Capitolo 2

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Il giorno seguente mi sveglio dieci minuti prima per arrivare in anticipo in classe. Faccio una doccia, mi vesto e prendo quaderni e libri. Poi sveglio Hope e lascio che si prepari. Mi avvio verso la mia aula, ma inciampo in uno scalino e cado a terra. Per fortuna metto le mani davanti a me. All'improvviso sento dei passi veloci avvicinarsi, mi giro e vedo il ragazzo dell'altra volta.

Oh no, avrà pensato che fossi distratta e maldestra. Ma come fa ad essere sempre nel posto giusto al momento giusto? Mi aiuta ad alzarmi e mi chiede:

<Bella, stai bene?> Come fa a sapere il mio nome?

<Si si tutto bene, sono solo inciampata. Che ci fai qui?> chiedo molto imbarazzata ma anche curiosa. I suoi occhi sono seri, quasi preoccupati.

<Stavo andando in classe ma poi ti ho vista cadere>

Mi stava seguendo? Si mi stava seguendo non c'è alcun dubbio

La cosa mi fa ridere. Con un sorrisetto chiedo:

<Mi stavi seguendo?> I suoi occhi sono impassibili, non c'é aria di imbarazzo. Subito risponde nervosamente:

<Ti ho detto che stavo andando in classe. Se ti trovi nella stessa direzione in cui stavo andando non vuol dire che ti seguivo> E' ritornato lo sfacciato di ieri.

<Va bene va bene, ciao ci vediamo>

Mi incammino, lasciandolo indietro, zoppicando. Ma poi lui dice:

<Ehi aspetta...In quale aula stai andando? Ti accompagno>

<Aula 17> gli dico guardandolo.

<Ok ti accompagno, reggiti> prendendomi la mano. Lo guardo male.

<Dai maledizione, mica ti mangio> dice.

Convinta, metto il braccio attorno al suo collo e sento la sua mano stringermi stretta i fianchi. Un brivido mi corre lungo la schiena e quasi mi cedono le gambe. Che strano effetto mi ha fatto, penso. Nessuno dei due apre bocca lungo il corridoio.

Una volta arrivati mi aiuta a sedermi e ad un certo punto la mia voce esce da sola:

<Allora mi vuoi dire come ti chiami?> Mi mangerei la lingua...maledetta curiosità!

Alza un sopracciglio.

<Che c'e' dato che tu sai il mio nome, mi sembra equo sapere il tuo> dico convinta.

Sta per rispondere quando viene interrotto dalla voce di Hope.

<Bella ma che ti è successo?> Maledizione!

<Ehm...niente, sono inciampata e lui mi ha aiutato>

Per restare sola con lei dico:

<Grazie dell'aiuto, ci vediamo> Lui, sicuramente offeso, non dice niente e se ne va.

Alzo le mani per dimostrare la mia innocenza a Hope. Penserà che sia colpa mia, ci scommetto.

Mi giro e non so per quale motivo ma quel ragazzo "senza nome" mi sta fissando. Accenna un sorriso e scompare. Dopo aver raccontato la storia a Hope, circa per 10 volte, la lezione inizia.

All'ora di pranzo io e Hope ci avviamo verso la mensa. Vedo Theo corrermi in contro con uno sguardo preoccupato: anche se il piede andava un po' meglio, ancora zoppicavo ma speravo non si notasse.

<Bella, stai bene?>

<Si tutto bene, tranquillo. Sono soltanto inciampata> Lo abbraccio per tranquillizzarlo.

Anche Nell e Peggy mi corrono in contro ma subito le rassicuro che è stato solo un incidente e che stavo bene.

Una voce familiare dice:

<Hai fatto una brutta caduta però> Ecco ci mancava lui: l'eroe "senza nome".

<Si ma ora sto bene> rispondo subito in modo freddo.

<Brian grazie per avermi avvisato> dice Theo.

Brian? Si chiama così? Wow. No aspetta che sto dicendo. Perché avrebbe avvisato Theo? Sono amici? Perché glielo ha detto? Forse era preoccupato per me, o forse no?

<Perché glielo hai detto?> chiedo stranita.

<Ero solo preoccupato per te. Nient'altro ,tranquilla bellezza> ammette Brian. Bellezza?

<Perché non me lo avresti detto?> si informa Theo un po' arrabbiato. Intanto Nell, Peggy e Hope si siedono e in piedi rimaniamo solo io, Theo e Brian.

<Si certo che te l'avrei detto, solo, non volevo che ti preoccupassi>

Dopo aver chiarito ci mettiamo seduti e iniziamo a mangiare. Brian ci saluta e raggiunge il suo gruppo di amici e da quel che vedo sono gli stessi amici di Theo.

<Da quanto conosci Brian?> gli chiedo

<Da quest'estate. Perché?> mi guarda perplesso.

<Così, curiosità> e per una volta dico la verità. Durante il pranzo parliamo di una festa in discoteca che ci sarà sabato e decidiamo di vederci davanti all'entrata. Theo ci invita, a me e a Hope, a passarci a prendere dato che il suo dormitorio è vicino al nostro. Nell e Peggy andranno con la loro macchina.

La settimana passa velocemente e il piede non mi fa più male anche perché l'ho tenuto a riposo. Arriva il sabato e il pomeriggio io e Hope ci prepariamo per la festa. Scegliamo due vestiti corti che arrivano sopra al ginocchio. Ci trucchiamo e io mi arriccio i capelli un po'.

Verso le 22.45 Theo ci passa a prendere e appena ci vede rimane a bocca aperta. Io gli passo la mano davanti al viso per risvegliarlo dal "coma ragazze".

<Ragazze siete bellissime> riesce a dire non appena ripreso.

Quando arriviamo, parcheggiamo e ci incontriamo con Nell, Peggy e un amico di Theo, Kevin. Ci abbracciamo e ci buttiamo in mezzo alla mischia. Una volta entrati, vediamo un gruppo di ragazzi girarsi (amici di Theo e Kevin) e un ragazzo familiare mi squadra dalla testa ai piedi e accenna un NO con la testa. Brian.

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