Capitolo 1

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Mi rigiro la cannuccia tra le labbra, mordicchiandola sul fondo, e continuo a guardarmi intorno. Rain mi ha detto che sarebbe arrivato alla stazione televisiva verso le quattro, sono già le cinque ma di tutti qui muscoli  neanche l'ombra. Non è il mio fidanzato e quindi non posso lamentarmi dei suoi ritardi, ma con dolci e irritanti squittii posso dirgli che lo stavo aspettando, nella speranza che si senta almeno un minimo in colpa. Non riesco a contenermi, guardo nuovamente l'orologio e mi alzo dal divano. 

«Nana? Dove stai andando?» Mi chiede Krystal, ancora seduta sul divano.

«Qui in giro, voglio solo sgranchirmi le gambe.» Le indico il corridoio che si affaccia sul nostro camerino. La vedo spostarsi i lunghi e rossi capelli lucenti dal lato sinistro del collo, e dopo avermi sorriso torna a leggere la sua rivista. Krystal nel mio gruppo è la più grande, cerca di prendersi cura di tutte e di non farci incappare in qualche guaio. Appena siamo arrivate il manager è stato chiaro, su quanto fosse importante non andarsene in giro da sole e rischiare di creare qualche guaio. Krystal ha un occhio in più su di me, perché sa quanto mi piace Rain. 

Esco nel corridoio e mi butto tra tutte le altre persone, gente che corre a sinistra, altri che corrono a destra, nonostante la mia minigonna luccicante di paillettes rosa non mi si nota con tutta questa confusione. Abbasso la testa per non farmi riconoscere, a causa del lavoro che faccio trovo insopportabile salutare. 

All'improvviso sento un forte dolore al naso, e subito dopo al sedere. Mi accorgo di essere caduta a terra dopo aver urtato qualcosa, alzo lo sguardo e vedo dei lunghi riccioli castani e due occhi color smeraldo che mi fissano accigliati. Dopo aver conosciuto Rain non sono più riuscita a definire un altro uomo attraente, ma questo che mi ritrovo di fronte è molto più che semplicemente affascinante. Mi tende la mano e senza indugiare la afferro. Mi sistemo la gonna, lisciandola, più per l'imbarazzo che per il vero bisogno.

«Ti sei fatta male?» Chiede con voce roca. 

Alzo di scatto lo sguardo dalla mia gonna e lo guardo meglio. È Harry dei One Direction. Mi sembrava una figura familiare, ma tra l'imbarazzo e la situazione un po' caotica non me ne ero resa conto. Mi sento subito una completa idiota e riabbasso la testa per la vergogna. Tra tutte le persone dovevo sbattere proprio contro una star mondiale, altrimenti non sarei me stessa.

«Certo, tutto a posto. Tu ti sei fatto male?» Mi chiedo se posso parlargli, o se lo trova noioso.

«Come potrei? Sembrano così soffici i tuoi capelli, hanno fatto una specie di effetto cuscino?» Sorride e mi arruffa leggermente i capelli, cosciente che sono stati già acconciati da una parrucchiera. Mi sento ribollire le guance. Ha delle mani grandi, ossute e con le vene in rilievo. Mi ritrovo a pensare una seconda volta che sia un ragazzo molto attraente. L'ho visto milioni di volte in TV ma senza mai rivolgergli un pensiero di riguardo o attenzione che andasse oltre l'aspetto musicale.

«Be', questo è per...» Vengo interrotta dall'arrivo di Rain mentre cerco di rispondergli. 

«Biondina, dove sono le altre?» Mi guarda con sufficienza, squadrando in un minuto di troppo il modo in cui sono vestita. Non per farmi notare che sia inadeguato, facendo parte di un Girl Group è qualcosa di normale. Ma per farmi notare che stavo parlando con un ragazzo vestita con gli abiti da palcoscenico. Io e Rain non stiamo insieme, a causa delle nostre aziende discografiche non ci è possibile avere delle relazioni finché non saranno conclusi i primi cinque anni del contratto, ma ci comportiamo quasi come se lo fossimo.

