Era il suo compleanno, per tutto il tempo Lucas rimase nella sua stanza; era tardi, erano tutti in sala da pranzo compresa Clara, l'unica cosa a cui pensava era Lucas chiuso in camera a piangere, continuava a chiedersi cosa fosse successo, ci teneva a lui, questo non era il compleanno che immaginava per la persona a cui in questo momento teneva di più.
6 dicembre 1684
Era mattina e d'improvviso si senti un urlo, era Lucas, aveva avuto un incubo, che risulto essere la realtà, era sudato e aveva ancora gli occhi rossi, si alzo e si precipito a lavarsi la faccia e andò verso l'armadio, lo apri e prese un vecchio completo nero, lo aveva usato solo due volte nella sua breve vita, la prima per la madre quando aveva solo nove anni, la seconda per il padre un anno dopo e ora per lei, così piccola e che in breve tempo era passata dalla fortuna alla sfortuna e poi dalla sfortuna alla fortuna...fino ad ora dove la sfortuna a ribasso alla sua porta troppo presto, stringeva i pugni e teneva la testa china, poi la porta e si diresse all'entrata, dove la preside lo stava aspettando, la sorpasso e andò dritto al carro. Mentre percorrevano la lunga strada che portava al cimitero, lui sembrava così perso, i suo sguardo dagli occhi ancora rossi era come assente, la sua faccia sembrava quella di un cadavere, i pugni ancora stretti e rossi dalla forza con cui lì stringeva, dopo circa 50 minuti arrivarono e lì si accorse che c'era Iris in compagnia di Clara ad aspettarlo...senza pensarci si precipito da Clara..."che cosa ci fai qui? EH...chi ti credi di essere per venire qui???" gli disse con lui con le venne del collo che sembravano pronte ad esplodergli "mi dispiace, so cosa si prova a perdere qualcuno che ami" gli rispose Clara in tono amorevole "tu non sai proprio un bel niente, perciò non osare paragonarti a me e al mio dolore" gli rispose lui in tono sempre più alto "so che eri affezionato a Laura e s..." Clara non fece neanche in tempo a finire la frase che si ritrovo Lucas attaccato al suo naso "STA ZITTA" gli disse praticamente rosso in faccia e sputando mentre glielo gridava "sei uno stupido, perché mi tratti così? io ti voglio bene e mi dispiace davvero tanto, come potevo saperlo, ti sei arrabbiato con me per una cosa che non potevo sapere" gli rispose Clara con le lacrime pronte ad uscire "forse non hai capito, non conti niente per me, non mi importa dove eri, non mi importa che sei qui, tu non conti niente per me, perciò sparisci, perché l'unica stupida qui sei tu" gli risposte Lucas notando che ormai tutti i presenti avevano gli occhi puntati su di lui "hai ragione sono una stupida ad aver pensato di aver almeno un amico, sono una stupida ad aver pensato di non essere più sola, sono una stupida perché ho pensato che meritassi un regalo...non ti disturberò più" disse Clara con le lacrime che ormai scendevano ininterrottamente e tirandogli il bracciale addosso "bene finalmente hai capito...ora sparisci, non sei la benvenuta...VA" gli rispose Lucas senza curarsi minimamente del regalo che lei gli aveva lanciato...Clara corse via con le mani sul viso a coprirgli gli occhi, si sentiva davvero una stupida...si era innamorata di una persona che invece non le voleva neanche bene . Lucas si accosto alla bara, la fece aprire, si accascio sul bordo e stinse a se la mano della sorella "mi dispiace non doveva andare così, dovevo proteggerti, io sono il fratello maggiore, io dovevo accompagnarti all'altare, io dovevo essere uno zio, io dovevo guardarti diventare una donna...mi dispiace, mi dispiace, perdonami se non ero accanto a te, perdonami perché ho voluto che tu avessi una famiglia, che avessi una mamma, perdonami perché ho voluto che tu fossi felice...ho pensato a te ogni istante negli ultimi due anni, ho provato ad immaginare come crescevi, ho cercato di non dimenticare il tuo viso, il tuo sorriso...