Capitolo 5

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La mattinata con Annie è stata davvero rilassante, mi mancavano questi momenti, nei quali ci si dimentica di tutto e di tutti.

Mi mancherà tutto di lei.

È l'unica persona che mi conosce nei minimi dettagli e so che quando partirà mi sentiró tremendamente sola.

Abbiamo deciso di pranzare al Mc Donald's e successivamente ci siamo separate perché entrambe avevamo vari impegni.

E, già, i miei vari impegni erano solo due : dare ripetizioni a "mister perfezione ", andare a danza e prepararmi per la cena di stasera con la cugina di mio padre.

Così di malavoglia mi avviai verso scuola e ,seguendo le indicazioni che il prof mi aveva dato nei giorni precedenti, arrivai in un'aula impregnata ancora dal profumo di vernice e con varie file di banchi disposti al centro.

Ma non fu tutto ciò ad attirare la mia attenzione; bensì lui : Benjamin.

Adesso che lo osservavo bene, era davvero stupendo nei suoi lineamenti spigolosi ma addolciti da le labbra rosee e occhi glaciali, paragonabili ad una cascata d'inverno. I capelli castani erano leggermente scompigliati e un ciuffo disordinato gli cadeva sopra la fronte.

Solo ora capivo cosa ci trovassero in lui tutte le ragazze.

Era a dir poco splendido se non fosse il fatto che faceva il simpatico con le persone che voleva lui e io, ovviamente, non ero fra quelle persone.

Mi incamminai per raggiungerlo e , nonostante, si fosse accorto del mio arrivo continuò a ignorararmi.

<<Ciao Benjamin. Ti ricordi che oggi devo darti ripetizioni? No, sai, perché quello non mi sembra un libro. >>dissi indicando il suo cellulare.

<<A dire la verità non mi importa niente di queste ripetizioni quindi possiamo anche andarcene>>

Ah, no. Questo era troppo.

Io avevo dovuto rinunciare al mio pomeriggio di relax per lui e questo era il suo ringraziamento?

<<No, caro. Perché io ho promesso al professore che ti avrei aiutato e non mi faccio certo intimidire da uno come te che si crede il centro dell'universo.>> sbottai innervosita.
<<Fai come ti pare.>> disse.

A quel punto non ci vidi più e gli presi il cellulare dalle mani, lasciandolo sbalordito.

<<Ridammelo.>> mormorò.

<<Solo se collaborerai e mi ascolterai per un'oretta almeno, oggi non posso rimanere di più perché ho degli impegni.>> dissi schietta.

Strano ma vero, in mio discorso lo aveva convinto e finalmente aveva aperto il libro e con aria annoiata disse:

<<Ecco, l'ultimo argomento che abbiamo fatto cosa devo fare?>>

<<Fai questi esercizi qui- dissi indicandogli dei dialoghi- così vedo ciò che non hai capito>>

<<Okay...>> sussurrò lui.

L'ora passò abbastanza velocemente e devo dire che anche se all'inizio era difficile lavorare con lui, ora abbiamo rotto un po' il ghiaccio e credo che impareremo ad andare d'accordo.

<<Allora, alla prossima Benjamin>> dissi incamminandomi verso la porta.

<<Ci vediamo, Evelyn>> disse facendomi un grande sorriso, e che bel sorriso.

Mi avviai verso casa e appena entrai sentii subito un profumino di pollo che metteva l'acquolina in bocca...

<<Mamma, sono a casaaa>>urlai, correndo verso camera mia.

Accesi la musica a tutto volume e nella stanza risuonó 'No Hero' di Elisa.

Ci impiegai poco tempo per prepararmi e dopo circa un'oretta scesi di sotto per vedere come procedevano le cose e se c'era bisogno di aiuto.

All'improvviso suonò il campanello.

<<Evelyn vai ad aprireee!>> mi urlò mia madre dalla cucina.

Aprii la porta e sfoderai il mio sorriso più convincente.

<<Ciao cara!>> mi disse una donna sui quarant'anni.

<<Oh ciao Federica>> dissi mentre mi abbracciava.

<<Entrate pure. >> continuai

Tutta la famiglia entrò e stavo per chiudere la porta quando...

<<Bryan vuoi entrare in casa?>> disse Federica con tono impaziente.

Bryan?!

Non feci in tempi a rispondere che dalla porta entrò un ragazzo molto alto che doveva avere all'incirca la mia stessa età.

Sarà una lunga serata.

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