Capitolo 5

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Entro nel camerino dove è possibile cambiarsi e cerco nella sezione Six Fox la gruccia con il mio nome. Anche oggi una gonna inesistenza ed un top esageratamente luccicante, tempestato di brillantini rosa e viola. Mentre tolgo la carta trasparente che li avvolge mi asciugo gli occhi alternando le mani. Devo smettere di piangere, almeno in tempo per non creare disagi alla truccatrice.

Mi vesto ed indosso i tacchi rosa a spillo che sono previsti per l'outfit. Non sono affatto comodi e credo che avrò bisogno di applicarmi dei cerotti sul retro del piede. Raggiungo le altre nella piccola sala d'aspetto, sicura di non trovarci Rain. Passerà almeno una settimana prima che riuscirò a parlargli nuovamente. Ogni volta che litighiamo sparisce o si rende sfuggente.

Appena apro la porta noto che non è la solita situazione caotica. Ognuno è seduto sul divanetto del proprio gruppo, impegnati a fare chissà quale cosa importante al proprio telefono. Si sente solo qualche ragazzo che parla sul fondo, dove truccatrici e parrucchieri fanno il loro dovere. Difronte al mio posto a sedere c'è la band di Harry e lui appena mi vede entrare mi fa un cenno alzando il mento, una specie di saluto, misto tra sorpresa e scocciatura. Decido di ignorarlo e vado a sedermi di fianco alle altre.

«Dove eri? Mi spieghi perché con te deve essere sempre tutto un problema?» Mi urla Krystal. Mi volto subito a dare un'occhiata nella sala, nella speranza che nessuno si stia focalizzando nella nostra conversazione, e trovo Harry con le braccia incrociate che mi guarda intensamente.

«Sì scusa, dovevo sbrigare delle faccende.»

«Per faccende intendi quel genere di faccende?» Continua arrabbiata. «Non trattarmi da stupida! Il manager era così infuriato perché come al solito eravamo in cinque e non in sei. Lo sai che sono stufa di sentirmi rimproverare a causa tua?»

«Starò più attenta!» Affermo senza troppa convinzione. Essere nel gruppo non è una priorità per me, mi è solo capitato e finché ci sarà un contratto ho intenzione di rispettarlo per non avere guai. Non ho nessun interesse ad avere una vera amicizia all'interno, non ne ho nel trovarle neanche al di fuori. Spesso mi sento in colpa verso Krystal che invece fa di tutto per noi. Alcune volte mi ritrovo a pensare se non stia sbagliando a comportarmi così, se io debba cambiare quelle che sono le mie priorità.

«Balle, come al solito!» Sventola una mano per aria e poi stizzita va a sedersi sulla sedia per il trucco.

Harry mi sta ancora fissando e la cosa mi infastidisce. Da quando è successo che siamo andati a letto insieme non ci siamo più visti o sentiti, a causa del biglietto che aveva lasciato. Aspettavo di incontrarlo nuovamente almeno per capire cosa è che mi rende così attratta da lui, ma oggi non è affatto l'ideale. Soprattutto con Rain nei paraggi.

Tengo la testa bassa, guardando le orribili scarpe rosa che indosso e sento il telefono vibrarmi tra le mani per l'arrivo di un messaggio.

"SCONOSCIUTO:

Vieni nella sala prove principale.

Adesso"

Alzo lo sguardo e vedo Harry in piedi sullo stipite della porta, mi fa un cenno con la testa verso l'esterno ed esce. Mi alzo raccogliendo da terra una pallina di carta e senza fare troppi rumori mi avvio verso il cestino, di fianco alla porta. La getto e do un occhiata veloce alle altre prima di uscire, per assicurarmi di non essere vista.

Raggiungo a passi lenti dove mi ha detto di incontrarlo, nella testa mi passano un centinaia di domande. Poso una mano sulla maniglia ma non apro, continuo a guardare lungo il corridoio, per paura che Rain possa vedermi. Sento la porta che viene tirata e una mano con una forte stretta mi afferra il braccio e mi strattona con poca gentilezza all'interno.

