6) No, not again...

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L'indomani tutti si svegliarono presto, determinati a chiudere l'ennesimo caso, uno di quelli ostici per davvero, uno dei pochi che li metteva in difficoltà e cioè uno che li coinvolgeva personalmente. Quelli erano i più difficili perché pur di proteggere uno dei tuoi rischiavi di fare la cosa sbagliata o ancora peggio rischiavi di perdere un caro amico...

Come detto prima la squadra si svegliò presto, fece colazione all'albergo ed entro le sette e mezza di mattina erano quasi tutti alla stazione di polizia.
Mancava solo Reid che, mentre gli altri erano impegnati ad indagare, era andato all'ospedale per visitare Mary.
La trovo distesa sul letto intenta a leggere una rivista.

Reid: Ehi ciao Mary.

Io: Ciao Spencer.

Reid: Come stai?

Io: Avanti Reid lo sai come sto. Vorrei soltanto uscire di qui e catturare quei bastardi. Sai quando mi dimetteranno?

Reid: Frena frena frena ragazza, non ti permetterò di andartene. E neanche Hotch se è per questo.

Io: Dai Spencer non essere iperprotettivo!

Reid: Non sono iperprotettivo. Forse hai dimenticato che solo ieri hai avuto un grave incidente e che sei svenuta fra le mie braccia?!!?

Io: Proprio perché non l'ho dimenticato devo andarmene. Ho bisogno di catturare quegli assassini e lasciarmi questa dannata storia alle spalle Spencer!

Reid: Ok. Va bene. Infermiera

Infermiera: Sì mi dica tutto.

Reid: Abbiamo bisogno della paziente per un indagine federale. La dovete dimettere.

Infermiera: Se è proprio necessario va bene. Però per precauzione dovrà tenere sempre con sé un bastone, in caso non si fosse ripresa del tutto e svenisse di nuovo. Ora se vuole farla uscire deve compilare dei documenti, mi segua.

Reid: Sì arrivo.  Mary tu intanto vestiti...con calma.

Io: Agli ordini dottore hahaha.

Reid e l'infermiera andarono nella hall per riempire i documenti, mentre io ero nel bagno della mia camera per lavarmi e darmi una rinfrescata.
Appena finii di sistemarmi uscii dal bagno e andai a vestirmi per poi andare alla centrale con Reid che mi stava aspettando fuori dalla stanza con le carte dell'ospedale in mano.

Reid: Mary sei pronta?

Io: Se intendi pronta a tornare al lavoro ti dico di sì Spencer. Pronta e carica aggiungerei.

Reid: Ottimo. Speriamo che Hotch non ti faccia rispedire qui.

Io: Oh non credo lo farà.

Reid: Se lo dici tu...ok andiamo che aspettano solo noi.

Io e Spencer arrivammo alla centrale mentre la squadra stava rianalizzando il caso e come ci aspettavamo alcuni furono più contenti nel rivedermi di altri...Hotch ovviamente era quello meno contento...

Hotch: Mary per quanto sia sollevato che tu stia meglio...mi spieghi che diavolo ci fai qua?!?!

JJ: Eddai Hotch non preoccuparti. Stare in ospedale non l'avrebbe aiutata più di tanto. Sai anche tu che ne ha bisogno.

Io: Sì JJ ha ragione. Non ce la facevo a stare distesa a fare nulla.

Hotch: Sì ok va bene. Se non stai bene però avvisami subito senza esitare. Non vorrei dover chiamare un coroner invece che un'ambulanza...

Sapevo che non lo pensava davvero. Lo diceva per il mio bene perché Hotch teneva molto a tutti i suoi agenti. Anche se mi sembravano eccessive quelle parole le accettai tranquillamente dato che sapevo che aveva ragione.
In quel momento entrarono anche Emily e Morgan con dei fascicoli in mano...

Prentiss: Abbiamo nov... ehi guarda chi è tornata!! Bentornata Mary, stai meglio spero.

Morgan: Bentornata bambolina. Come va?

Io: Tranquilli ragazzi sto bene anche se è non mi credete.
Comunque, che novità portate?

Prentiss: Sì giusto. Stamattina io e Morgan siamo andati dai parenti di Gavin Lukes (il secondo proprietario) e non ci hanno aiutato molto. Hanno solo detto che Gavin non aveva nemici e che gli volevano tutti bene.

Rossi: Dopo l'incidente io e JJ abbiamo deciso di andare dalla famiglia di Austin Morrison che ci ha detto la stessa cosa: nessun motivo per ucciderlo.

Hotch: Io e Garcia invece ci siamo collegati con i tuoi parenti Mary.

Io: Cosa vi hanno detto?

Hotch: Le stesse cose dei familiari delle altre due vittime. Tranne per il fatto che tuo padre aveva avuto dei problemi con la legge, ma nulla di rilevante.

Garcia: Ciao ragazzi. MARY!!! Mi hai fatto preoccupare tanto...come stai?

Io: Calmati Garcia io me la caverò...tu piuttosto come stai? Sembra che tu non abbia dormito tutta la notte.

Garcia: E come facevo a dormire sapendo che tu e Reid siete quasi morti? Comunque mentre lottavo per rimanere sveglia ho cercato delle anomalie nei conti in banca delle vittime e non ho trovato nulla però una cosa strana l'ho trovata; Jane la moglie di Austin Morrison è andata via dopo la morte del marito, per poi tornare quando hanno dichiarato chiuse le indagini.

Morgan: Non credo sia importante, ma forse bisognerebbe controllare lo stesso dove è andata. Anche se secondo me aveva solo la necessità di cambiare aria.
Io: Mmmmh non saprei. È una bella coincidenza che sia tornata proprio alla chiusura delle indagini. Grazie Garcia.

Morgan: Sì grazie bambolina.

Garcia: Di nulla ragazzi. Chiamatemi se avete bisogno.

Rossi: Senz'altro.

Mentre gli altri discutevano sui possibili sospetti, che si contavano sulle dita di una mano, io e Reid uscimmo. Non sembrava stare molto bene: era pallido e si teneva costantemente l'addome.

Io: Spencer sei sicuro di stare bene? Hai un aspetto orribile...

Reid: Non lo so, sono ancora teso per lo spavento che mi hai fatto prendere.

Io: Quello lo capisco, ma io intendevo fisicamente dato che è da quando siamo arrivati che ti tieni la pancia.

Reid: No...no...non preoccuparti non è nulla di grave...

Io: Non raccontarmela Reid, anche io sembravo stare bene, e credo tu ti ricordi cosa è successo.

Reid: Fin troppo bene, ma è statisticamente improbabile che succeda la stessa cosa due volte.

Io: Non so perché ma ti voglio credere, anche se ho ancora i miei dubbi. Ora andiamo a vedere se hanno scoperto qualcosa di nuovo.

Reid: F...fai strada io...io...io ti seguo.

Io ero davanti a Spencer e appena fummo davanti all'ufficio, dove erano gli altri membri della squadra, sentii un tonfo e per la seconda volta in due giorni vidi il corpo di Spencer per terra, inerme.
Solo che questa volta non si svegliò dopo pochi secondi...


Per la felicità di tutte le persone a cui piace questa storia ecco il nuovo capitolo che spero vi spero piaciuto.
Un grazie particolare a katebeckett81 che con i suoi commenti che mi fanno divertire molto e i suoi voti mi spinge a continuare questa storia...vi invito anche a leggere le sue storie che sono molto, ma molto belle.
  

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