Go away

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Capitolo 14

Io: Cosa?!- gridai- sei completamente impazzita?

Mam: sono sempre tua madre, quindi abbi un po' di rispetto. E quella che deve essere arrabbiata qua, sono io, non te.

Io: mamma non posso partire!

Mam: si invece, ho già fatto il biglietto e ne ho anche già parlato con tuo padre. Tu domani parti e vai in Italia.

Io: mamma non posso! Io qua ho una vita, degli amici e ho Hanbin. Non lo posso lasciare. Lo vuoi capire?!- scoppiai a piangere.

Mam: tu invece parti. Non mi interessa.- disse seria.

Andai verso la porta e mi misi le scarpe.

Mam: dove vai?

Io: da Hanbin.

Mam: devi farti le valigie.

Io: me ne vado senza, va bene?!

Uscii di casa e corsi fino all'albergo dove sarebbe rimasto Hanbin per quella notte.

Han: amore, che è successo?

Io: amore mia madre mi vuole far partire ora! Vuole che io vada da mio padre!

Han: ma non puoi! Tu devi partire il prossimo mese...

io: no amore... mia madre mi ha costretto a partire domani... io domani devo partire capisci- scoppiai a piangere.

Han: ma no amore... tu non puoi andare via... e io come faccio?!

Io: amore sto poco, te lo prometto.

Han: devi stare massimo una o due settimane, va bene?!

Io: si amore, anche di meno.

Han: non posso stare io senza di te- mi diede un bacio a stampo.

Io: nemmeno io.

Passai la notte da Hanbin e Taehyun. Il padre fu così gentile che passò la sera sul divano e ci lasciò dormire insieme. La mattina dopo, all'ora dell'imbarco, mia madre mi venne a prendere e in aereo, tra una lacrima e un'altra, riuscì a portarmi via.

*tre anni dopo *

"Hari devi assolutamente tornare in Corea. Hanbin ha avuto un incidente. Ha perso la memoria. Vieni il prima possibile, Saera"

Dopo aver letto quel messaggio, tutto il mondo mi cadde addosso. Essendo in Italia Saera, Hanbin e tutti i miei amici in Corea, non potevo sentirli molto. Quindi gli unici messaggi che ci mandavamo erano quelli essenziali. Io e Hanbin non ci sentivamo più e Saera mi teneva informata di tutto. Lui e il suo gruppetto di amici, riuscirono a coronare il loro sogno. Quello di diventare Idol. Dopo la scuola, andarono a fare da trainer per un po' e poi debuttarono. Saera, invece, dopo gli studi andò all'università per un annetto, circa, poi, riuscì, grazie a Junhoe, ad aprirsi un suo asilo privato. Eh già. Saera aveva proprio ragione. Junhoe sarebbe stato quello giusto. Tra alcune insidie e litigate, riuscirono a stare ancora insieme, anche dopo il suo debutto.

E poi ci sono io. Finii gli studi in Italia, mi trovai un lavoretto part-time come commessa in un negozio di abbigliamento e mi rifeci una vita. Ma a parte tutto quello, c'era qualcosa, o meglio dire qualcuno, che mi teneva legata alla Corea, ma soprattutto ad Hanbin.

*due mesi dopo aver letto il messaggio *

io: Youngjae dove vai?- dissi gridando per tutto l'aeroporto.

Dae: mamma Youngjae dov'è andato?- chiese preoccupato.

Io: adesso lo cerchiamo eh...- dissi prendendolo in braccio.

Andai da una parte all'altra cercando Youngjae, stavo per scoppiare a piangere dalla disperazione quando sentii bussarmi alla spalla.

X: signorina.

Mi girai di scatto.

You: mamma!- disse buttandosi tra le mie braccia.

Io: Youngjae perchè sei scappato?- dissi prendendolo dalla parte opposta a Daehyun.

You: non lo so mamma...- disse a bassa voce, dispiaciuto.

X: signorina, vuole una mano- disse il ragazzo che mi aveva riportato Youngjae.

Alzai la testa verso di lui per guardarlo meglio, visto che prima, intenta a prendere Youngjae, non l'avevo nemmeno ringraziato. Spalancai gli occhi.

Io: Ha-Hanbin..- sussurrai.


Kim Hanbin || Remember MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora