Pioggia d'acido

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"Caro diario,

...

E' una frase classica che si usa quando, come nel mio caso, ci si ritrova a mettere pensieri casuali su carta.

Tuttavia non ho intenzione di tenere un diario, anche perchè in fondo non ne ho bisogno: non c'è nulla d'interessante che voglia raccontare.

Mi chiamo Violet ed ho una vita banale: due genitori assenti, tanti traslochi alle spalle da aver perso il conto -l'ultimo circa otto mesi fa-, una sola vera amica che ho lasciato nella città precedente ed una vita studentesca piatta e regolare.

Eccomi qui, riassunta in una o forse due righe.

Potrei aggiungere dettagli quali colore e lunghezza di capelli, sfumatura degli occhi, forma del naso, altezza e corporatura, ma a cosa servirebbe?

E cosa sto facendo, qui, ora?

Sono seduta scomposta alla scrivania ed è appena passata mezzanotte; mi ha svegliata un incubo ed allora, cuore sui polpastrelli e battito impazzito, mi sono messa a scrivere su un qualunque quaderno a righe cercando di ritrovarmi.

Mi sono persa, questa è la verità.

Violet è solo un nome. Quel che vedo nello specchio solo un riflesso esteriore.

Se ci fosse una qualche superficie in grado di mostrarmi ciò che celo nel petto, probabilmente vedrei un campo di fiori marci. O uno scheletro d'ossa rosicchiate dal tempo su cui si dondolano piccoli demoni ghignanti.

Ecco cosa sono. Cosa sono adesso. Cosa sono diventata. In cosa mi sono trasformata."

Mi alzo, mi trema la mano.

Sto piangendo di nuovo, come ogni sera da un mese e mezzo, ormai.

Sul letto sono sparsi dvd di film dell'orrore, libri di mitologia e decine di pagine scaricate da wikipedia e forum vari.

Non riesco a togliermi dalla testa quegli occhi d'oro liquido e la voce di Isaac -la sua voce- che confessa di essere un...

Con le dita malferme mi sfioro la gola, dove i lividi sono scomparsi e i tagli si sono richiusi.

Non c'è più alcuna traccia che testimoni che quello che è successo alla stazione abbandonata sia accaduto davvero... a parte la psicoterapia a cui si sta sottoponendo Mery.

Sospiro e alzo il viso, incontrando lo sguardo inquieto di una ragazza pallida e scarna nello specchio. Un fantasma traslucido, uno spettro senza pace.

Un nuovo mostro sorto dal tumulo sotto cui la ragazzina, ingenua ed innocente che ero, è stata sepolta quella notte a Beacon Hills.

Quella notte in cui tutto è cambiato e dove ogni cosa è stata messa in discussione, distorta, stravolta.

Alzo la mano, come se mi stessi salutando, e la mia immagine riflessa fa lo stesso.

Ciao, Violet.

Ciao, pulcino spaurito.

Mi sto dicendo addio? Sto accettando il cambiamento che è avvenuto in me, che io l'abbia voluto o meno?

Sospiro, mi asciugo il viso e torno alla scrivania.

Devo affrontare questi demoni, prima che mi spediscano k.o., ma so bene che per riuscirci la prima persona con cui devo fare i conti sono io stessa... e, quella, è una guerra persa in partenza.

"Ho sempre desiderato avere un fratellino o una sorellina di cui prendermi cura, ma i miei genitori non avevano tempo per me, figurarsi per mettere al mondo un'altra vita.

Pioggia di vetro || Isaac LaheyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora