Capitolo 7

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Tutto quello che pensavamo era inconcludente per recuperare Shawn, quei soldi erano veramente tanti. Ero sua amica e mi sentivo impotente, sicuramente sarebbe stato deluso da me, aveva chiesto il mio aiuto ed io non riuscivo a riscattare il debito.

Svariate volte tornammo al Parco Grande e tornavamo a casa sempre piene di lividi che nascondevamo. Volevamo incontrare Harry e la sua banda per cercare di trattare, cercare di fargli cambiare idea ma tutto era inutile ed io e Cara ci subivamo botte e qualche abuso sessuale. Ogni volta prima di tornare a casa, passavamo al McDonald per andare in bagno a sistemarci e a riprenderci un po', non potevamo tornare a casa in quelle condizioni oppure dormivamo fuori inventando scuse ai nostri genitori per poi rientrare alla mattina quando loro erano già a lavoro. Non ci siamo mai buttate giù, oramai era passato un anno. Un anno da quando non potevo più vedere il volto stupendo di Shawn, sentire la sua voce o avere un suo consiglio. Mi mancava tanto. In passato ho fatto cose per alcune persone che se ci penso ora mi prenderei a schiaffi, ma per lui avrei fatto di tutto. Certe volte penso che vorrei non sentire niente, fregarmene e andare avanti ma non sono quel tipo di persona.

***

"Cosa ti prende?" mi chiese Cara. Era seduta sul mio letto in cameretta mentre io stavo seduta davanti la scrivania dandole le spalle, scrivendo i miei pensieri nel diario, -"Nulla..." –"Non è vero, ti conosco bene. Pensi all'esame del mese prossimo?" mi chiese ma sapevo non stesse dicendo sul serio, voleva farmi parlare, -"Lo sai che non è questo" –"Lo so Keith, ci penso anche io, come non potrei? Mi porto addosso i segni di quei vermi e tutto solo per un amico" –"Shawn avrebbe fatto lo stesso con noi" –"Magari con te Keith, nemmeno mi parla. Lo sto facendo per te in primis, per non lasciarti sola perché ti voglio un bene dell'anima!" e dicendo così, si alzò e mi venne incontro abbracciandomi da dietro e restò immobile, ferma, come a voler fissare quell'abbraccio per sempre, -"Ho un'unica soluzione.." dissi infine, -"Quale sarebbe?" –"Semplice. Diciamo tutto ai miei genitori e per risolvere la questione, chiameremo la polizia" lo so, era scontato, avrei potuto pensarci prima ma riflettendoci un attimo non era tanto ovvio perché : i miei genitori non sarebbero stati contenti delle violenze subite ed inoltre, dovevamo sempre pensare ai 50 mila euro da dare. A quella mia frase, Cara staccò la presa del suo abbraccio e stette muta per qualche secondo fin quando, -"Sei sicura di voler dire tutto ai tuoi?" –"Adesso, con te. Non potranno urlarmi davanti a te che sei un membro esterno a noi.. Mi aiuti?" le chiesi, era l'unico modo, -"Come sempre amica mia!"

***

Mia madre dovette prendersi una tisana e mio padre continuava a farmi ripetere per filo e per segno cosa fosse successo, come se stentasse a crederci. Confessammo tutto, la scomparsa, i soldi, le violenze subite e la situazione familiare di Shawn. Subito mia madre si premurò a prendere cotone e spirito da passare nei lividi sia a me che a Cara mentre noi continuavamo a raccontare a turno. Le loro espressioni erano serie, preoccupate ed incredule al tempo stesso. Non sapevano nemmeno loro come comportarsi.

"Il problema sono i soldi, dovremmo pensare a come fare" disse mia madre con lo sguardo consensiente di tutti noi, fin quando mio padre esordì dicendo, -"Potrei andare domani a parlare in commissariato e trovare una soluzione, un inganno per incastrare quei malviventi insieme alle forze dell'ordine.. credo sia l'unica soluzione possibile e la meno rischiosa, ok? Adesso Cara, resta qui a dormire, chiamo io tuo padre e gli dico che sei qui, d'accordo? Su, salite a dormire" ed io gli fui tanto grata per avermi dato supporto, per avermi ascoltata senza aggredirmi ma capii dai loro occhi quanto erano mortificati, preoccupati. Non dissero nulla per rimproverarmi per non ferirmi ma dai loro occhi capii che volevano solamente stringermi forte e darmi conforto. Non sono mai stati affettuosi, non hanno mai dimostrato in modo plateale il loro amore per te ma erano i genitori più buoni e pieni d'amore del mondo.

Salite in camera, io e Cara ci siamo strette in un abbraccio lunghissimo tra le lacrime.

Forse finalmente avevamo speranze per rivedere Shawn chissà, magari tra quale mese.

Il coraggio di rischiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora