Dopo essermi vestita nella stanza degli ospiti chiamo subito mamma. Mi risponde dopo un solo squillo.
<Bella, accidenti. Che ti è successo?> non urla ma la sento un pò alterata e non ha torto. Se mia figlia non rispondesse al telefono per tutta la sera io farei di peggio, rispetto a quello che ha fatto.
<Mamma, mi dispiace tanto. Ieri s-sera...> non riesco a finire la frase e scoppio a piangere. Mamma mi consola e mi dice che andrà tutto bene e che non è successo niente. In quel preciso momento entra nella stanza Brian. Vede che sono al telefono e sta per riandarsene ma guardandomi meglio capisce che ho pianto. Si avvicina e mi asciuga il viso, rigato dalle lacrime, con la sua grande mano. Saluto mamma e stringo, in un abbraccio forte, Brian. Lui non se ne va, rimane. Spero non se ne vada mai.
I giorni e le lezione passano veloci questa settimana. Con Brian andava benissimo. Pranzavamo insieme e uscivamo insieme come amici. Ripeto, come amici.
Il sabato, giorno della partita di football, arriva velocemente.
La mattina vado a fare colazione nel bar del campus e incontro Edison, il ragazzo con cui avevo parlato a lezione di italiano.
<Ehi, ciao> dissi.
<Bella, che bello rivederti>
<Vieni oggi alla partita della scuola?>.
<No, non fa per me. Devo svolgere dei compiti. E poi non mi piace stare in mezzo a tanta gente>.
<Ma dai ci divertiremo!! Non puoi stare a casa il sabato pomeriggio> <E poi è la partita della nostra scuola!> esclamo cercando di convincerlo. Ci pensa su per qualche secondo.
<Eh va bene> si arrende.
<Evviva!> esulto contenta.
<Mi posso unire al tuo gruppo Bella?> domanda timidamente. <Non ho molti amici, anzi direi che sei l'unica>
Edison è un ragazzo molto intelligente e simpatico, pensavo avesse molti amici. Povero, deve essere molto triste stare da soli e io sento il dovere e la necessità di fargli scoprire cosa significa avere amici.
<Certo Ed>
<Grazie>
Decidiamo di incontrarci alle 14.00 al campus, insieme a Hope, Nell e Peggy.
Io e Hope ci prepariamo circa due ore prima dall'appuntamento con Edison, Nell e Peggy. Ci faciamo entrambe una doccia, ci mettiamo la maglia, che aabbiamo comprato, con il logo della nostra scuola e un paio di pantaloncini bianchi. Io mi arriccio i capelli e mi trucco un po'.
Sento vibrare il telefono e leggo il messaggio da parte di Brian:
Ci vediamo dopo bella.
N.B. bella è l'aggettivo!!😉
Mi sento contenta e elettrizzata all'idea di vederlo. Anche se avevo un po' di dubbi su di lui, ho imparato a conoscerlo e devo ammettere che mi intriga e mi incuriosisce molto: ma non lo avrei mai ammesso a nessun'altro.
Poco prima della due eravamo già all'entrata del campus per aspettare Edison, Nell e Peggy.
Quando arrivano presento a tutte, Edison e vedo Nell interessarsi molto a lui, chissà forse potrebbero uscire insieme qualche volte.
Una volta arrivati al campo da football, ci sediamo nelle panchine.
Vedo arrivare Brian e il cuore inizia a battere.
Squadra tutte le panchine e quando posa lo sguardo su di me, sorride e si avvicina. Si siede di fianco a me e mi bacia sulla guancia.
<Non dici niente?> chiedo, alzandomi e facendo un giro su me stessa.
<Ti direi di cambiarti ma sto lottando contro me stesso> mi confida ridendo.
<Che cosa? Perché?>.
<Non smetterò di controllare chi ti si avvicina e diventerò matto>.
Scoppiai a ridere. <Devi metterti il cuore in pace>.
<Ok l'hai voluto tu: se ti si avvicina qualcuno non mi limiterò a guardare. Capito?> disse con un po' di esagerazione ma anche verità.
Gli dó una spinta e rido.
<Mi piaci quando ridi> mi dice serio.
<Lo so> mi vanto e lo guardo con aria di sfida. Poi lo guardo, come una persona normale a cui viene detto "mi piaci quando ridi", e sta volta glielo dó io un bacio sulla guancia.
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ChickLitBella Green sta per affrontare il suo primo giorno all'università. E' emozionatissima, non vede l'ora di trasferirsi. Quando arriva all'università, insieme alla sua migliore amica Hope, rimame affascinata da quell'imponente struttura che ben presto...