Capitolo 7

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Lucas si alzo e si diresse verso Clara, che come lo vide venire verso di lei, si alzò, si asciugo gli occhi, lo guardo come se fosse "il niente" e se ne andò...lasciando Lucas di stucco; che però non accettando il suo comportamento decide di seguirla...quando la raggiunge ormai sono davanti alla porta della camera di Clara, l'afferra per un braccio...

L: <<perché piangevi?>> le chiese senza lasciare la presa

C: << a te che importa? torna dov'eri, torna da Margo>>

L: <<oh quindi si tratta di questo, si tratta di Margo, quale cavolo è il tuo problema??>>

C: << il mio problema? Io non ho nessun problema...non m'importa ne di te e ne di Margo...quindi lasciami in pace e fatti gli affari tuoi >>

L: << bene...come vuoi>> andandosene senza neanche guardarla

Clara apri la porta, entro lentamente sperando che Lucas tornasse da lei "per sempre" richiudendola dietro di sé, si sdraio nel letto, chiuse gli occhi...

SOGNO

Sotto di me un prato verde, fresco e bagnato, i piedi nudi che lo attraversano lentamente, sento il freddo che mi percorre la pelle quasi nuda coperta solo da una veste color panna che lascia le caviglie scoperte, alzo gli occhi e vedo un blu oceano decorato di bianche nuvole che lo percorrono in modo soave, sento come una dolce melodia provenire da ovest, la seguo fino ad arrivare dinnanzi ad un dirupo, guardo giù...e vedo un'immenso blu limpido e calmo, che si muove anch'esso in modo dolce e soave, il vento mi accarezza la pelle e mi sprona ad andare giù, quando scesi senti il soffice sotto i piedi, come stare sopra le nuvole, mi avvicinai alla riva e senti l'acqua che sfiorava i miei piedi nudi...resto lì immobile ad ammirare le piccole onde che lo attraversano fino ad arrivare a me; mi scosto è mi sdraio nella sabia,chiara e fine, osservo il cielo e mi lascio trasportare dalle nuvole che raccontano storie infinite, le guardo è noto che in una vi è Lucas...è nella spiaggia mano nella mano con me, si china verso di me lasciandomi un leggero e dolce bacio sulla guancia, guardandomi intensamente negli occhi; chiudo gli occhi a quella visione straziante di ciò che non ho...e sento una voce che mi chiama incessantemente.

G: <<CLARA...CLARA...CLARA svegliati è pronta la cena>> era Giulia, la prima bambina con qui Clara parlò all'orfanotrofio, era così dolce, la considerava un'amica, l'unica dopo l'accaduto con Lucas

C: << aahh scusa, mi sono addormenta e ho perso la cognizione del tempo...arrivo subito>> rispose ancora perplessa dallo strano ma coinvolgente sogno

Quando entro in mensa vide che Lucas la fissava con aria perplessa e dubbiosa, si sedette, lo guardo per qualche istante e si mise a mangiare, affianco a lei c'era Giulia...

G: << ma cosa è successo con Lucas?>> chiese timidamente a Clara, porgenndosi vicino al suo orecchio

C: << niente, lui sta con la sua nuova amica...Margo>> rispose sottolineando con tanto disprezzo e oddio il nome della nuova arrivata

Mentre mangiava continuava imperterrita a pensare a quel sogno, il fatto che vi avesse visto Lucas insieme a lei...a quello che poteva avere e a quello che voleva avere, ma che per strani e crudeli avvenimenti non poteva avere;Lucas continuava a fisarla, mentre con una mano si portava il cucchiaio alla bocca e con l'altra teneva stretta la mano di Margo.

È arrivata l'ora della preghiera e tocca a Clara pronunciarla...

C: << oh grazie signore perché ci proteggi e ci poni delle sfide ogni giorno, che ci insegnano delle lezioni importanti, signore protegici e guidaci...amen>> disse la bambina con voce tremanate ricordando ciò che Lucas gli disse tempo prima.

Durante la notte Clara non riuscì a dormire bene, si svegliava ripetutamente, tormentata dallo stesso incessante incubo

INCUBO

Ero sola e sotto di me il nulla, stavo precipitando nel bucco nero del portale, mi guardai aattorno e guardando in alto vidi Lucas abbracciato a Margo che mi sorrideva, mentre guardando in basso alla fine di quel nero quasi infinito vidi la mia famiglia circondata da un grigio malinconico, mentre io continuavo a cadere in modo eterno straziante...

le lacrime le cadevano righandole le guance rosse, le mani stringevano le coperte portandole quasi al viso...improvvisamente senti bussare alla porta, la voce che in tono preoccupato le parlava da dietro quella porta che li separava, le fece fermare il cuore, la maniglia si girò e la porta si aprì...






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Clara ed EttoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora