo? Ci siamo visti si e no due volte.

<Non c'è bisogno che me lo ricordi> gli sussurro.

<Si che c'è bisogno. Non so se ti sei vista di come ti sei vestita quindi rispondi, è chiaro?> Il suo tono è molto severo.

Come mi sarei vestita? Si, va bene, il vestito è un po' corto ma non c'è bisogno di preoccuparsi.

Gli sto per rispondere malissimo ma rimango per qualche secondo in silenzio. Guardo la sua mano che ancora mi tiene stretto il braccio e poi i suoi occhi azzurri. Erano seri e mi convinco che sia preoccupato per me.

<Si, va bene> dico in modo dolce. Mi lascia andare.

<Bene!>

Una volta al bar ordiniamo quattro Sex on the beach. Bevo un sorso che mi brucia fino allo stomaco. Poi una volta bevuto tutto ci buttiamo nella pista da ballo e ci scateniamo. Non sento più niente. Sono felice e spensierata.

Dopo un'ora che balliamo mi fanno malissimo i piedi e ad un certo punto il dj, come se mi avesse letto nella mente, mette un lento. Io e le ragazze abbandoniamo la pista ma quattro ragazzi che non avevo mai visto prima, ci invitano a ballare.

<Posso?> mi chiede uno dei quattro. Io annuisco e iniziamo a dondolare lentamente. Mi dice che si chiama Edward e ha 20 anni. Ad un certo punto mi prende la mano e mi attira di più a se ma in un microsecondo mi ritrovo stesa a terra. La testa mi fa malissimo. Hope mi aiuta ad alzarmi, la guardo e mi accorgo che ha uno sguardo spaventato. Che figuraccia sono inciampata, penso.

<Ehi amico, che ti prende?> chiede Edward

Non comprendo la scena davanti a me nonostante fosse ben chiara: un ragazzo sta picchiando Edward. Quando poi metto bene a fuoco e ritorno nella realtà capisco che quel ragazzo lo conosco...

Brian.

Tutti lo chiamano ma lui li ignora come se fosse sordo. Ad un certo punto presa dalla rabbia urlo:

<Brian fermati immediatamente>

Stranamente si ferma e piano piano si gira come se avesse paura.

E' tutto sudato, mi guarda impaurito. Ha una mano spaccata da cui esce molto sangue. Non oso immaginare com'è ridotta la faccia di Edward.

Il mio sguardo era ancora fisso nei suoi occhi, che luccicavano di terrore.

Perché ha fatto quel gesto? E se fosse un ragazzo manesco? Non posso più stargli vicino, anche se in questo istante vorrei abbracciarlo, non posso. Sono venuta in questa università per allontanarmi dal mio passato.

Mio padre era un alcolizzato, da piccola ho dovuto assistere a scene che non dimenticherò mai più, scene che ho visto e che ho subito in prima persona. Adesso é in un centro per alcolizzati e frequenta una comunità per rifarsi una vita ma questo non vuol dire che sia una brava persona. Apprezzo il fatto che si sta rimettendo in gioco ma quello che ha fatto a mia madre, a me e a mio fratello non lo dimenticherò e questo ragazzo che ho davanti non può che farmi del male, non fisicamente ma mi farebbe rivivere tutto quello che avevo giurato di stare alla larga.

Presa dal panico scappo, prendo la giacca e usco fuori. Trovo un vicolo dietro la discoteca. Mi siedo per terra con le spalle contro il muro. Le lacrime che stavo respingendo scendono fredde e taglienti. Perché mi sono immischiata in una situazione più grande di me? Perché mi sono lasciata andare?

Mentre mi tartasso con stupide domande, sento dei passi decisi e veloci...Theo.

<Bella stai bene?> mi tocca la guancia con la sua enorme mano per vedere i miei occhi.

I suoi sono grigi, preoccupati. I miei suppongo verdi, stanchi, spaventati, lucidi, pieni di lacrime...Lui me le asciuga con il pollice.

Accenno NO con la testa. Lui senza dire niente si mette seduto vicino a me, mi fa sedere in mezzo alle sue gambe e mi fa appoggiare la testa al suo petto. Mi sento al sicuro vicino a lui.

Il tempo passa lentamente e presa dal sonno chiudo gli occhi e mi addormento.

<Bella...Bella dove sei?> Apro gli occhi di scatto. Hope. Mi giro verso Theo, la sua espressione é assente, si era addormentato anche lui.

<Hope sono qui>

<Bella...Ti ho cercato dappertutto, come stai?>

<Un po' meglio, scusa se ti ho fatto preoccupare, ero qui con Theo>

<Ok, non sai che casino che è successo appena te ne sei andata. Allora...>

<Non adesso> la interrompo <dimmelo quando arriviamo al campus nella nostra stanza>

<Ok, ma ti avverto che Brian ti sta cercando, sembra impazzito, quindi se non vuoi vederlo è meglio se andiamo> Oddio no.

<Ok si andiamo subito, Theo ci accompagni?> Si alza subito:

<Si certo, andiamo con la mia macchina>

Grazie al cielo arriviamo al campus senza averlo incontrato in discoteca. Hope scende e si avvia in camera salutando Theo e lasciandoci soli.

<Theo grazie per il passaggio e per prima!>

<Niente Bella, sai che ci sarò sempre per te>

<Si anche io> Ci abbracciamo. Mi stacco da lui, gli do un bacio sulla guancia, poi mi giro e mi avvio in camera mia.






CambiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora