E...
Mi sveglio, non so dove sono, è tutto buio, apro e chiudo gli occhi velocemente per riuscire a vedere qualcosa ma niente.
Sono in una stanza, sdraiata su un letto, è molto piccolo, c'è una tazza accanto al letto posta su un tavolino, è l'unica cosa che riesco a vedere.
Ho tantissima paura.
Ad un certo punto sento un rumore provenire da fuori. Perdo un battito.
La porta inizia ad aprirsi, piano piano, facendo quel rumore orribile, un cigolio.
Vedo una sagoma davanti a me.
Inizio a piangere silenziosamente, quel tizio accende la luce.
Davanti a me c'è un ragazzo, ha gli occhi neri e i capelli del medesimo colore, è tutto vestito di nero e in mano ha un panno bianco bagnato, giocciola un po'.
"Heii..." mi saluta, la sua voce è bassa, molto calma.
Io mi allontano un po', non so perché ma ho lo stesso un po' di paura, comunque mi sembra ovvio, non lo conosco, non so se è una brava persona o meno.
"Hei tranquilla, non ti faccio nulla, sul serio, stai tranquilla" disse.
"Io sono Alex, tu come ti chiami?" mi chiese.
"I-io sono Selena" dissi a bassa voce, molto bassa, quasi quasi non la sentii neanche io.
"Selena?! Davvero? Anche la mia sorellina si chiamava così" abbassò la testa.
Dio mio, che sarà successo a sua sorella? Perché ha abbassato la testa? E che palle faccio stare male alle persone anche solo dicendo il mio nome. Uff
"Io, scusa. Non volevo f..." mi fermò.
"No niente tranquilla, lei ora sta bene, è in un posto migliore di questo". Sorrise.
Ha un bellissimo sorriso. Ma non come il suo.
Cosa gli sarà preso? Io penso di avergli fatto nulla.
E di nuovo piansi. La cosa che ormai sapevo fare benissimo, ormai solo quello facevo.
"Dove sono?" Chiesi ad Alex.
"Questa è casa mia. Ci abito con alcuni amici. L'altro giorno ero uscito con loro e ti ho vista sdraiata sulla panchina, stavi bollendo, così ti ho portata qui".
"Aspetta, ma da quant'è che sono qui?" Chiesi preoccupata.
"Emm" si grattò la nuca. "Quasi tre giorni, ceh... con sta sera tre"
Oh mio Dio. Mia madre sará molto preoccupata, Taylor... oddio.
"Oddio! Devo tornare a casa, subito" dissi alzandomi, mi girò un po' la testa e mi fermai un attimo.
"Tutto ok?" Mi chiese.
"Sisi tranquillo" gli dissi.
Addosso aveva una maglietta nera, penso sia sua, è molto grande, almeno per me, lui è abbastanza grande. Aspe...
"Ma sotto la maglietta non ho nulla!! Chi mi ha cambiata?" Gli chiesi arrabbiata, quasi urlando.
Lui alzò le mano "tranquilla, una mia amica, è qua fuori con i miei altri amici" disse rassicurandomi.
"Ahh. Va bene. Emm ok. I-io devo tornare a casa ora, mia madre deve essere molto preoccupata per me" dissi facendogli un quasi sorriso.
"Va bene. Ti porto io a casa, è quasi notte e non voglio che ti succeda qualcosa" disse lui sorridendomi.
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La Mia Piccola Mamacita
Teen FictionMi sono innamorata di lui. Fino a ieri non sapevo molto bene cosa volesse dire amare. Lui è l'unico che mi fa sentire protetta, quando sto con lui riesco a "vivere". Oramai lui è indispensabile come l'aria che respiro. Sel+Jus