«Ciao Harry, come va?» Non aspetta una mia risposta, perché effettivamente c'era un messaggio dietro le sue parole, quindi non dovevo rispondere, ma capire e tornarmene subito in camerino. Stringe con enfasi la mano di Harry, come se si conoscessero da tempo.

«Tutto bene amico. Anche tu sei nello show di oggi?» Gli chiede con un leggero imbarazzo. 

Rain ha l'aspetto di uno a cui vorresti stare alla larga, ma allo stesso tempo estremamente affascinante. È asiatico con gli occhi  sottili, altissimo ed ha la tartaruga girata dal verso giusto. Ha un tono della voce molto basso, e quando canta è qualcosa di meraviglioso. Lavoriamo nella stessa azienda, lui ha quasi concluso il suo primo contratto, io invece sono ancora al primo anno.

«A quanto pare sì, ed anche lei. Conosci già Nana?» Gli fa cenno con lo sguardo verso di me. So che non lo ha chiesto perché vuole presentarci, ma vuole sapere se ci eravamo già incontrati prima. Mi sento sempre di più in imbarazzo.

«No, ma almeno ora so come si chiama.» Mi sorride teneramente e mi accorgo che parla in modo molto calmo e lento, quasi rassicurante. Anche lui ha un tono della voce basso, e il fatto che sia leggermente roca lo rende piacevole da ascoltare. Sorrido di rimando, poi sento la pesantezza dello sguardo di Rain e riabbasso la testa.

«Rain, devi registrare la tua parte.» Viene chiamato da un assistente e posso giurare di averlo sentito sbuffare pesantemente.

«Allora io vado! Biondina, torna nel tuo camerino, non va bene che tu te ne vada in giro.» Mi fa un occhiolino e corre verso il corridoio adiacente.

«Allora è stato un piacere Nana!» Harry mi tende la mano e io l'afferro immediatamente.

«Anche per me!» Gli sorrido con uno dei sorrisi più dolci che io possa fare.

«Te la prendi se ti chiedo il tuo numero d telefono?» Continua a sorridermi mentre io sento mille farfalle che nel panico più totale sbattono da un lato all'altro del mio stomaco. Rincoglionite come me. Voglio darglielo, ma se penso a Rain e a quanto si infurierebbe...

«Certo, 334 56748!» Finisco con l'ultimo numero prima di accorgermi che mentre riflettevo se darglielo o no, la mia bocca aveva già iniziato a parlare.

«Calma, non ho ancora tirato fuori il telefono.» Ride genuinamente e tira fuori un Iphone dalla tasca dei Jeans. Mi accorgo che ne indossa un paio molto stretto e scuro, con una camicetta dal tessuto esageratamente leggero ma abbastanza lunga per coprirgli gran parte dei pantaloni. Mi chiedo se anche lui abbia fatto caso al come sono vestita io.

«Puoi ripetermelo, per favore?» Mi chiede. Stavolta mi guarda con serietà e mi stupisco di nuovo, sembra avere un viso totalmente differente da quello sorridente. Gli appaiono due rughe che si incrociano sulla fronte, appena sopra gli occhi. Penso per l'ennesima volta che sia un uomo affascinante.

«334 56748.» Ripeto scandendo bene i numeri.

«Grazie, ti manderò certamente un messaggio.» Mi sorride e poi va via, scontrando leggermente la sua spalla con la mia, a causa del traffico di persone. Mi tocco la spalla e lo guardo da dietro finché non scompare nel corridoio adiacente, opposto a quello in cui poco prima se ne era andato Rain.




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Grazie per aver letto il primo capitolo della mia storia. Come ispirazione sto usando l'immagine di alcuni personaggi che mi piacciono, ma li storpierò a mio piacimento XD. Mi scuso in anticipo per eventuali errori o se i capitoli non sono fluidi da leggere. (Scrivo per passione ma non è il mio mestiere, abbiate pietà di me). Accetto ogni genere di critica, utili per migliorarmi. Grazie ancora per la considerazione e spero che vi piaccia.

The Pain In my ChestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora