Chapter 6

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Con la rabbia che le colava alle tempie, guidò fino alla casa del ragazzo che aveva fatto del male alla bionda, sorpassando diverse volte il limite di velocità.

"Ti faccio il culo viola," aveva borbottato Karlie mentre usciva di casa, sapendo che Taylor era ancora addormentata nel suo letto. Le aveva lasciato un biglietto, dicendo che sarebbe stata via per circa un'oretta. Ha usato la scusa di essere andata a fare la spesa.

Ma, proprio quando Karlie era arrivata davanti alla casa di Adam, il suo cellulare iniziò a suonare. "Pronto?" chiese con tono calmo e non sospetto.

"Dove sei? Perché non mi hai svegliata?" chiese una Taylor preoccupata dall'altra parte della cornetta. Karlie sospirò e si mise una mano in fronte.

"Sono andata al supermercato, eri troppo carina per essere svegliata," replicò, chiudendo gli occhi e mettendo la testa nel sedile.

"Okay, ma non ti credo molto," rispose Taylor con tono sospetto.

"Devi credermi invece," disse Karlie sorridendo.

"Prometti di tornare a casa presto?"

"Te lo prometto," replicò Karlie, sorridendo all'uso delle parole della bionda.

Si scambiarono gli ultimi saluti e con un'ultima occhiata alla foto di Taylor sul suo cellulare, scese dalla macchina.

Le luci erano spente, forse non era in casa. Ma ci provò comunque, e con una decina di passi lunghi, arrivò davanti alla porta di casa, bussando lievemente.

Passarono pochi minuti, e nessuno ha risposto. Bussò di nuovo, e questa volta, Karlie sentì dei passi.

"Che diavolo-- Karlie che ci fai qui?" chiese l'uomo stupito. La ragazza spalancò gli occhi, trovandosi il ragazzo di Taylor davanti a lei con solo un asciugamano legato ai fianchi e i pochi capelli bagnati.

"Nulla, dovevo scambiare solo quattro chiacchiere," disse con tono sospetto. Adam alzò un sopracciglio, non capendo perché la ragazza era così seria in quel momento.

"Prego, entra pure allora," replicò l'uomo, spalancando di più la porta. Karlie entrò dentro casa, quando una ragazza sopra i vent'anni scese le scale di corsa, con un vestito così sottile che lasciava poco all'immaginazione.

"Adam-- mi dispiace, ci vediamo," balbettò la mora, guardando in panico la ragazza davanti a lei. Credeva davvero che Karlie era la ragazza di Adam?

"Sì, ci vediamo-- uhm, come hai detto che ti chiami, scusa?" chiese lui, grattandosi la testa.

"Amelia," rispose lei con un sorriso. Karlie guardò i due scambiarsi gli ultimi saluti imbarazzanti in silenzio. Non appena la donna era fuori, Adam disse, "Non guardarmi in quel modo, puttana,"

Karlie spalancò gli occhi, sorpresa dal francesismo dell'uomo. "Io--"

"Pensi che io non sappia quello che hai fatto ieri sera? Non sono mica stupido fino a questo punto," affermò Adam, avvicinandosi alla ragazza pericolosamente. "Sei tu quella che ha scopato la mia ragazza mentre io ero in giro. Com'è che si dice? Quando il gatto non c'è, i topi ballano...o fanno sesso," aggiunse, stando a pochi centimetri dalla ragazza. Karlie deglutii, sapendo che quella situazione non sarebbe finita bene.

"Non hai prove," replicò Karlie, facendo un passo indietro.

"Ah no? Ne sei sicura? Come mai trovo la mia ragazza nuda la mattina, quando l'unica sospetta sei tu? Selena mi ha detto che se ne era andata..." disse Adam, avvicinandosi di nuovo alla ragazza.

"Stammi lontano," borbottò pericolosamente la ragazza, stringendo i pugni.

"Di solito non metto le mani addosso alle donne, ma questa mattina ho perso il controllo..." sussurrò l'uomo. "E ora fuori da casa mia."

Il sorriso compiaciuto scomparve dal suo viso e Karlie strinse i pugni, aprendo la porta con forza. "Non ti avvicinare a lei," lo minacciò, sbattendo con forza la porta.

~~~

"Alla faccia di un'oretta," disse Taylor sarcastica quando Karlie entrò nella sua stanza.

"Ci ho messo un po'," mentì la ragazza, sedendosi di fianco alla bionda. "Come stai?" chiese con un piccolo sorriso e spostando una ciocca di capelli dal suo viso.
"Mi sento meglio, ma sono distrutta," replicò con un sospiro. Karlie annuì e esitante chiese, "Hai bisogno di qualcosa?"

"No, grazie," rispose con un sorriso. Stettero un secondo in silenzio, prima che Karlie affermò con sicurezza e con serietà, "Dobbiamo parlare,"

Guilty Pleasure ( kaylor )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora