Capitolo 4

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Una volta in camera, mi metto il pigiama e mi siedo sopra al letto per attendere il racconto di Hope.

Lei mi scruta velocemente e io annuisco con la testa.

<Non appena sei uscita Brian ha iniziato a distruggere tutto: tavoli, sedie... tutto> Il cuore mi martella <Era impazzito: voleva, a tutti i costi, essere sicuro che stessi bene. Quando siamo usciti fuori lui, che si era un po' calmato, mi ha detto di dirti che si scusava per quello che era successo e che se ti avessi trovata gli avrei dovuto dire dove fossi> La guardo sconvolta <I suoi amici mi hanno detto che ha avuto un' infanzia molto difficile> Fa una pausa <Io però non ho capito perché sei scappata>

<Allora uno, anche io ho avuto un'infanzia molto difficile, e lo sai, e non mi metto a fare a botte con altre persone. Due, quello che ha fatto mi ha...mi ha ricordato...mio padre> dico trattenendo le lacrime.

<Oh Bella> si alza dal suo letto per abbracciarmi forte. Ed è proprio quello che ho bisogno ora. Si stacca da me e mi guarda <Ti dico una cosa...Brian non è tuo padre, penso che l'abbia fatto per un motivo. Ci deve essere un motivo. Penso che a lui piaci>

<No Hope, non puó essere...ci siamo visti, si e no, tre volte. Non posso piacergli>

<Ok. Ora cosa intendi fare?>

<Aspetto> dico solamente.

Scosse dalla serata ci infilammo sotto le coperte ed entrambe sentimmo un po' di musica dal telefono. Mi addormentai tranquilla, stranamente.

La mattina dopo avevo ancora le cuffiette nelle orecchie. Guardo il telefono e mi accorgo che ho ricevuto due messaggi oltre ad avere la batteria al 10%. Il primo é sconosciuto e risale a ieri sera, mentre il secondo é di quella mattina ed é di Theo.

[Da ieri sera, non ho mai smesso di pensarti]

Nessuno mi aveva mai scritto un messaggio così dolce! Non ho parole, non so cosa rispondergli. So che tutto quello che scriveró sminuirebbe il suo messaggio e non voglio farlo ma non posso nemmeno non rispondergli, si offenderebbe.

Mentre penso a cosa rispondere mi ricordo che ho ricevuto anche un altro messaggio. É sconosciuto e risale alla sera precedente, intorno a l'una. Chissà chi é, nessuno ha il mio numero a parte i familiari e i miei amici.

Quando leggo la prima riga capisco subito di chi fosse. Il messaggio dice:

[Dobbiamo parlare domani. Vediamoci alle 10.00 nel parco dietro il campus. Lasciami spiegare almeno.
Ti prego.
Brian]

Ci vado? Si devo assolutamente capire.

Prima peró gli scrivo:

[Chi ti ha dato il mio numero?]

Passano due minuti e ricevo subito la sua risposta:

[Un amico di Theo]

[Ok]

[Allora, verrai?]

[Si ma voglio solo sedermi, ascoltare e andarmene. Non farti strane idee]

[Ok. A dopo]

[A dopo]

Hope ancora dormiva, é Domenica e deve riposarsi quindi la lascio stare. Guardo l'orologio, sono le 9.00. Faró in tempo quindi mi alzo dal letto e prendo il set per fare una doccia fresca.

Una volta tornata in camera, scelgo un paio di jeans a una camicia a quadri. Prendo le chiavi, il telefono e scrivo un biglietto a Hope:

Sono andata fuori, torno verso le 10.45. Poi dopo andiamo a pranzo.

Una volta fuori dai dormitori mi ricordodi Theo. Lo chiamo subito, non sapendo come rispondere al messaggio. Due squilli e poi rispose subito:

<Bella> disse in modo dolce.

<Ehi, hai fatto già colazione?>

<No, perché?>

<Nemmeno io, ti va se andiamo nel bar vicino al campus, quello dove si mangia bene?>

<Si certo, adesso?>

<Si se sei pronto>

<Ok, ci vediamo li davanti fra 10 minuti> disse.

<Ok, a fra poco> Dissi chiudendo la telefonata.

Mi incammino piano verso il bar. Dopo la colazione con Theo, sarei andata al parco per chiarire tutto.

Quando giro l'angolo vedo Theo che mi aspettava davanti al bar. Corro verso di lui e lo abbraccio.

<Ehi> disse perdendo un attimo l'equilibrio.

Entriamo nel bar e ci mettiamo seduti. Ordiniamo due caffè e due brioche. Parliamo del più e del meno poi gli accenno dell'incontro con Brian e lui si innervosisce.

<No Bella, tu non ci vai>

<Devo capire Theo, devo andarci>

<Bella no>

Faccio una pausa poi dico determinata: <Mi dispiace, ma devo andarci>

<Ti accompagno> Non ha fiducia in me.

<Perché non ti fidi di me?>

<É questo che non hai capito. Io mi fido di te, ma non mi fido di lui. Non voglio che tu vada da sola> In effetti non ha tutti i torti.

<Eh va bene, ma non starai li. Starai nei paraggi>

<Bene, andiamo>

Sono le 9.57, arriveremo 5 minuti in ritardo. Aspetterà.

Durante il tragitto non parliamo ma ad un centro punto lui mi mette il braccio attorno al collo e mi dice:

<Stai tranquilla. Se succede qualcosa di strano, chiamami subito> Come mi conosce! Annuisco.

Una volta arrivata vedo Brain seduto in una panchina. Mi avvicino e mi siedo. Lui non si gira a guardarmi. Alzando le sopracciglia dico:

<Allora?>









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