7) That's your time

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Io ero paralizzata dalla paura e non riuscivo né a muovermi né ad aprire bocca.
Dovevo fare qualcosa ma non ne avevo la forze.
Fortunatamente, per modo di dire, la squadra accorse in aiuto di Spencer che non sembrava molto presente, borbottava cose strane soprattutto.

Hotch: Derek!! Prendi Reid e portalo sul divano lì vicino. Emily chiama l'ambulanza, ora! JJ allontana Mary. Rossi aiuta Derek.

Emily: sto chiamando Hotch...

Soccorsi:Bip...bip...biiip...911 qual' è l'emergenza?

Emily: Uno dei nostri agenti ha avuto un incidente ed ora ha una ricaduta. Siamo alla stazione di polizia. Secondo piano. Muovetevi per favore!

Soccorsi: Sì ok stiamo arrivando.

Emily: I soccorsi stanno arrivando. Tieni duro Reid. Avanti!

JJ: Forza Spence resisti. Mary...Mary vieni con me!

Io:
Ma..st...stava...b...bene...perché...

Mentre Hotch e Derek tenevano Reid sul fianco, cercando di farlo respirare, JJ mi portò in uno sgabuzzino. Come me sembrava scossa da ciò che era appena successo, ma a differenza mia lei riusciva a gestire la situazione.
Appena entrammo mi accasciai subito per terra e incominciai a piangere. Adesso capivo quello che avevo fatto passare a Reid solo il giorno prima, e per lui era stato peggio probabilmente, solo e ferito, ma nonostante tutto era stato in grado di prendersi cura di me mentre aspettava i soccorsi e così, spinta dai miei sentimenti di gratitudine verso Reid, radunai tutta la mia forza e tutto il mio coraggio e uscii dallo sgabuzzino per poi dirigermi sul divano dove era riposto Spencer, che ormai non riusciva neanche più a borbottare. Prima di perdere i sensi però mi disse una cosa...

Reid: M..m..Mary..non..è...anc...ancora...la...mia...ora...n...n...non...

Non riuscì nemmeno a finire la frase che svenne subito.
In quel momento io ero accanto a Reid e gli tenevo la mano, anche JJ era con me, Morgan e Hotch stavano aspettando l'ambulanza, pronti a condurre i soccorsi da Spence, Prentiss stava aggiornando Garcia che appena fu informata dell'accaduto diede di matto e incominciò a piangere a dirotto, Rossi invece si stava unendo a Morgan e Hotch all'ingresso.

L'ambulanza arrivò velocemente, ci mise 5-10 minuti massimo, sollecitata dal fatto che l'interessato era un agente federale.
Appena l'ascensore si aprì io, JJ e Prentiss fummo sollevate nel vedere i soccorsi.
Trasportarono Reid d'urgenza in ospedale, io lo accompagnai nell'ambulanza.

Io: Che cosa ha Reid?

Paramedico: Non lo sappiamo ancora. Appena arriveremo in ospedale faranno accertam...ACCIDENTI LA PRESSIONE STA SCENDENDO E IL BATTITO DIMINUISCE.

Io:No no no no Reid avanti resisti! Non morire per favore! REID!

Ogni monitor di quell'ambulanza stava suonando e quei rumori mi stavano facendo impazzire.

E se Reid non ce l'avesse fatta? No. Non era possibile. Spencer non mollava mai. Lui sarebbe sopravvissuto. Nessuno della squadra poteva immaginare una vita senza il genietto, il ragazzino come diceva Morgan. Ogni giorno, per quanto noiosi, adoravamo i fatti no-sense che diceva Spence. Non potevano mai mancare le sue 20.000 parole al minuto, la sua memoria eidetica con le quali risolvevano gran parte dei casi. E ora era lì, su un grande letto d'ospedale a lottare fra la vita e la morte, attaccato ad un respiratore e circondato da ogni tipo di macchinario possibile.
Io rimanevo a fargli compagnia io ogni momento libero che mi capitava, però chiamai anche Garcia per stare con Reid quando non c'ero. Lei mi disse che le ricordava tanto la volta in cui gli avevano sparato nel collo, solo che ora era molto più preoccupata dato che non si era risvegliato neanche una volta in tutto il giorno.

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