4) A jump in the past

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Derek: Quanti anni fa è avvenuta la rapina Mary?
Io: Ormai sono più di 10 anni Derek...
Derek: È raro, ma non impossibile, che un gruppo di SI ricominci a cacciare le proprie vittime.
Hotch: Non affrettiamo le conclusioni. Potrebbero essere due casi diver...
Io: Diversi!?!? Non può essere una coincidenza Hotch. Troppo grande. Troppo strana. E poi c'è un'altra cosa...oggi è l'anniversario della sua morte...
Rossi: Questo potrebbe cambiare le cose, ma non basta, dobbiamo trovare delle prove che lo dimostrino. Se si tratta di un omicidio rituale, anche prima che tu entrassi nell'unità devono esserci state rapine con questo modus operandi.
JJ: Sì, Dave ha ragione. Garcia sei lì?
Garcia: Sempre a disposizione. Dimmi tutto JJ.
JJ: Devi controllare se negli ultimi dieci anni ci sono state rapine con lo stesso modus operandi e nella stessa data di oggi.
Garcia: Controllo subito. Altro?
JJ: Tutto per ora, grazie Garcia.
Garcia: Di nulla.

Io nei minuti in cui aggiornavano Garcia ero totalmente distaccata dal conversazione. Stavo ancora pensando a mio padre. Perché doveva ricominciare tutto ciò? Perché a me? Ormai lo avevo superato. Ce l'avevo fatta. Ne ero uscita. Anni dopo la sua morte avevo inziato a drogarmi e poi avevo smesso. Avevo iniziato a lesionarmi fisicamente e poi ero riuscita a chiedere aiuto e a finirla. Non poteva ricominciare tutto. Non ora.

Rossi: Ehi. Stai bene?
Io: No David. Non sto bene. Lo sai anche tu cosa avevo passato. Non ce la farò a sopportare tutto questo di nuovo. Non così in fretta.

Stavo per scoppiare a piangere, ma non potevo farmi conoscere come una persona fragile tra i miei colleghi.

Rossi: Non succederà di nuovo. E se succedesse noi saremo al tuo fianco e ti aiuteremo a superarlo. Noi staremo SEMPRE al tuo fianco ogni volta che ne avrai bisogno Mary.
Io: Grazie Rossi.

Dave lo conoscevo da anni e anni ormai, più che un amico lo consideravo uno zio acquisito. Mi era stato molto vicino mentre ero depressa. Solo grazie a lui ce l'ho fatta. Senza il suo aiuto probabilmente starei ancora entrando e uscendo dalle case di cura...

Decisi di addormentarmi, magari al risveglio sarei stata più lucida e meno presa dalle emozioni.
Mi svegliai 40 minuti dopo grazie all'incredibile e gustoso odore della caffeina. Era Spencer che adoperava la macchinetta del caffè del jet, appena vide che ero sveglia si scusò per il rumore e io tornai a dormire...

Avevo veramente bisogno di quel pisolino e infatti appena mi chiamarono sembravo decisamente più lucida.
Alla pista di atterraggio ci aspettavano i SUV della polizia locale che ci dovevano portare alla stazione. Al nostro arrivo ci sistemammo in un albergo per poi dirigerci subito all'ufficio che avevano offerto i poliziotti locali per le indagini. Appena arrivati eravamo gia concentrati sul caso, decisi a risolverlo a tutti i costi.
Dopo due lunghe ore filate di indagini andammo a prendere tutti un caffè, alle macchinette ovviamente.

Reid: So come ci si sente quando nelle indagini è coinvolta una persona che si ama...ti dico solo di non lasciar prevalere le emozioni, sarebbe un grave errore.
Io: Grazie Reid, ma non credo tu capisca quello che si prova.
Reid: Io avevo una ragazza. Maeve. Era perfetta per me: intelligente, furba, perfetta... all'inizio parlavamo solo attraverso le cabine telefoniche. Quando decidemmo di incontrarci lei venne rapita dal suo stalker. Io volevo farmi prendere in ostaggio al suo posto. Ma...non mi lasciò abbastanza...tempo...la stalker si sparò alla testa e...il proiettile colpì anche Maeve...
Io: Scusami Spencer, non lo sapevo, mi dispiace per Maeve.
Reid: Anche a me. Ogni giorno mi incolpo per quello che è successo. Non farlo anche tu.
Emily: Ehi ragazzi. Che fate? Prendete il caffè?
Io: Sì
Reid: si
Emily: All'unisono eh? Ahahahaha. Ci chiama Hotch quindi appena finite di parlare venite in ufficio.
Io: Ehm...si ok...noi avevamo finito, arriviamo subito.

Seguimmo Emily e ad aspettarci c'era tutta la squadra.

Hotch: Eccovi. Allora Reid e Mary voi andate dai familiari del proprietario della prima aerea di servizio. JJ, Prentiss e Morgan voi andate dal secondo. Io e Rossi parleremo con i tuoi Mary, avremo bisogno di un collegamento quindi Morgan chiama Garcia e chiedile di collegarci con i Wild. Qualcosa in contrario agente Wild?
Io: No signore. Nessun problema.

Ero d'accordo con tutto quello che Hotch aveva deciso che nel frattempo stava dicendo qualcosa a Reid, ma non ci diedi molto peso sul momento.
Poco dopo entrò Morgan con un computer sul quale comparve la faccia di Garcia.

Garcia: Allora prima del collegamento devo darvi una brutta notizia. Prima delle due rapine recenti, ci sono state altre quattro rapine negli ultimi dieci anni.

Quattro rapine. Pazzesco. Quei delinquenti l'avevano scampata per più di dieci anni e avevano arrecato altro dolore...dopo aver sentito quello ero decisa più che mai a catturare quei bastardi.

Hotch: Grazie Garcia. Ora mettici in collegamento con i Wild. Voi andate dai familiari. Appena avete finito chiamatemi, una delle possibilità è che gli SI siano collegati alla famiglia di Mary e di conseguenza anche a noi, quindi state attenti tutti quanti.

Finita la riunione io e Reid partimmo per andare dai familiari di Austin Morrison.
Il viaggio iniziò tranquillamente finché Spencer inserì un disco ed incominciammo entrambi a muoverci a ritmo, tanto che alcuni guidatori delle corsie affianco ci gridarono si smetterla attraverso i finestrini. Eravamo in viaggio da un quarto d'ora quando ci fermammo ad un semaforo. Avevo uno strano presentimento..

Io: Spencer...c'è qualcosa che non va.
Reid: Cosa?
Io: Questa zona mi sembra troppo tranquilla per essere l'ora di punta.
Reid: Credo tu abbia ragione. Cambiamo strada.

Mentre Reid faceva retromarcia io mi stavo guardando in giro, notai un grosso SUV nero che veniva verso la nostra direzione, non lo reputai importante e quindi non lo dissi a Reid, sbagliavo.
Mentre si avvicinava a noi non cercava di frenare, anzi, sembrava accelerare.
Chiamai Spencer e gli feci notare il SUV ma mi disse di non preoccuparmi e di non essere paranoica.

Io: Reid non sono paranoica. La macchina sta accellerando muoviti Spencer...SPENCER MUOVITI ACCIDENTI MUOVIT...

Ormai la macchina era troppo vicina per riuscire ad evitarla...

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