è stato difficile, mi dispiace, non volevo che andasse così, quando qualche giorno fa mi hanno detto che eri malata, mi è crollato il mondo addosso, ma ho sperato fino all'ultimo che saresti guarita, che saresti stata più forte della febbre, invece non è stato così, ho passato il peggior compleanno della mia vita, perché ho perso la mia piccola principessa, se potessi cambiare le cose, sceglierei di esserci io qui dentro..." disse Lucas con le lacrime che cadevano sulla fragile e piccola mano della sorellina "Lucas, ti non fare così, non è colpa tua" gli disse Iris poggiandoli una mano sulla spala "non è colpa mia?...si che è colpa mia, aveva solo quattro anni, quattro...non è giusto, non è giusto" gli rispose Lucas accasciandosi a terra " sono rimasto solo, perché il mio Signore mi fa questo, che prova è, mi ha tolto tutto, prima mia madre, ma lo ho superato perché mi ha dato un donno, mia sorellina...poi mi ha tolto mio padre, ma lo ho superata avevo ancora Laura, poi lei è stata adottata, ed io non potevo essere più felice, avrebbe avuto finalmente una mamma...ma poi mi ha portato via anche lei, non ho più nessuno, sono rimasto solo" continuava Lucas battendo i pugni sul prato mentre le lacrime scendevano e sfioravano quel verde ormai disfatto, dai tanti colpo dati da Lucas "lo so, fa male, ma ci sarà sempre qualcuno che ha un posto per te nel suo cuore, ci sarà sempre qualcuno che lotterà per te, piangerà per te, griderà per te, ci sarà sempre qualcuno che ti amerà incondizionatamente...sempre, ricordalo" gli disse Iris, mentre dietro di lei la preside aveva le lacrime che gli sfioravano le guance " ma le persone che amo di più...non ci saranno a sostenermi, loro erano la mia famiglia" disse Lucas ancora accasciato a terra mentre guadava Iris "loro saranno sempre la tua famiglia...sempre, nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta" concluse Iris poggiando la sua mano nel petto di Lucas, per indicarli il cuore; Lucas si alzo si avvicino nuovamente alla bara della sorellina e le diede una bacio sulla fronte "questo non è un addio è solo un arrivederci, hai capito sorellina, quando sarà il momento io verro nuovamente a farti il solletico, perciò aspettami, mi maccherai...sempre".
Al rientro in orfanotrofio si diresse subito in camera sua...mentre Clara andava nella propria "Clara, mi dispiace, sta passando un brutto periodo, ma non arrenderti, a bisogno di te" gli disse Iris abbracciandola "non lo farò, però è difficile, non è giusto che mi tratto così, io ci sto male, gli voglio bene, pensavo che anche lui ne vollese a me" gli risposte Clara in tono basso "ma è così e solo che non lo vuole ammettere, si sente ferito, Laura è stata con noi per un anno...erano inseparabili, dove andava lui, cera anche lei e viceversa, quando venivano famiglie, lui si preoccupava che la sorella fosse perfetta e cercava sempre di farla notare alle famiglie, anche se poi non avrebbero preso lui, quando è stata adottata, lui ha cercato di far capire alla sorella, che non la stava abbandonando, a cercato di farle capire che sarebbero rimasti per sempre fratelli, che lui le voleva bene, quando e andata via, non ha mangiato per quasi una settimana e rimasto nella sua stanza a piangere, non ti arrendere solo perché ti sembra difficile, combatti" detto questo Iris le stampo un bacio sulla fronte e se andò, mentre Clara entrava nella sua stanza e per tutta la notte non fece altro che pensare a come aveva trattata Lucas e a quello che le aveva detto Iris, mentre Lucas nella sua camera continuava imperterrito a piangere e a chiedere scusa al cielo rivolgendosi alla stella più piccola e luminosa che si vedeva.
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Note d'autrice: grazie per aver letto anche questo capitolo, se vi piace stellinate e se volete lasciate anche un commento, alla prossima settimana
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Clara ed Ettore
FantasyTanto tempo fa, nel 1684 a Cagliari in Sardegna, c'era una bambina di nome Clara...