"Che cosa significa?" chiese Karlie dopo vari momenti di silenzio. Taylor alzò le sopracciglia, confusa. "Cosa significa cosa?"
"Tutto questo. Quello che abbiamo fatto ieri notte, che cosa significa?" si spiegò Karlie, gesticolando con le mani. La bionda distolse lo sguardo e arrossì, non appena si ricordò quello che avevano fatto. "Hai iniziato tu...io-- mi sono lasciata andare dalle emozioni," aggiunse la ragazza.
"Io...--mi dispiace," replicò Taylor, non incontrando i suoi occhi penetranti. "Non posso farlo, io...ho il ragazzo, lo ferirei se lo lasciassi per-- lo ferirei," disse Taylor, correggendosi quando si era accorta che stava per dire qualcosa di sbagliato, scorretto.
"Per me. Stavi per dire che lo feriresti se lo lasciassi per me. È questo che vuoi dire," replicò Karlie, stringendo i pugni. "Perché ti dovrebbe importare? Hai fatto la stessa cosa per me. Mi hai lasciato per lui," aggiunse, scossando la testa.
"No, Karlie--"
"Pensi che quando tu mi hai lasciata io ci stavo bene? Ho provato a cercare qualcun'altro, per dimenticarmi di te...ho frequentato dei pub alla sera per andare ogni notte con persone diverse, ma tu eri sempre al centro dei miei pensieri. Per lo più, ieri notte ti confesso che sono ancora innamorata di te, dopo tutto quello che mi hai fatto passare, e tu fai sesso con me? Come pensi che io mi debba sentire ora?" disse con tono disperato.
"Io...mi dispiace molto, non volevo che andasse a finire così. Io..." sussurrò Taylor, cercando le parole. Stava per dire che le voleva bene, ma più tardi si accorse che sarebbe stato un enorme sbaglio. Aprì di nuovo la bocca, solo per richiuderle un'altra volta.
"Questo che ti sto per dire ti ferirá, forse, ma io lo faccio per il tuo bene," sospirò la ragazza, cambiando argomento.
"Di che cosa stai--"
"Questa mattina sono andata a casa di Adam e quando sono arrivata, lui era con solo un asciugamano, mentre una ragazza sopra ai vent'anni stava scendendo le scale," la interruppe, spiegando velocemente. Taylor rimase a bocca aperta, non credendo a quello che aveva appena sentito.
"Vuoi dire che...vuoi dire..." delle lacrime si formarono nei suoi occhi, nel mentre, Karlie annuì, dicendo, "Ha fatto sesso con un'altra," replicò.
Taylor rilasciò una risata isterica, mettendosi una mano agli occhi, sorpresa di trovare delle lacrime. "Io...non posso credere che lui mi abbia fatto questo,"
"Te lo avevo detto fin dal primo giorno, Taylor, lui non è il ragazzo per te," disse Karlie, non interrompendo mai il contatto visivo con la bionda. "Te lo avevo detto,"
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"Ti va di uscire a mangiare?" chiese, mentre erano sedute l'una di fianco all'altra sul divano a guardare qualche programma in televisione.
"Se vuoi, possiamo mangiare qui a casa tua, non è un problema," replicò la bionda, voltandosi con il busto verso la ragazza.
"No, voglio uscire questa sera. Ovviamente se ti va, non ti obbligo," disse velocemente.
"Va bene," sospirò Taylor, alzandosi. Si cambiarono velocemente, non mettendosi niente di elegante. Ci impiegarono una mezz'oretta circa per prepararsi, e una volta pronte, uscirono di casa e si avviarono verso il ristorante più vicino.
Appena arrivate, si sedettero in un tavolo per due, ordinarono, e dopo minuti di conversazione e risate, come se tutto fosse tornato normale, il loro cibo arrivò.
Karlie pensò che forse potevano essere davvero di nuovo migliori amiche. Lo pensò davvero, oppure sperava in qualcosa di più di una semplice e normale amicizia.
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"È stata una bella serata, davvero," disse Karlie timida. Taylor le sorrise e si allontanarono dall'edificio. La bionda mise le mani nella tasca, e dopo un sospiro, disse,"Ora...io vado a casa,"
"Non-- non ti va di restare a casa mia questa sera?" chiese Karlie confusa.
"Io-- volevo ringraziarti per avermi ospitata. Mi sono sentita...protetta. Ma ora...non ce n'è bisogno, penso di essere fuori pericolo," replicò, ridendo alla fine. Karlie sembrò di non essere d'accordo, e la sua espressione era ovviamente triste e delusa.
Taylor sospirò, e notando la sua delusione, disse, "Karlie, lo faccio per te. Io...io non sono buona per te, non sono quella che fa per te. Sto cercando di proteggerti. Da me stessa, dal mio ego...che a quanto pare fa schifo. Tutto quello che ho fatto è farti soffrire. E mi dispiace, diavolo, mi odio per questo. Io...non riesco a dire quelle tre parole che...che provo per te. Ma sto cercando-- sto cercando di liberarti di me, in qualche modo,"
Karlie restò a bocca aperta, quando la bionda le porse un foglietto. "Ecco, questo è il foglietto della mia psicologa. Mi ha detto quello che era giusto, quello che ti dovevo dire," spiegò.
Karlie lo aprì, e lo lesse a voce alta. "Uscirci il meno possibile...parlarci il minimo...'ciao, come stai?' 'Spero tu stia bene', 'stammi bene.'...Taylor-- non capisco...che cos'è questa roba?" chiese con le lacrime agli occhi.
"Quello che mi ha consigliato la psicologa," replicò, anche lei con gli occhi lucidi.
Karlie la guardò per un secondo, e chiese. "Davvero? È quello che hai fatto?" Taylor annuì, evitando il suo sguardo. Karlie pensò alle cose peggiori, come poteva averglielo nascosto per così tanto tempo? La stava veramente evitando perché glielo diceva un dottore strizza cervelli con un camicie?
E così, con un ultimo sguardo e un respiro profondo, le consegnò il foglietto, ripiegandolo su se stesso.
"Ciao, stammi bene,"
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Guilty Pleasure ( kaylor )
FanficCon un ultimo sguardo, posò i suoi occhi su quelli della ragazza di fianco a lei, brillavano. Quasi si confondevano con le stelle del cielo limpido di quella sera. E come se avesse paura che gli altri la avrebbero sentita, sussurrò,"Penso che tu sia...