Capitolo 3

23 4 3
                                    



Shawn molto gentilmente mi accompagnò a casa quella sera e per tutti i giorni successivi era un continuo sentirsi per sms dopo l'Università anche solamente per parlare di argomenti idioti e per sentire i suoi progressi con la chitarra ed il canto, io a mia volta, gli inviavo tutte le schifezze che mangiavo durante la giornata o le facce idiote mie insieme a Cara. Lei non mi chiese più di Shawn, forse aveva veramente capito che tra me e lui c'era solamente una sincera amicizia e non se ne preoccupava anzi, uscii anche con noi e a detta sua "Shawn potrebbe essere perfetto come mio fratello" diceva.

***

L'ultima volta che vidi Shawn ero insieme a Cara a lezione di Filologia : lui stava seduto due file davanti a noi insieme alla sua solita amica di cui non sapevo nemmeno il nome ma lo vedevo strano. Era cupo, triste e con la testa tra le nuvole. Quando la lezione finii e gli andai in contro, quasi voleva evitarmi e lo lasciai andare tranquillo, a tutti può capitare la giornata storta. Anche Cara si accorse della sua stranezza e cercò di chiedermi ma non potevo darle nessuna spiegazione, non sapevo niente.

Appena tornata a casa da lezione, Cara rimase con me per studiare insieme e decisi di mandagli un messaggio per vederci al pomeriggio :

"Heila Shawn ! Che ne dici di prenderci un caffè più tardi qui sotto casa mia per le 17.00?"

Il mesaggio lo inviai alle 14.00 mentre preparavo il pranzo e Cara preparava la tavola ma Shawn rispose troppo tardi, erano le 18.00 oramai :

SMS from Shawn M : " Scusami, sono impegnato. A presto .x"

"Non è mica giusto comportarsi così ! E se avevi un impegno che avevi disdetto proprio per vederlo? Poteva scriverti prima.." disse Cara appena finii di leggerle il messaggio, -"Magari non poteva prendere il cellulare.." –"Tutte scuse Keith, chi di noi non tocca il cellulare per così tanto tempo? Nemmeno la persona più asociale del mondo!" mi disse sedendosi sul divano. Effettivamente, non aveva tutti i torti, avrebbe potuto avvertirmi per tempo, mi ero già truccata e mi ero preparata la borsa. Ma vabè, possono capitare queste situazioni e non mi preoccupai tanto.

Il mattino seguente, sempre insieme a Cara, andammo a lezione ma non vidimo Shawn.

"Ciao scusa, sai per caso di Shawn?" chiesi alla ragazza durante l'intervallo, la ragazza con la quale Shawn si sedeva sempre a lezione, -"Ciao! Ah oggi non l'ho visto, mi sa che non c'è!" rispose e tornando verso Cara, la salutai.

"Hai avuto notizie?" Cara stava bevendo il suo solito succo di frutta, -"Non ne sa niente, non lo ha visto oggi.." –"Scrivigli, magari sta male!" e seguii il consiglio di Cara :

"Ciao Shawn, ti cercavo a lezione ma non ti ho trovato. Stai bene? Un abbraccio"

"Scritto!" –"Aspetta che ti risponda allora, andiamo!" e prendendomi per il braccio, Cara mi trascinò di nuovo in aula.

***

I giorni passavano e di Shawn nessuna traccia.

Era inutile chiedere a tutti i suoi amici perché nessuno ne sapeva niente, a tutti aveva risposto per l'ultima volta circa tre settimane fa, la stessa giornata quando mi rispose tardi al messaggio.

Gli mandai altri messaggi chiedendogli come stesse, dove si trovasse, se aveva bisogno di aiuto ma non ricevetti mai nessuna risposta. Ero diventata nervosa, non dormivo più la notte. Perché un ragazzo doveva scomparire in quel modo? Di quello che sapevo, non succedeva niente di strano nella sua vita.

***

SMS from Cara : "Keith, sono sotto casa, mi apri?"

Cara non suonava mai al campanello, per essere aperta mi scriveva sempre un messaggio così non avrebbe mai disturbato.

Appena salii a casa, notai la sua espressione titubante.

"Cosa succede?" le chiesi, -"Non volevo farmi gli affari tuoi ma salendo ho notato nella buca della tua posta una busta un po' strappata e così l'ho presa" e finendo la frase, me la porse in mano.

Era una lettera scritta da Shawn.

"Di chi è? Non ha il mittente!" affermò Cara venendomi al fianco, cercando di leggerne il contenuto, -"La scrittura è di Shawn, la riconosco perché mi passò degli appunti ed è la sua" dissi e tra lo sguardo impaurito di Cara, iniziai a leggerla :

"Non posso scriverti tanto, ho bisogno di aiuto. Vieni al Parco Grande appena ricevi questa lettera"

"Cosa vuol dire?" –"Non lo so Cara.." –"Dobbiamo andarci?" mi chiese facendo avanti e indietro per il salone. Ero confusa e non capivo, -"Ha scritto che ha bisogno di me, devo per forza e tu mi accompagni!" –"Sei impazzita? Nemmeno per sogno! Scordatelo!"

Il coraggio di rischiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora