18. Distruggersi.

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Capitolo 18
3 anni prima


*I protagonisti del capitolo sono Eric e Claire, i loro POV si alterneranno.
Il nome in grassetto all'inizio del paragrafo cambia il punto di vista.*

Eric aveva accompagnato Claire fino a casa. L'aveva lasciata davanti il portone senza dire niente, facendole un debole sorriso di cui non ne avrebbe mai compreso il vero senso; non sapeva se indicasse dispiacere o semplice compassione per lei, che non sapeva nulla della sua vita. Aprì il portone del palazzo e avanzò verso le scale, lasciando che la porta si richiudesse dietro le sue spalle con un rumore sordo. Era probabile che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui si sarebbero stati così vicini per molto tempo e lei, in qualche modo, si era impressa ogni momento nella mente. I piccoli raggi del sole che entravano dentro lo spogliatoio, i loro respiri affannati e il sapore del sale, che una volta asciutto, si era depositato sulla pelle di Eric. Sospirò davanti alla porta di casa sua, sapendo che sua madre o sua sorella avrebbero fatto domande se l'avessero vista sconvolta, e poi entrò. La investì Vicki con un enorme sorriso.
"Siamo stati scelti per andare in Francia."
"Davvero?"
All'inizio dell'anno la sua classe aveva fatto richiesta per un laboratorio di teatro a Parigi ed erano stati scelti, tra tantissime altre scuole. Claire corse ad abbracciarla, lasciandosi alle spalle tutto ciò che era successo, perché sapeva quanto sua sorella avesse sperato che quel sogno potesse diventare realtà.
"E quando parti?"
"Tra cinque giorni."
"E' bellissimo, Vicki."
La stritolò ancora un po'.
"Quindi parte anche Ian?"
La vide diventare rossa, nonostante volesse mantenersi normale.
"Credo di sì."
"Così Mel ed io possiamo fare un bel pigiama party o a casa mia o a casa sua, senza fratelli che rompono le scatole."
La abbracciò di nuovo.
"Prenditi il meglio da questa esperienza."
Si staccò da lei e le sorrise ancora.
"Ci proverò."
Recuperò la borsa che aveva gettato a terra e poi richiamò l'attenzione di sua sorella.
"Vicki?"
"Sì?"
"Usate delle precauzioni."
La vide arrossire del tutto e mormorare qualcosa, sapeva di essere in qualche modo sadica ma era il suo modo di far sapere a Vicki che le voleva bene e che si prendeva cura di lei. Iniziò a salire le scale verso la sua camera e nel frattempo le urlò ancora qualcosa.
"Mi raccomando, eh."
Arrivò al suo piano, si affacciò per guardarla e poi rise di gusto. Sua sorella era davvero convinta che sia lei che Mel si fossero bevute la storia della "prospettiva" al centro commerciale, ma per Claire era stato sufficiente osservarli mentre si guardavano negli occhi.
Prese la borsa, la svuotò dei vestiti ancora bagnati e poi si tolse le scarpe. Osservò i piccoli granelli di sabbia appiccicati sotto i talloni e li lasciò dov'erano, voleva portarseli per tutto il resto della giornata e ricordarsi del mare. Sapeva che toglierli non sarebbe stata la soluzione migliore perché ormai sentiva Eric insieme a lei in ogni momento della giornata.
Lasciò in lavanderia la maglietta e i jeans, sentì la voce di sua madre chiamarla e poi si diresse in cucina, un forte odore di lasagna la investì completamente e guardò sua madre, quasi incredula.
"Non fare quella faccia, Claire."
"Perché hai fatto le lasagne?"
Suo padre cominciò a ridere e sua madre insieme a lui.
"Perché?"
"Ma lo chiedi seriamente?"
Aveva poggiato le spalle al muro nel frattempo che suo padre divideva le porzioni.
"Oggi hai solo finito il liceo."
"Niente di ché."
Sua madre sottolineò la precedente affermazione di suo padre, ironicamente.
"E' una cosa assolutamente normale, vero Claire?"
"Lo so che non succede tutti i giorni, ma non cambia niente."
Suo padre sbuffò, scuotendo la testa.
"Non succederà mai che mia figlia si godrà semplicemente il momento, vero?"
"Sia lei che Vicki hanno questo brutto carattere."
Li sentì scambiarsi quelle parole e nel frattempo vide Vicki entrare in cucina.
"Fate come se non esistessimo, eh."
Sua madre si girò e posò i primi due piatti sul tavolo.
"Diciamo solo la verità."
"La mia è solo un'introduzione, mamma."
Sua padre adesso aveva sistemato le ultime due porzioni.
"E' vero, ma ciò non esclude che dobbiamo essere contenti per i tuoi successi."
In quel tavolo quadrato, dove Claire era sempre vicino a suo padre, vide sua madre allungare la mano e stringere la sua con forza.
"Un giorno lo capirai."
Vicki iniziò a mangiare e sussurrò qualcosa con la bocca piena.
"Ma non è questo il giorno, mamma."
Risero tutti quanti e poi Claire prese la forchetta.
"Buon pranzo, famiglia."
"Buon pranzo."

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