Capitolo 7

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È strano pensare come una persona possa sconvolgerti la vita in così poco tempo. Che quando la guardi negli occhi vedi così tante parole che non sai da dove cominciare. Ma nel contempo vedi anche tutto il dolore in quelle iridi scure, buie. Che quando la baci provi delle sensazioni indescrivibili, mai provate prima. Che quando ti stringe a sé è la cosa che ti faccia sentire più al sicuro di tutte, che quella è la tua casa, e che ovunque andrai, con chiunque sarai, cercherai inevitabilmente quelle braccia.

"Come stai?" Mi chiede Katy, aiutandomi a pulire alcune tazzine da caffè.

"Bene e tu?"

"Bene. Hai sistemato le cose con tuo fratello?"

"Si."

"Sono felice per te, Chanel!" Posa quello che stava lavando e mi abbraccia forte, ed io ricambio.

"Avevi ragione tu riguardo a James, ero io nel torto e non lui."

"Non ho detto che eri nel torto, ma comunque sono contentissima che abbiate fatto pace. È bene che rimaniate uniti."

"E lo siamo. Più di prima."

"Fantastico!" Le sorrido, grazie a lei ho sistemato il rapporto con James. Non saprò mai come ringraziarla abbastanza.

"Invece, con quel ragazzo?...come si chiama?..."

"Jason."

"Ah sì, Jason! Come va con lui?"

"Bene, credo."

"Chanel?" Sbuffo.

"Katy quante volte ti devo dire che non siamo  fidanzati?!"

"Non dico questo, dico che anche se non lo siete, vi comportate come tali." Su questo ha ragione.

"Si ma non lo siamo."

"Ma vorresti che lo foste!"

"Katy! Stai sparando cazzate!"

"Allora rispondi a questa domanda: cosa provi per Jason, Chanel?"

Il mio cuore perde cento battiti. Non sono pronta ad ammettere cosa provo per lui, non ne sono neanche sicura. È tutto così confuso! Non riesco a comprendere le farfalle che cantano nel mio stomaco quando mi bacia, quando mi stringe a sé. Quando mi accarezza tutte le paure e i dubbi si dissolvono. Quando la sua mano si intreccia alla mia mi sento così bene che non riesco a spiegarlo. E questo mi fa letteralmente impazzire.

A salvarmi dalla domanda di Katy, arriva in mio soccorso la suoneria del cellulare. Corro a prenderlo, frugando nella borsa.

"Salvata dal cellulare." Dice Katy, mentre io sorrido imbarazzata.

"Pronto?"

"Chanel torna a casa."

"Ehi James, stai calmo. Che succede?"

"Mamma è a casa." E solo queste parole, che possono sembrare incredibilmente banali, mi mandano il cervello in subbuglio, accecato dalla paura e dall'ansia.

"Arrivo." Chiudo la chiamata, angosciata.

"Tutto ok?"

Slego di fretta e furia il grembiule, lanciandolo su un tavolo a caso, rispondendo soltanto: "Scusa, ma devo tornare a casa."
Mi fiondo fuori dal locale, di corsa verso casa.

Suono il campanello insistentemente, finché James non mi viene ad aprire. Spalanca la porta e si getta tra le mie braccia, cercando protezione.

"Stai tranquillo, andrà tutto bene." Perché deve andare tutto bene, non voglio andare di nuovo in ospedale, non per colpa sua.

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