«Che diamine stavi facendo lì fuori?» Harry mi guarda torvo, con il viso contratto dalle rughe di rabbia.

«Eh...» Riesco solo a dire.

Sento un forte dolore ai polsi, poi mi rendo conto che me li sta stringendo con le mani. Respira soffiando dalle narici e si avvicina pericolosamente a me finché non sbatto contro il muro.

«Ti sembra divertente? »Sogghigna. «Sono sicuro che tutto questo sia elettrizzante per te.»

Sento un brivido scendere lungo la schiena, un totale stato di confusione mi pervade. Quando l'ho conosciuto non aveva questo tipo di comportamenti o espressioni. Sono spaventata, vorrei urlare o scappare di corsa da questo posto. Per la paura tremo, causando dei piccoli scatti all'altezza della testa, mi salgono le lacrime che inumidiscono gli occhi. 

Stringo le labbra ed i polsi iniziano a bruciare perciò scuoto le braccia, anche se debolmente a causa della forte presa delle sue mani, ma senza risultati.

«Potevi dirmi che stavi già con qualcuno. E potevi almeno avvertire che era quel pazzo coglione.» Sbuffa per poi chiudere gli occhi facendoli tremolare leggermente.

«Non sono fidanzata.»

«Ah no? Allora perché cazzo quell'imbecille è venuto da me ad urlarmi di essermi scopato la troia sbagliata?» Mi rigira i polsi e facendo presa si spinge ancora di più verso di me, fino a toccarmi completamente. Sento il suo fiato sfiorarmi la pelle, ma lo sento. A differenza di quella nottata oggi riesco a sentirlo perfettamente. Il calore delle sue mani, il profumo di menta ad ogni  cosa che dice, la lucentezza dei capelli.  Non voglio più fuggire, voglio sentire e conoscere di più.

«Posso gestire Rain, tranquillo.»

«Pensi che io non possa farlo?» Ha un espressione dura con le rughe sempre più vive tra gli occhi al di sopra del naso. «Non è per questo che siamo quì ora. Quel cretino non mi fa paura. È la situazione che mi ha fatto innervosire. Se hai bisogno di qualcuno per sfottere il tuo fidanzatino sei pregata di andarlo a cercare altrove.»

«Non è per questo che sono venuta a letto con te. È perché mi piaci. Voglio farlo anche adesso.» Lo guardo con dolcezza per dimostrargli che son sincera. Ho perso totalmente la sensibilità ai polsi, non mi rendo neanche più conto se sta continuando a stringerli o se li ha lasciati via. A questa distanza riesco a concentrarmi solo sulle sue labbra, tremendamente rosee e carnose. Tutto questo farà arrabbiare Rain.

«Adesso?» Lo sento abbassare le spalle, facendo più pressione sul mio petto, chiudendo gli occhi poggia la testa nell'incavo della mia spalla.

«Sì!» 

«Okay!» Mi sussurra dritto nell'orecchio, solleticandolo.

Subito dopo si ritrae, mi guarda per qualche secondo e poi esce dal camerino. Avevo molta più ansia prima di entrare che adesso. Questa volta non dirò niente a Rain di quello che è successo, so per certo che anche Harry non dirà niente a nessuno. Infondo questa volta non abbiamo fatto niente di male. 

Guardo i polsi e vedo che sono rossi, appena li tocco mi ritraggo immediatamente per il dolore. Scrollo le mani verso il basso e dopo aver lisciato la gonna esco per andarmi a truccare. Krystal sarà infuriata.

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Anche oggi vi ringrazio per il vostro tempo ^^. Se vi è piaciuta la mia storia e avete voglia di farmi leggera la vostra basta che me lo fate sapere. Leggo molto volentieri.

The Pain In my ChestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora